Pirlo-De Rossi più Pellè: Conte ha la formula Italia

Pirlo-De Rossi più Pellè: Conte ha la formula Italia

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Italy soccer training section at CovercianoNon è bellissima l’Italia di questi tempi. Ha accelerazioni e tagli, ma è discontinua. Dimostra che sugli schemi si lavora bene — grazie al gioco di «prima» di Zaza che andrebbe sfruttato meglio — ma non sa essere avvolgente in attacco. Sembra aver paura di scoprirsi e quindi fatica perché non è (quasi) mai in superiorità numerica. Perde troppi palloni e rischia in contropiede. Dal campionato sgorga poca qualità: che può farci Conte? Errore grave, come riporta Licari su Gazzetta, però, identificare la Nazionale con quella vista con la Croazia: l’Italia al completo è, sarà, diversa. Aspettando le nuove indicazioni dall’amichevole di stasera con l’Albania — occasione unica per debuttanti e riserve — il c.t. ha già avuto le risposte che cercava.

IL MODULO Ci sono prove di difesa a quattro, anzi per la prima volta il c.t. ha abdicato ai tre centrali: ma il 3-5-2 nelle sue declinazioni più offensive (il 3- 3-4, il modello Bayern con un esterno alto protetto dal centrale) resta «il» progetto. Contro la Croazia, per la verità, spesso i difensori in linea erano cinque: gesto d’umiltà apprezzabile. Difficili come la Croazia ce ne sono poche. Ma è sugli interpreti che qualcosa va aggiustato.

COSTRUZIONE DEL GIOCO Rinunciare a Bonucci e Pirlo assieme significa perdere le due sorgenti di gioco. De Rossi è meno play di un tempo e più roccia davanti alla difesa, anche per una minore mobilità: come già con Prandelli, come (a suo modo) con Luis Enrique, potrebbe benissimo scalare al centro della difesa affiancato da Bonucci (che anche da destra sa costruire) e da Chiellini. Barzagli, Ogbonna e Ranocchia — nell’emergenza, ora è ufficiale, si può contare su di lui — , più i giovani Rugani e Romagnoli, spiegano che non siamo disastrati là dietro.

(…)

ALL’ATTACCO! Zaza è impressionante e in teoria con Pellè la coppia potrebbe essere ideale: tagli, incroci, cambi di velocità, fisico, centimetri, stessa lingua calcistica. Senza dimenticare la profondità e il sacrificio di Immobile. Più Giovinco, Insigne, Destro e i «futuri» Okaka e Gabbiadini. E Rossi. E Balo (?). Ma devono ricevere aiuto, non restare lontani e faticare: l’Italia non è ancora «corta» come da manuale. Colpa anche di un campionato che non allena: tendenza che può essere invertita soltanto con un’iniezione culturale degli allenatori, non certo per decreto federale.

W L’ITALIA IN TV Cifre da record sulla Rai: 10.1 milioni di spettatori (36,4% di share). Adesso che i diritti delle qualificazioni sono centralizzati, i confronti sono pertinenti: la Germania ha fatto 9.7 milioni su Rtl contro Gibilterra (4-0). Meno spettatori per Inghilterra (4.6 milioni per la Slovenia su Itv), Spagna (4.7 su Tve con la Bielorussia) e Francia (5.8 su Tf1 con l’Albania). Qui si vince.

RANKING FIFA/UEFA Battere l’Albania può non bastare per confermarsi all’undicesimo posto nel ranking Fifa: se la Svizzera supera la Polonia, non facile, ci spinge al 12°. Nel ranking Uefa per nazionali scendiamo al 5°, l’ultimo utile per essere testa di serie all’Euro 2016 (composto da 6 gruppi, con la Francia di diritto in prima fascia). Poi si riparte a marzo con la Bulgaria e l’amichevole con l’Inghilterra. Ma avranno club e Figc il coraggio di negare uno stage a Conte?

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