Roma k.o. a Siviglia. Dzeko-gol non basta

Roma k.o. a Siviglia. Dzeko-gol non basta

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La Gazzetta dello Sport (F.M.Ricci) – La prima delle due partite spagnole ha portato alla Roma la prima sconfitta estiva (nei 90 minuti) e segnali in chiaroscuro. Il test era complesso e il Siviglia lo ha vinto 2-­1: la squadra di Berizzo tra una settimana si gioca il playoff di Champions e ha mostrato maggiore condizione facendo soffrire la Roma per lunghi tratti, soprattutto all’inizio. I giallorossi però hanno avuto la capacità di lottare e riprendersi. Il bicchiere giallorosso è mezzo vuoto, domenica a Vigo la possibilità di farlo mezzo pieno.

GRANDI EMOZIONI – Era la prima volta di Monchi al Sanchez Pizjuan, casa sua per quasi 30 anni, da avversario. Il d.s. della Roma ha messo subito le cose in chiaro: quella di ieri non era la sua notte ma quella di Antonio Puerta, il giovane canterano morto 10 anni fa. E così è stato: Monchi applaudito e celebrato un’ora prima della gara e poi in campo nella ricognizione. Poi, però, solo il ricordo di Antonio: le bandiere con la faccia stilizzata, il nome scandito da tutto lo stadio che ha scortato applaudendo il piccolo Aitor, nato dopo la morte del padre, che ha depositato dei fiori e dato il calcio d’inizio. Monchi guardava, col cuore in manoPer lui una notte di emozioni, affetti, ricordi e occhi lucidi.

PARTENZA LANCIATA – Surfando sulla grande onda emozionale creata dall’omaggio a Puerta il Siviglia è partito bene, schiacciando la Roma e riuscendo a bucarla anche quando difesa e centrocampo erano schierati. La velocità e la tecnica del Siviglia hanno messo a nudo le difficoltà estive della Roma: difesa da assemblare, centrocampo da registrare. Buco su un lancio lungo di Pareja per Correa, infiltrazioni sulle combinazioni gestite dagli ispirati Banega, parso rigenerato dall’aria di Siviglia. La Roma non riusciva a impostare, con Defrel troppo schiacciato e il trio di mezzoStrootman­, De Rossi, Nainggolan impacciato. A salvarla la scarsa vena dell’attacco del Siviglia: Ben Yedder non è un fulmine e per questo qui vogliono Bacca o Jovetic.

LA CRESCITA – Quando il Siviglia ha allentato la morsa la Roma è cresciuta. E ha emesso segnali positivi per il suo futuro. Il primo tiro nello specchio è arrivato al 38’, punizione di Strootman, ma prima e dopo Perotti ha buttato via due grandi occasioni offertegli da Bruno Peres (positivo) e Dzeko e in generale la Roma è cresciuta soprattutto in mezzo, dove i 3 più Defrel hanno preso in mano il gioco.

SCOPPIETTANTE – E hanno cercato di mantenerlo anche nella scoppiettante ripresa, iniziata col Siviglia già a 5 cambi diventati rapidamente 7 contro nessuno di Di Francesco(primi cambi al 65’:Under, Fazio e Pellegrini), e proseguita con un palo di Defrel, e un doppio salvataggio di Alisson e Manolas su Muriel e Nolito. La Roma, con meno ossigeno dell’avversario, ha resistito per mezz’ora anche al nuovo tridente avversario, Navas­ Muriel­ Nolito, decisamente superiore a quello di partenza, ritirandosi per difendere con più ordine rispetto al complesso inizio di gara, ripartendo con pericoloso criterio e facendosi trafiggere solo da una bella combinazione di Nolito ed Escudero sul suo fianco destro. Nel finale le reti di Nolito, scappato a Fazio e di Dzeko, con un gran destro dal limite. La Roma è caduta lottando.

(Foto anteprima Twitter ufficiale Sevilla)

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