Ranieri in ansia anche per Zaniolo

Ranieri in ansia anche per Zaniolo

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IL MESSAGGERO (S. CARINA) – Due allenamenti per prendere visione dell’umore della squadra, per far capire al gruppo che si riparte da zero e forse per perdere Zaniolo. Parte subito in salita l’avventura di Ranieri che, oltre alle sette defezioni al momento della firma del contratto (i tre squalificati, Fazio, Kolarov e Dzeko, più gli infortunati Pellegrini, De Rossi, Under e Manolas), domani rischia di dover fare a meno anche del talento di Massa. Ieri il centrocampista ha avvertito un problema al polpaccio. Per non correre rischi s’è recato a Villa Stuart dove si è sottoposto agli esami di rito che hanno escluso lesioni. L’affaticamento del muscolo comunque rimane. Lo staff medico della Roma proverà a recuperarlo e farlo figurare così nella lista dei convocati per la gara contro l’Empoli. Sull’impiego o meno del 19enne, l’ultima parola spetterà però a Ranieri. Che normalmente non è un tecnico che ama rischiare un calciatore se non sta bene. Dovendo considerare che prima della sosta c’è anche il match con la Spal e in mediana ha già out De Rossi (molto contrariato per l’allontanamento del fisioterapista Stefanini) e Pellegrini, se non riceverà rassicurazioni lo lascerà a riposo.

IL NORMALIZZATORE – Sir Claudio non è tipo da scomporsi, abituato in carriera a tirarsi fuori da situazioni anche più complicate di quella che ha ora tra le mani. Lo ha ricordato ieri in un passaggio dell’intervista rilasciata al match program del club: «La forza del mio carattere è combattere, lottare sempre, non arrendermi mai e credere sempre nella positività. Credo negli altri. Io do tutto me stesso e pretendo che chi mi è vicino faccia lo stesso. L’errore ci sta, sbaglia l’allenatore, l’arbitro e i giocatori. Però stare lì e piangersi addosso a me non piace». Di certo l’ecatombe di defezioni con la quale si sta rapportando non lo aiuta. Tra l’altro, oltre a trovare un gruppo scarico mentalmente lo ha visto giù anche a livello atletico. Una semplice esercitazione introdotta ieri dal suo staff, è stata completata dai calciatori con grande affanno. Nei primi due allenamenti non ha accennato a rivoluzioni tattiche, rimandando il tutto ad oggi pomeriggio, quando saprà realmente su chi potrà contare in vista del match di domani. L’impressione è che non si discosti dalle cose semplici: 4-4-2 di partenza che all’occorrenza, alzando i due esterni in mediana e abbassando il partner di Schick può trasformarsi in 4-2-3-1, il modulo che la squadra più volte durante la stagione ha fatto intendere a Di Francesco di preferire.

TABÙ IACHINI – A proposito di Eusebio: «Mi è dispiaciuto subentrargli dopo la sconfitta in Champions League – ha spiegato Ranieri – Adesso sono qui, mi hanno chiamato e sono contento di essere tornato a Roma. Quando lasciai la panchina giallorossa non immaginavo che un giorno sarei potuto ritornare, anche se il calcio mi hai insegnato a pensare mai dire mai». L’Empoli, prossimo avversario, non lo ha mai incrociato sedendo sulla panchina giallorossa (lo ha fatto invece allenando Juventus e Fiorentina: 4 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta), contro Iachini in due gare non ha mai vinto. Ranieri riparte da 47 vittorie, 16 pareggi e 21 sconfitte in 84 partite con la Roma: media 1,86 punti a gara. La proiezione, mantenesse questo trend anche nelle ultime dodici gare di campionato, è di 22 punti che sommati ai 44 attuali porterebbe il totale a 66. Con questo punteggio, negli ultimi 7 tornei, soltanto l’Udinese (64 punti) è riuscita a qualificarsi per la Champions. Una sfida in più per Sir Claudio.

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