Roma-Psg, lo strano caso di Sadiq, l’inizio di un percorso tattico a...

Roma-Psg, lo strano caso di Sadiq, l’inizio di un percorso tattico a cui servono due titolari, Bruno Peres la sorpresa? (VIDEO)

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FOCUS CGR di Francesco Oddo Casano
(Twitter @CheccoCasano)
– Avvertenza iniziale: si tratta di amichevoli estive, che poco o nulla aggiungono al giudizio di una squadra o alle potenziali prospettive stagionali, soprattutto se la stessa è entrata di diritto e di fatto (con cessioni, acquisti, nuovo ds e nuovo allenatore) in una nuova fase tecnica. Dopo tre giorni dall’inizio del vero ritiro della Roma (a Pinzolo presenti tra i big solo in sei-sette unità), il match col Psg va analizzato si, ma preso con beneficio di inventario.

“I ragazzi hanno mostrato voglia di osare, ma ho visto poco o nulla delle mie idee” questa frase racchiude il manifesto programmatico di mister Di Francesco: il suo calcio è sistema, organizzazione, meccanismi provati e riprovati mille volte al giorno, è intensità e pressing alto, è automatismi che solo con l’addestramento e il tempo si potranno acquisire. Non c’è o non ci dovrebbe essere improvvisazione, al di là della giocata del singolo negli ultimi 30 metri che scaturisce necessariamente dall’inventiva, dall’estro del calciatore che eventualmente la sfodera.

Tre-quattro giorni di preparazione con il gruppo vero non potevano consegnare a Di Francesco già la Roma che lui e il Ds Monchi hanno in mente. In questo senso non è casuale che il secondo tempo sia stato giocato complessivamente meglio del primo, alla luce dell’inserimento di quattro-cinque elementi tra giovani e big che hanno già nelle gambe la benzina della prima settimana in Val Rendena. Qualche spunto interessante d’analisi si può comunque rintracciare:

TOP – PERES UN NUOVO INIZIO, SADIQ UNA PALLA UN GOL, MANOLAS E DE ROSSI INDISPENSABILI – Partiamo dalle note positive. Il calciatore che maggiormente sta impressionando in questa prima fase di preparazione è Bruno Peres: lo scorso anno arrivato a Roma con tutti i crismi del colpo di mercato estivo dei giallorossi, un buon inizio, poi un inesorabile e rapido oblio, terminato con la panchina forzata nelle ultime, decisive, gare di campionato della Roma. L’ex Toro a più riprese ha ammesso di non essere il vero Bruno Peres e in queste prime uscite estive appare un calciatore diverso, quanto meno rigenerato. Più intraprendete, più concentrato in fase di ripiegamento, più preciso nelle giocate. Di Francesco ci sta lavorando, perchè sa che nel suo 4-3-3 (in attesa di Rick Karsdorp) recuperare Peres sarebbe un colpo aggiuntivo a questa campagna acquisti. 

Il gol del pareggio è arrivato da Umar Sadiq: su questo ragazzo c’è da riflettere con attenzione. In allenamento, su dieci tiri verso la porta, 5-6 sono sbagliati, uno è sbucciato e due-tre forse finiscono in porta. Di Francesco lo ha ripreso quotidianamente sui movimenti, sulla cattiveria sotto porta. Poi la Roma gioca due amichevoli e lui in entrambe consecutive realizza due gol da centravanti vero, un pallone-un gol: attacco alla profondità, stop di coscia sul delizioso assist di Gerson (anche lui al di là del rigore fallito ha mostrato segnali di risveglio, della serie “ci sono anche io”) e tiro ad incrociare sotto le gambe del portiere. Lo potremmo chiamare, in sintesi, lo strano caso di Umar Sadiq, che ha delle qualità, ma deve sgrezzarsi per poter sperare di intraprendere una carriera da big. Il consiglio? Un prestito annuale in una squadra che gli assicura 30 presenze da titolare, magari con un addestratore in grado di lavorare sui suoi difetti.

Ultima nota positiva è l’impressione che ci siano nella Roma degli “indispensabili”: Dzeko, Nainggolan (ancora fuori forma) per ciò che hanno dato l’anno scorso, Manolas e De Rossi per quanto concerne soprattutto la solidità difensiva della squadra.

FLOP – NESSUN BOCCIATO, MA SERVONO DUE PEDINE TITOLARISarebbe ingeneroso parlare di Iturbe, calciatore che rappresenta l’abbaglio più grande degli ultimi 6-7 anni in Serie A. La sensazione è che sia nuovamente di passaggio in questa estate romanista e che forse, possa definitivamente accasarsi altrove. Moreno e Jesus terzini, sono degli adattati: meglio il brasiliano, il messicano (anche frenato da qualche problema fisico) è evidentemente più abituato a fare il centrale. Sulla fascia sinistra la Roma ha un’emergenza vera che Monchi deve sanare entro breve. Il calcio di Di Francesco non può prescindere da due “fluidificanti” che da terzini creino superiorità continua (seppur ovviamente alternata) sulle corsie, sovrapponendosi rispetto al movimento degli attaccanti.
Risolto invece, in queste ore, il problema dell’attacco con Defrel e Under in arrivo a Boston, serve il titolare al posto di Salah: Di Francesco ha necessità assoluta di un calciatore che da attaccante esterno a destra completi con caratteristiche specifiche il reparto, facendogli fare il definitivo salto di qualità. Mahrez il profilo perfetto.

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