Roma, Friedkin al rush finale: termini, tempistiche e step finali della trattativa

Roma, Friedkin al rush finale: termini, tempistiche e step finali della trattativa

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NEWS CGR – Premessa doverosa: gli ultimi clamorosi ribaltoni di mercato insegnano che fino alle firme sui contratti, ‘the deal is not done‘. A maggior ragione quando in ballo c’è il passaggio del pacchetto di maggioranza di un club. La sensazione, però, che filtra da ambienti vicini alla trattativa, è che Friedkin a brevissimo, metterà ufficialmente le mani sull’As Roma. Una scalata iniziata in autunno, quando alla ‘brochure‘ di Goldman & Sachs, veicolata in ambienti finanziari e inerente le info generali sulla messa in vendita del club, il magnate texano ha risposto presente, soggiornando a Roma per confermare con forza ed entusiasmo, la sua reale manifestazione d’interesse. Una scelta ritenuta all’epoca inusuale, ma che invece dimostrò la volontà estrema di Friedkin di investire sul mondo Roma, superando eventuali concorrenti internazionali. Dagli incontri presso lo Studio Tonucci di novembre, sono trascorsi circa 50 giorni molto delicati, nel corso dei quali i legali, gli advisor e tutti i manager coinvolto nel possibile affare, hanno trattato, richiesto, letto e soprattutto trovato un’intesa totale sulla valutazione complessiva degli asset facenti capo ad As Roma Spv LLC (la controllante di As Roma spa e di altre 12 società). Una cifra, che come anticipato qualche giorno fa, dovrebbe essere leggermente arrotondata al ribasso rispetto ai 780 milioni (lordi) pattuiti in precedenza.

GLI STEP DEFINITIVI – Una galassia di veicoli societari (USA e italiani) decisamente frastagliata, sulla quale è iniziata una lunga due diligence: prima finanziaria e fiscale, poi legale, che si concluderà entro questa settimana. Non c’è più nulla da trattare, ora servono i passaggi formali per addivenire al buon esito dell’affare. Nei 15-20 giorni a cavallo con la fine di Gennaio e l’inizio del mese di Febbraio, il prossimo step riguarderà i contratti e le relative firme. Come accaduto nel 2011, ci sarà – sempre salvo clamorosi ribaltoni oggi assolutamente esclusi da entrambi i fronti della trattativa – il c.d. ‘signing’, cioè la firma sul contratto preliminare a cui seguirà un annuncio pubblico per obblighi di legge imposti dalla Consob. Dal preliminare al closing definitivo trascorreranno almeno altri 60 giorni, nel corso dei quali saranno convocate le assemblee degli azionisti, revocati alcuni membri delle stesse e nominati i nuovi Cda con l’inserimento di uomini di fiducia di Friedkin. Una serie di passaggi formali necessari, che non impediranno comunque al nuovo proprietario di presentarsi ufficialmente nella capitale (come accadde per Di Benedetto nel 2011) prima del closing definitivo. Quello appena descritto è lo schema classico dell’operazione, che potrebbe subire però un’accelerazione nelle tempistiche: visto che l’affare è stato condotto e formalmente si chiuderà ‘Usa su Usa’, è possibile (ma le probabilità sono remote) che si passi direttamente al closing definitivo.

TOR DI VALLE & FRIENDS – Resta sullo sfondo poi la questione stadio: non esistono più elementi sostanziali legati al progetto che i rappresentanti di As Roma e i tecnici del Comune debbano definire. La Roma attende dunque solo la riunione della giunta capitolina e la successiva Assemblea comunale, per l’approvazione del testo definitivo della Convenzione Urbanistica. A capo della delegazione giallorossa Mauro Baldissoni, che come nel caso dell’attuale management (capitanato da Fienga e Petrachi) potrebbe restare ‘in orbita Roma’ con un ruolo manageriale-finanziario, extra comparto sportivo, dopo il buon esito dell’affare Stadio. 

 

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