Roma, lo scrigno magico di Luciano: gol, spettacolo, cattiveria e rivelazioni. #BlindateSpalletti

Roma, lo scrigno magico di Luciano: gol, spettacolo, cattiveria e rivelazioni. #BlindateSpalletti

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“La squadra questa sera ha cancellato qualsiasi dubbio, qualsiasi insinuazione sorta dopo le ultime due gare…” E’ un Luciano Spalletti visibilmente soddisfatto quello che appare dinanzi alle telecamere nella pancia dell’Olimpico dopo il successo roboante contro la Fiorentina. Una Roma famelica, al limite del cannibalismo, che ha concesso ai viola venti-venticinque minuti di tregua, prima di attrarla nella propria rete e sbranarla. Serviva una vittoria così, convincente, eccitante, travolgente, in grado insomma di legittimare il lavoro straordinario sin qui condotto dal tecnico di Certaldo. 96 punti in 41 partite, quattordici vittorie consecutive all’Olimpico, avvalorate dall’assenza prolungata della frangia più appassionata della tifoseria (che a breve però potrebbe tornare a sostenere la squadra in Curva, Gabrielli permettendo).

UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO – Difficile, anzi quasi impossibile, individuare in una prestazione come quella di ieri un paio di protagonisti assoluti: De Rossi in versione “tuttocampista” quasi teletrasportato indietro nel tempo, quando al suo fianco giocavano Pizarro e Perrotta; Edin Dzeko che con un’altra doppietta decisiva torna in testa alla classifica dei capocannonieri (24 gol stagionali, nella Top3 degli attaccanti più prolifici in Europa insieme a Cavani e Messi); Federico Fazio, che da assoluto leader difensivo ha realizzato – finalmente – il suo primo gol stagionale in A; Emerson, da rimasuglio della rosa ad autentico velocista della corsia mancina; Nainggolan e Strootman pantzer capaci di sprigionare forza, classe e gol e così via…

#BLINDATESPALLETTI – “Contano i contratti dei giocatori, gli allenatori passano” con questo pensiero, in sintesi, Luciano Spalletti ha nuovamente allontanato il tema del suo rinnovo, che con il passare delle settimane rischia di diventare non solo un tormentone giornalistico, ma l’autentico snodo della storia recente giallorossa: perdere un tecnico capace in pochi mesi non solo di restituire alla gens romanista l’orgoglio di tifare una squadra dominatrice (leggermente oscurata dallo strapotere quasi alieno della Juventus), ma anche di valorizzare la rosa con un trasformismo tattico che ha pochissimi precedenti nella lunga storia del nostro calcio, avrebbe gli effetti di un cataclisma. Non esiste al momento su piazza un tecnico in grado di rendere l’idea di una Roma simile ad uno scrigno prezioso, dal quale tirare fuori risorse tecniche, soluzioni e qualità a iosa. La strada l’ha tracciata DDR: “Spalletti bisogna tenerselo stretto, è il tassello decisivo per una Roma finalmente vincente, la pietra da cui ripartire” – “Lucio” va blindato, a tutti i costi, la speranza è che a Boston se ne siano resi conto…

 

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