Nainggolan, nessun problema di ruolo. La partenza è sempre a diesel: 20...

Nainggolan, nessun problema di ruolo. La partenza è sempre a diesel: 20 gol su 28 nel girone di ritorno (VIDEO)

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FOCUS CGR – il 7 gennaio 2014 la Roma annuncia a sorpresa l’acquisto di Radja Nainggolan dal Cagliari. Grazie all’istituto della comproprietà (successivamente rimosso) Walter Sabatini chiude un’operazione economica molto complessa e strutturata col club sardo, strappando il belga alla corte di Napoli e Milan. Dopo neanche 48 ore Rudi Garcia spedisce in campo, da titolare, Nainggolan contro la Sampdoria in Coppa Italia e la scintilla con il pubblico giallorosso scocca subito, sin dai primi minuti.

CRESCITA ESPONENZIALE – La prima gioia personale per il belga arriva a Bologna il 22 febbraio 2014 (1-0 dei giallorossi) ma quello più pesante fu il gol di Firenze – medesimo risultato del Dall’Ara – nella gara simbolo del campionato da record della Roma di Garcia: 1-0 decisivo e conquista della Champions diretta dopo 4 anni d’assenza. Complice il grave infortunio di Kevin Strootman, il ‘Ninja‘ diviene in pochissimo tempo un titolare inamovibile, conquistando la fiducia dei compagni e dell’ambiente. Nessun allenatore se ne priverà mai: Garcia prima, Spalletti poi e in ultimo Di Francesco hanno faticato a tenerlo fuori, la cresta piano piano si alza e il belga diventa un idolo della tifoseria. 172 partite con la maglia giallorossa, 28 gol e un rendimento costante che lo pone per 3 anni consecutivi nella top 11 della Serie A al termine di ciascuna stagione. 

LEGGENDE METROPOLITANE – L’intuizione in termini di ruolo arriva nella scorsa stagione. Da classica mezzala, forte fisicamente, capace di recuperare decine di palloni, di far ripartire l’azione e di inserirsi in zona gol, Luciano Spalletti disegna su Nainggolan una nuova veste tattica, che ne ha indubbiamente esaltato le caratteristiche tecniche e fisiche: “Radja è un animale, ti salta addosso in tutte le zone del campo, ha la capacità di tagliare diagonalmente il campo da qualsiasi posizione” spiegava così l’ex tecnico giallorosso la sua metamorfosi, che in un anno e mezzo ripaga tale scelta con gol e assist a ripetizione: 14 gol complessivi in 53 presenze, il doppio se non il triplo della media gol avuta fino ad a quel momento in carriera. Da trequartista nel 3-4-2-1 scelto da Spalletti, Nainggolan si è esaltato e oggi il “ritorno al passato” nel ruolo di interno destro o sinistro è tornato ad essere un tema di discussione, quando al contrario un anno e mezzo fa nessuno credeva che Nainggolan potesse giocare ad altissimo livello in una posizione più avanzata. La fascia da capitano e il rinnovo contrattuale da 4,8 milioni annui sono storia dei nostri giorni.

Di Francesco, convinto che Nainggolan possa ripetersi in zona gol anche lavorando da mezzala, ha comunque concesso al belga di giocare in più di un’occasione da trequartista, come col Napoli all’Olimpico, segno che il tecnico abruzzese tenga conto anche del suo rendimento straordinario mostrato nell’ultima stagione. I numeri della carriera di Nainggolan  in giallorosso dimostrano però in maniera incontrovertibile che il suo problema non sarà mai il ruolo, anzi.

Nei suoi primi tre campionati alla Roma, Nainggolan è sempre partito un po’ in sordina, lavorando nei primi mesi di stagione sulla condizione fisica, arrivando all’esplosione tra Novembre e Dicembre, per poi toccare il picco di rendimento nel girone di ritorno. Escludendo i due gol segnati nel girone di ritorno del 2013-2014 subito dopo il suo acquisto, delle 26 reti complessive restanti il belga ne ha segnate appena 7 nei tre gironi d’andata sin qui disputati a Roma (più 1 in Europa League nella scorsa stagione), segno che la partenza a mo’ di diesel di Nainggolan si tramuti poi  in una crescita costante ed esponenziale dalla seconda parte del girone d’andata in avanti.

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