Roma-Napoli, Spalletti: “Non siamo stanchi e siamo pronti. Qualche cambio domani ci...

Roma-Napoli, Spalletti: “Non siamo stanchi e siamo pronti. Qualche cambio domani ci sarà. Rimonta del Derby? Difficile ma non impossibile”

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CONFERENZA STAMPA– queste le dichiarazioni del tecnico giallorosso alla vigili di Roma-Napoli:

“Tutti a disposizione, tranne Florenzi, anche se ci saranno dei dettagli da verificare, perchè a poco più di 30 ore di distanza, bisogna verificare nel corso della rifinitura tutti come stanno”

Come si riparte dopo il derby perso?
“Si apre un mondo qui, bisogna tirare in ballo il nostro percorso fin qui e quello mio personale. Da quando faccio questo lavoro qui ho perso circa 200 partite, ho preso 700-800 gol, noi da quando siamo qui si è giocato circa 60 partite, ne abbiamo perse una decina, abbiamo preso gol. Tutte le volte che ho perso partite e preso gol, ho avuto qualcosa da dire, e i giocatori hanno avuto qualcosa da fare. Su queste 60 partite ci sono almeno 27 partite in cui abbiamo fatto almeno 3 gol. Nella prossima partita e poi nel derby io avrò qualcosa da dire e la squadra avrà qualcosa da fare, non sarà facile, ma sicuramente non sarà impossibile”

Domani una classica del campionato italiano, entrambe le squadre arrivano ferite, può pesare psicologicamente per l’una o per l’altra?
“La partita di domani è una gara difficile e delicata, dove ci vorrà tantissima attenzione, tantissima forza, tantissima qualità, perchè penso di poter dire la stessa cosa di loro, anche se io penso di aver già detto del Napoli e di Sarri, per cui non domandatemelo, veniamo dalla stessa terra e sappiamo quando è il momento di mandarci messaggi o quando bisogna guardare al nostro orticello e ora è il momento di guardare a casa nostra. Il Napoli è una squadra matura. I nostri calciatori ci hanno costretti a definirli maturi, dentro questa partita di domani ci vorrà tutta la maturità guadagnata finora, mi aspetto quelle scelte dei momenti della partita, quelle prese di posizione, dove ci vorrà il soffrire e il saper difendere in maniera ordinata, il riuscire a capire che quello è il momento giusto per spingere e andare al di là delle possibilità del momento. E’ vero le partite sono ravvicinate e portano via energie, ma non siamo stanchi, dobbiamo giocare questa partita con le stesse possibilità del Napoli anche se ha riposato un giorno in più. Non ci garba fare compassione agli altri, si gioca la partita ad armi pari contro un avversario forte che verrà a giocarla con le nostre intenzioni e poi da ultimo si fanno altre considerazioni”

Occorrerà molta intensità e ritmo nelle gambe: potranno essere utili dal 1′ minuto Perotti ed El Shaarawy?
“Non siamo stanchi e siamo pronti, perchè sapevamo di questo periodo qui, sapevamo che avremmo affrontato queste partite, poi chiaramente ci sono giorni in più giorni in meno, ma sapevamo che c’era questo pacchetto di gare e questo comporterà qualche cambiamento probabilmente sul piano dei giocatori. Noi la partita l’abbiamo fatta e a lunghi tratti molto bene, la Lazio è avvantaggiata nel ritorno, ma correggeremo qualcosa per il ritorno”

In quale fattore la Roma è più forte nel Napoli?
“Non c’è, quando ci sono squadre forti così, con calciatori di questo livello, è difficile dire siamo assolutamente più forti in questo, anche se c’è un leggero vantaggio, sono due squadre forti, valutando da quando sono arrivato io a Roma, sono due squadre di cui la società, i dirigenti, gli allenatori, i tifosi possono andare orgogliosi perchè si vede che c’è un lavoro professionale dietro, una serietà di comportamento e di presa di coscienza di attaccamento, di identificazione a quelli che sono i colori, non ci sono grossi vantaggi dove possiamo dire “spingiamo lì perchè questa è la strada che ci porterà sicuramente”.

Strootman ha detto sui buu nei confronti di Rudiger che la federazione dovrebbe occuparsene. Bisogna fare qualcosa di più? E’ normale il trattamento riservato a Rudiger tra dichiarazioni di Lulic e ululati del pubblico?
“Penso che per arrivare alla pari con quello che è il calcio europeo, quelle che sono le scelte in giro per il mondo soprattutto che riguardano il tentativo di annullare il razzismo dal calcio, perchè si fanno pubblicità in tutti i minuti, penso che sia necessario un percorso di posizioni etiche. Vedere questi risultati senza nessun significato da un punto di vista di presa di posizione, non aiuta e ci fanno rimanere indietro, distanti da quello che è il calcio europeo. Non vedo nessun significato educativo in queste prese di posizione, mentre bisogna come fanno all’estero essere ben decisi, attaccare chiunque evidenzi questo problema, perchè è un problema importante delle persone in generale, essere razzisti. Avevo un amico carissimo in toscana, era non vedente, aveva degli occhi azzurri importanti ma era cieco, lo conoscono tutti in Toscana, Montella, Antognoni, probabilmente lo conosce anche Francesco. Lui quando avvertiva una persona davanti spalancava gli occhi e sembrava dicesse chi sei, fatti conoscere come sei, perchè non poteva dare valore alla fattezza delle persone. I razzisti meriterebbero di vivere così, valutando le persone non per il colore della pelle, ma per quale cuore hanno, che pensieri hanno”

Può spiegare cosa è successo realmente tra Milano e Derby?
“Mi sembrava di averlo spiegato, forse l’ho spiegato male, spero che i miei calciatori lo abbiano capito meglio. Noi avevamo il pallino in mano, all’inizio si è fatto molto bene, potrei citare dei minuti da riguardare con attenzione dove spiegano tanto. Avendo il possesso bisogna andare a giocare nel traffico della trequarti avversaria e lì diventa pericoloso, perchè se ci giochi tenendo a distanza i due attaccanti loro veloci nelle ripartenze, è chiaro che questi messi in condizione con la qualità che hanno di poter ribaltare l’azione in un campo abbastanza largo, poi devi essere bravo ad avere una distanza corretta, perchè quando gli viene trasferita la palla dal recupero a rigiocarla sui piedi passa poco tempo, se sei a dieci metri ci metti poco a recuperarla. Loro hanno sfruttato diverse ripartenze così, all’inizio abbiamo fatto bene anche questo, poi col passare dei minuti meno bene e hanno trovato degli spazi dove attaccarci, sono stati bravi a prenderci il vantaggio. Poi la partita si è sviluppata facendola sempre, ma senza sfruttare quegli episodi potenziali importanti che ci stavamo creare e poi loro hanno raddoppiata sfruttando nuovamente lo spazio e la velocità. Noi si è fatto un forcing dove c’era il rischio di perdere equilibrio totale, non abbiamo concesso molto e abbiamo pressato bene, per cui riguardandola ne abbiamo parlato, siamo stati d’accordo sull’analisi e ora bisogna pensare a quella successiva di partita, perchè non è che si possa modificare quello che è successo, bisogna dare seguito a quello che è stato il comportamento in generale nell’analisi di una partita persa, visto che sono poche, bisogna dare continuità a quello che è stato fatto come vittorie, come numeri, come classifica. Non dobbiamo fermarci lì, farne uso si, farne tesoro. Siamo proiettati verso il percorso”

Dopo il 2-0 in Coppa Italia e con la Juventus che macina vittorie, c’è paura che non si realizzi la sua ambizione della vittoria?
“Codesta c’è sempre, prima di ogni partita, non si sa mai quale risultato si farà. Se all’inizio dell’anno mi avessero detto che stavo a questo punto in campionato avrei detto non lo so, mi sarei giocato il rischio di andare oltre, ma bisogna rispettare quanto fatto da questi ragazzi, perchè la Juventus sta facendo un percorso miracoloso, è la più forte di tutti, questi numeri qui nostri sono quelli della Juve dello scorso anno, siamo andati oltre quanto fatto l’anno scorso. La parola paura stride molto, mi da fastidio, mi stimola sempre un confronto. Perchè vuoi farmi paura? Per quanto riguarda lei non è così”

Sugli obiettivi che si complicano?
“Loro hanno il 70% noi il 30%, loro hanno festeggiato, noi no, fa parte del gioco, della risultanza. Loro hanno mandato messaggi su tutti i telefoni, compreso il mio, sfottò, molti sono vintage, però è pieno. Ho il proprietario di casa mia è uno di quelli, mi ha detto di tutto in questi due giorni, mi ha messo la cosina alla porta di casa, cosa che non ho fatto io al contrario, però va bene. Posso aggiungere che sono tanti, non mi era capitato che sono venuti alla fine del primo tempo e si fa quello che abbiamo detto prima, si porta avanti i nostri numeri e si va a tentare di dire qualcosa”

Luis Enrique lascerà il Barcellona e lo ha annunciato a metà stagione. Condivide questa scelta in corsa o no?
“Probabilmente Luis Enrique a note è messo peggio di me, per dire che andrà via a metà stagione. Quante note gli avete fatto a Luis Enrique? Neanche una? Non so quella che è la considerazione di questi possibili discorsi fatti lì o fatti qui. Una cosa detta in un ambiente come Barcellona è diverso che detta qui. Qui siamo più bravi a trovare da discutere di molte cose, qui la cosa corretta per quanto mi riguarda sarebbe informare la società, poi è la società a farne l’uso che vuole, ci vuole accordo con i dirigenti prima di una dichiarazione del genere. Qui ci sono cacciatori di teste, che tutti i giorni portano una disquisizione sempre più importante su quelli che sono i discorsi calcistici, le radio portano contributo, c’è una passione dialettica sulla disquisizione delle partite, portano valore, portano numero, portano sostanze, portano beneficio. Mentre tutti quando vado in giro ne parlano in maniera diversa, aprono dibattiti continui di 24 ore, a volte di 26 ore, qui è più difficile. Penso che qui sarebbe giusto dirlo alla società, per quanto mi riguarda se prendessi una decisione così la direi prima alla società”

Dzeko potrebbe accusare stanchezza giocando sempre?
“A Milano ha giocato una grande partita, l’altra sera è stato sotto tono, per dire che è stanco però ci vogliono due tre partite, sennò è una partita sbagliata e può capitare. Se ne facesse due o tre in un certo modo, è chiaro che gli si può abbinare un po’ di stanchezza. Per il momento bisogna fare come si è sempre fatto con tutti, avere numeri che danno valutazioni, i collaboratori che fanno queste elaborazioni dei dati, un po’ d’occhio per giudicarli e trovare le soluzioni”

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