Picchiato a Liverpool. Al via il processo all’ultrà romanista

Picchiato a Liverpool. Al via il processo all’ultrà romanista

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IL TEMPO (M. VITELLI) – Sean Cox, il supporter cinquantatreenne del Liverpool aggredito dai tifosi della Roma fuori lo stadio Anfield lo scorso 24 aprile, prima della semifinale d’andata di Champions League, non tornerà più come prima. A dichiararlo è la moglie Martina, che in un’intervista esclusiva rilasciata al quotidiano britannico con base a Dublino “Irish Independent”, esprime tutto il suo dolore. “Sean ha la parte destra del corpo paralizzata, faremo il possibile per curarlo al meglio, ma i medici hanno già espresso la loro sentenza, non sarà mai più l’uomo e il padre che era fino a quel maledetto giorno”. La donna sarà oggi a Roma per presenziare al processo a carico di Filippo Lombardi, uno degli ultrà romanisti arrestati. “Voglio vederlo in faccia – ha detto Martina Cox durante l’intervista – Ha distrutto la nostra vita trasformandola in una tragedia”.

Intanto arriva la notizia che la scorsa settimana la polizia ha arrestato a Roma un terzo tifoso giallo-osso, l’altro è Daniele Sciusco (già processato in Inghilterra e condannato dalla Preston Crown Court il 24 ago-sto a due anni e mezzo di reclusione per «violent disorder around Sean Cox incident». Sciusco, 29 anni, ave-va rischiato esattamente il doppio della pena, cioè 5 anni, ma i giudici hanno appurato che non era stato lui l’artefice del ferimento di Cox, ma aveva solo partecipato insieme ad altri tifosi a dei tafferugli nelle aree limitrofe). Si tratta di un trentenne le cui generalità non sono state ancora rese note dalle forze dell’ordine. Secondo gli inquirenti avrebbe partecipato anche lui agli scontri pre-match tra i giallorossi e i Reds. Dal racconto della moglie, le condizioni di Sean Cox sono davvero serie. “Quando entriamo nella stanza ci riconosce e prova a sorriderci, ma non parla – prosegue addolorata la donna – Se gli avviciniamo una foto non riesce a mettere a fuoco l’immagine, a volte vede doppio, a volte triplo. Capisce tutto, ma non può comunicare”. Nei mesi scorsi erano state tante le iniziative per raccogliere fondi destinati a sostenere le cure mediche dell’uomo. Ma a quanto pare, purtroppo, non basterebbero tutti i soldi del mondo a riportarlo ad una vita normale.

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