Pallotta alza la voce e la Raggi accelera

Pallotta alza la voce e la Raggi accelera

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Nel post­partita di Roma-Genoa, il presidente della Roma è stato molto duro, chiarendo bene il motivo del suo interesse. Ovvero: «Se lo stadio non sarà pronto entro il 2020 avrete un altro proprietario, me ne torno a casa». La vicenda stadio è centrale non solo nelle strategie della società, ma anche del Comune, dove le parole di Pallot­ta hanno avuto eco.

Il piano della sindaca Raggi sembra es­sere chiaro: portare in Giunta (e approvare) il nuovo proget­to dello stadio di Tor di Valle, poi – tra il 12 e il 18 giugno – avere il via libera dal Consiglio Comunale sulla delibera di Pubblica Utilità. Questo cosentirebbe, secondo i proposi­ti, di abbreviare l’iter della nuova Conferenza dei Servizi che dovrà essere convocata, anche se la Regione aveva po­sto come data ultima il 15 giu­gno. L’impressione però è che non ci saranno irrigidimenti perché – anche se perplessità ancora sussistono – nessun partito vorrebbe mai opporsi ad un progetto del genere.

«La delibera sullo stadio della Roma arriverà in giunta subito dopo il ponte del 2 giugno, per andare in Aula nella settimana tra il 12 e il 18 giugno. La nostra “deadline” per l’ok è il 15 giugno. Siamo soddisfatti del lavoro fatto che sarà illustrato ai capigruppo di opposizione già questa setti­mana dall’assessore Montuo­ri». La delibera, com’è noto, attesterà l’utilità pubblica del progetto rinnovato che preve­de il taglio del 50% delle cuba­ture.

 

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