Roma, in 31 giorni l’autodistruzione: cronaca di un disastro (non) annunciato

Roma, in 31 giorni l’autodistruzione: cronaca di un disastro (non) annunciato

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5 dicembre 2017. Stadio Olimpico. 22:35, minuto più minuto meno. I giocatori della Roma si abbracciano sotto la Sud, lo sguardo è rivolto al tabellone. La rete di Perotti, ha regalato i tre punti, decisivi, ai giallorossi contro il Qarabag. Nell’aria c’è entusiasmo, elettricità, gioia, incredulità. Da Londra arriva la notizia tanto attesa: il Chelsea pareggia con l’Atletico Madrid, la Roma vince contro ogni pronostico il girone di Champions. Poche ore prima le istituzioni capitoline avevano annunciato l’ok definitivo al progetto del nuovo stadio a Tor di Valle. Il mondo romanista è sull’ottovolante, diviso tra la gioia di una stagione che sembra finalmente il preludio al salto di qualità definitivo e l’attesa per la costruzione dell’impianto di proprietà dopo quasi 40 anni di tentativi vanificati. Le parole di Pallotta sono rivolte al futuro: “sarà la svolta per Roma e la Roma”. 

Ripensandoci oggi, 31 giorni dopo, sembra un’altra vita, un’altra storia, un’altra realtà, quasi una dimensione parallela. I frammenti di quella serata, freddissima nella temperatura, caldissima sul piano delle emozioni, sono cristallizzati, immobilizzati. Avete presente quei film di fantascienza tipicamente americani, nei quali l’arrivo del cataclisma, della calamità naturale, piuttosto che dell’attacco alieno sono anticipati da immagini di soave ma apparente quiete: i bambini che giocano in giardino incuranti del mondo esterno, la metro nell’ora di punta, i taxi nel traffico del centro, gente che fa shopping, due innamorati che si baciano nelle vie del centro etc… poi un bagliore, un’ombra, gli sguardi di paura ed ecco la devastazione.

In soli 31 giorni il “mondo Roma” è stato travolto da un enorme tsunami, un’onda anomala che ha spazzato via le certezze, le gioie, i sogni di gloria, le speranze di tutti.

  • l’eliminazione in Coppa Italia col Torino
  • la sconfitta contro la Juventus poi il pari col Sassuolo con tanto di Var che spezza definitivamente i sogni tricolore
  • il Video shock di Nainggolan e la settimana di commenti chiusa con la sanzione ‘giustizialista’ del club
  • La sconfitta con l’Atalanta che pone Di Francesco sul banco degli imputati, Monchi: “non ci sono soldi per fare mercato” e le inutili riunioni di Londra
  • Pallotta, le telecamere, la Sud, l’ennesima spaccatura con i tifosi, le scritte e gli striscioni per Roma
  • Il concreto interesse dei club cinesi per Nainggolan

7 pezzi di un maledetto puzzle, che incastrati l’uno vicino all’altro ci regalano l’immagine dell’ennesima follia romanista. Se ci si estranea per un attimo e si guarda dall’alto la situazione, la prima domanda è: come si può arrivare a tutto questo? Quale perverso masochismo porta ad un suicidio sportivo così? Ma soprattutto, perchè ciclicamente si ricade sempre negli stessi errori e le situazioni sembrano ripetersi senza soluzione di continuità? Un po’ come vedere per la sesta, settima volta, lo stesso film di fantascienza, sai che il cataclisma arriverà, ma che alla fine i protagonisti si salveranno. Il problema più grande è che qui la causa non è esterna, ma interna. E’ l’ennesima autodistruzione giallorossa e al contrario dei film di fantascienza, non si sa, chi salverà la Roma…

 

 

 

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