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Rongoni (ex prep. atletico Roma): “Gli infortuni non dipendono dalla preparazione estiva: Strootman il migliore nei test quando è arrivato a Marsiglia”

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Paolo Rongoni, ex preparatore atletico della Roma e attuale collaboratore di Garcia al Marsiglia, ha parlato ai microfoni del corrieredellosport.it, della situazione infortuni in casa giallorossa e non solo:  «Dare la colpa degli infortuni a una preparazione estiva sbagliata mi sembra più una chiacchiera da bar che una analisi tecnica adeguata. A nove mesi di distanza quello che hai fatto nella preparazione non conta nulla, già da Natale tutto quel lavoro è sparito. Il problema sicuramente non è lì. E non credo che Di Francesco a inizio stagione abbia stravolto la preparazione, anche perché francamente vista la performance dell’anno precedente sarebbe stato sciocco modificare una formula che funzionava».

«Noi e la Roma utilizziamo la stessa società per i test di valutazione (la Mapei, ndr). Tre settimane dopo il suo arrivo a Marsiglia, abbiamo ripetuto i test e Kevin aveva i migliori parametri della squadra. Merito quindi della Roma, non nostro. Abbiamo trovato bene Strootman, e ha mantenuto il suo stato di forma per diverso tempo. Segno che la preparazione estiva non ha nulla a che vedere con gli infortuni o la scarsa condizione atletica della squadra nel corso della stagione». 

«Nell’infortunistica non c’è mai solo un motivo, ma è una questione multi fattoriale. Quando io lavoravo a Trigoria i campi, soprattutto quello in fondo dove gioca la Primavera, erano estremamente duri e questo poteva dare qualche problema al polpaccio. I campi duri possono portare un maggiore irrigidimento della muscolatura. Conosco le persone che lavorano dentro Trigoria, credo che a questa riflessione siano arrivati anche loro. O almeno spero». Problema da non sottovalutare è quello di natura ambientale«Roma è una bella città, e non sempre la vita extra calcistica è vissuta nel migliore dei modi: anche questo può aver inciso nella condizione dei calciatori».

La squadra l’anno scorso ha giocato un’enormità di partite. Gran parte dell’effettivo ha anche disputato il Mondiale o le qualificazioni al torneo, in più la rosa non è giovane. Sono fattori che incidono sulle performance e sull’aspetto muscolare. Quando un giocatore di una trentina d’anni comincia a farsi sessanta partite stagionali è complicato ripartire e può avere un leggero rilassamento: stai meno attento a quello che mangi, vai a dormire un’ora più tardi… Tutto questo con molte partite e un anno in più sulle spalle si fa sentire e può incidere nel fisico di un giocatore».

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