Orecchie e occhi tappati. Roma, dopo la pioggia il sole arriverà

Orecchie e occhi tappati. Roma, dopo la pioggia il sole arriverà

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A BOTTA CALDA – La serata del ritorno di Zaniolo. La serata di un nubifragio che avrebbe tagliato le gambe a chiunque, soprattutto a squadre ridotte all’osso. La serata dell’ennesima vergogna europea, perpetrata da un arbitro incompetente, spocchioso e che andrebbe, come minimo radiato. La serata del cuore e dell’orgoglio, di una Roma rimaneggiata ma viva, sfortunata ma coraggiosa. C’è tutto questo e molto altro nella terza sfida europea di una stagione, che vista dalle latitudini giallorosse, sembra aver stretto un patto quasi indissolubile col diavolo. Al bando le scaramanzie grida qualcuno. Allora c’è da sopravvivere e da stringersi forte, perché è dai momenti di sofferenza che un gruppo impara, lottando chiuso a testuggine, contro le avversità. Vincendo contro il Borussia Moenchengladbach, la Roma di Fonseca avrebbe staccato più di mezzo pass per i sedicesimi di finale. Invece qualche errore sotto porta e lo sciagurato rigore regalato da Collum ai tedeschi, tiene aperti girone e qualificazione.

Una Roma “gagliarda”, costruita a tavolino dallo stratega portoghese con i mezzi del momento, con un Mancini – sorprendente e in crescita esponenziale – schierato mediano davanti alla difesa, all’occorrenza centrale aggiunto, ma anche regista. Con un Veretout sguinzagliato da cintola in su, a correre e mordere in ogni zona del campo. Con una solidità difensiva complessiva che vede lo sfortunato Pau Lopez, ormai da settimane, raccogliere palloni nella propria porta solo su tiri dagli undici metri. Con anche purtroppo alcune sbavature offensive, dovute all’eccessiva frenesia e all’assenza di risorse importanti. Con un Zaniolo che segna, svettando sui giganti tedeschi e non mostra le orecchie, ma le chiude, rivolgendosi in maniera polemica a Don Fabio Capello (ad una certa età la tinta è poco elegante). Dicevamo infine di Collum, 40 anni, scozzese, centinaia di gare arbitrate, decine di errori. Ricordate la gomitata rifilata da Taison a Perotti e rimasta impunità in uno Shakhtar-Roma di due anni fa? Era lui il “referee”, scarso allora, scarso oggi. Prosopopea anglosassone e occhi da aprire, sarebbe forse il caso di smettere. Certo a rivederla dopo, uno scozzese che al 94’ fischia un rigore contro un inglese. C’era da aspettarselo…

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