Segno e son desto, mercato d’attacco per la Roma

Segno e son desto, mercato d’attacco per la Roma

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IL ROMANISTA – Da Kolarov a Pegolo, o a Manolas, se preferite, sono passati esattamente nove mesi, che è il tempo di un parto e nel nostro caso di una maturazione definitiva, perché la Roma ha preso forma attraverso 38 partite (il riferimento in questo caso è al solo campionato di serie A), in cui ha segnato 61 gol e ne ha subiti 28. Pochi? Troppi? Vedremo. I 28 gol issano la Roma al secondo posto della graduatoria delle squadre meno battute, dietro solo alla Juventus (4 reti in meno), ma davanti a Napoli, Inter, Atalanta e via via tutte le altre. Ma in realtà gli avversari della Roma sono riusciti a tirare nello specchio della porta molte più volte di quanto non abbiano fatto gli avversari di Juventus, Napoli, Atalanta, Inter e Milan. Così alla fine si può sostenere che il merito del basso numero di gol sia soprattutto di Alisson, che non a caso nella classifica delle percentuali di parate (in funzione dei tiri subiti) risulta il miglior portiere della serie A con un rapporto del 79%, davanti a Perin e Handanovic (75%), Sirigu (72%), Sportiello (71%), Reina e Strakosha (70%) e poi gli altri.

Allo stesso modo, ma rovesciando la prospettiva, la percentuale realizzativa della maggior parte degli attaccanti romanisti è desolatamente bassa: 8% per Schick, 10% per Defrel, 13% per Dzeko, 15% per El Shaarawy. Un po’ meglio hanno fatto Perotti (21%) e Ünder (22%). Niente, però, al confronto di Dybala (29%) e Higuain (25%), tanto per citare i due principali attaccanti della squadra che teoricamente si dovrebbe sfidare il prossimo anno. Diventa logico pensare che qualcosa andrà fatto soprattutto davanti, e in termini di qualità.

(…) Se prendiamo la percentuale realizzativa per squadra comprendiamo meglio la natura del problema: rispetto alla mole di tiri effettuati verso la porta (dove la Roma, con 645 tentativi è seconda solo al Napoli, con 656), il rapporto con i gol effettivamente realizzati è molto basso (13%) e colloca la Roma al dodicesimo posto della relativa classifica, capeggiata dalla Juventus e dalla Lazio (21%, mentre nella classifica dei tiri sono rispettivamente settima e ottava). Significa che le squadre di Allegri e Inzaghi segnano un gol ogni cinque tiri, mentre quella di Di Francesco uno ogni otto.

(…) Un dato curioso è invece quello che vede la Roma primeggiare ed è relativo alla classifica dei tiri da dentro l’area di rigore: guida la Roma con 388 tiri, davanti all’Atalanta (383), al Napoli (379), all’Inter (352), alla Fiorentina (339), alla Lazio (336) e alla Juventus (304). Significativo che la Roma abbia scoccato addirittura 84 tiri più della Juve da dentro l’area di rigore e abbia segnato alla fine 25 gol in meno. Nei tiri da fuori area comanda invece il Milan (299), poi Fiorentina e Napoli(281); solo quarta la Roma (261), comunque davanti alla Juventus (254). (…) E dunque si torna, invariabilmente, al discorso della qualità tecnica, il vero parametro di riferimento che Monchi dovrà tener presente nell’ottica del rafforzamento della squadra sul mercato. (…)

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