Roma, Gerson: “Il calcio in Italia è molto più complesso, ma mi...

Roma, Gerson: “Il calcio in Italia è molto più complesso, ma mi sto adattando. Totti mi dà tanti consigli”

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Il centrocampista della Roma, Gerson, ha parlato ai microfoni di Globoesporte.com. Queste le sue dichiarazioni:

Il paragone con Pogba?
“Questa storia è iniziata al Fluminense, e la presi come un complimento. Io però ho il mio stile. In Brasile ero trequartista, il classico 10, che distribuisce palloni per finalizzare il gioco. Riesco però a coprire varie posizioni. Contro l’Astra Giurgiu ad esempio ho giocato da volante, più a sinistra, e in Europa le caratteristiche sono diverse. I miei modelli sono De Rossi e Totti. Francesco lo vedevo quando ero bambino, e ora ci gioco insieme. Dà tantissimi consigli a noi giovani, ed è un esempio da seguire”

Cosa ti chiede Spalletti?
“Di rimanere concentrato e fare il mio gioco. Ho i miei compiti da svolgere, ma mi fa sentire sempre a mio agio quando entro in campo”

Cosa manca alla Roma per essere al livello della Juventus?
“Abbiamo un gruppo forte. Quello della Juve è molto unito. Noi abbiamo una mentalità offensiva, ma non perdiamo solidità dietro. Entriamo in campo sempre con la voglia di vincere. Non siamo così lontani da loro e vi assicuro che faremo di tutto per non farli vincere più”

Cosa vuol dire giocare al fianco di Totti?
“È fenomenale, giocarci insieme è un privilegio. Dà consigli su tutto, dal calcio alla città”

Come ti trovi a Roma?
“Ho apprezzato la città, ma ancora non ho avuto il tempo di girarla per bene. Sono qui con mia moglie e mia figlia, e mi trovo molto bene. Mi sono adattato, ed è stato semplice. Mio padre viene a trovarmi una volta al mese”

Perché non sei rimasto in Italia a gennaio per fare esperienza in un’altra squadra?
“In primis perché non potevo giocare per la questione degli extracomunitari, mentre io volevo continuare ad allenarmi e giocare. Così son tornato alla Fluminense, dove avevo il sogno di vincere un trofeo. E ci siamo riusciti, vincendo il primo campionato”

Cosa hai imparato in questi mesi?
“Il calcio qui è diverso, più complesso per metodologie e concetti. I compagni e il mister mi hanno aiutato ad adattarmi, il club mi dà sempre supporto”

Il tuo caso è simile a quello di Gabigol. Perché voi giovani brasiliani avete fatica ad avere possibilità? Meritate di più o non siete ancora pronti?
“Non posso parlare di Gabigol, ma lui è straordinario. Io invece, come detto, ho dovuto affrontare nuovi metodi di lavoro e dovevo adattarmi. Per quanto riguarda l’essere pronto quello dipende da ciò che chiede la squadra, ed è diverso per tutti. Da quando sono tornato ho giocato 11 volte, devo cogliere le possibilità e dare il massimo”

Che consigli gli daresti?
“Sono appena arrivato anch’io. Gli dico solo di lavorare duro ed essere pazienti”.

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