Non ci resta che Gasp: no di Sarri dopo Conte, la Roma...

Non ci resta che Gasp: no di Sarri dopo Conte, la Roma senza scelta

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LEGGO (F. BALZANI) – «Voglio restare al Chelsea, mi piace tanto il calcio inglese». Poche parole, chiarissime però. Dopo Conte la Roma incassa pure il no di Sarri, destinato a restare a Londra almeno per un’altra stagione complice pure il blocco del mercato per le prossime due sessione imposto dalla Fifa ai Blues.

A meno di esonero (improbabile) quindi il nome di Sarri è da cancellare. L’obiettivo numero uno (o meglio numero tre) diventa quindi sempre più Gasperini con il quale la Roma vorrebbe ripetere una sorta di modello Atalanta 2.0: investimenti sui giovani, taglio degli ingaggi, allenamenti duri e nessuna pretesa di vittoria immediata. Ovviamente nell’affare è incluso pure lo staff di Gasperini tra cui il guru danese Bangsbo, ex Juve ed esperto in preparazione atletica e sistemi di allenamento. In giallorosso il tecnico ritroverebbe Cristante e forse pure il difensore Mancini.

La scelta è presa e i contatti sono stati già avviati, ma il Gasp – che ha rinnovato a settembre fino l 2022 – ha preso tempo anche perché il club bergamasco si giocherà nei prossimi 15 giorni due traguardi storici: la qualificazione in Champions e la coppa Italia. Il tecnico piemontese ha voglia di riscatto in un grande club dopo il fallimento all’Inter nel 2011, ma la prospettiva di giocare la Champions con la sua Atalanta lo alletta non poco. La Roma è disposta a offrire 2,5 milioni a stagione (quasi il doppio di quanto guadagna a Bergamo) e aspetterà qualche giorno, ma stavolta non si farà trovare impreparata in caso di ennesimo rifiuto visto che i tempi stringono e il rischio concreto dei preliminari di Europa League costringerebbe il club a iniziare la stagione tra poco più di un mese. Quasi sfumata la possibilità di puntare su Ranieri (che potrebbe tornare in Premier) si tiene in caldo Giampaolo, ma nelle ultime ore è rispuntata pure la candidatura di Gattuso in uscita dal Milan.

Nomi che non scaldano il nome della piazza e nemmeno quello di alcuni big. Tra loro Manolas, corteggiato dall’Arsenal oltre che da Juve e United. Piovono quindi nuove critiche nei confronti di Pallotta che, a margine di un evento di marketing a Miami, ha preferito parlare di stadio e radio romane.

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