Spalletti: “Troppi rigori? L’anno scorso solo uno…”

Spalletti: “Troppi rigori? L’anno scorso solo uno…”

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IL MESSAGGERO (S. CARINA) –  Il tour de force continua. Quattro gare in 12 giorni (Inter, Lazio, Napoli e Lione) per rimanere in corsa su tutti gli obiettivi: «A guardarle tutte assieme diventa un fardello importante – spiega Spallettipotrebbe sembrare anche impossibile da superare. Meglio quindi fare la cosa più semplice. Si smucchiano, acceleratore a tavoletta ma su una partita alla volta». Si parte con i nerazzurri di Pioli che alla vigilia ha accennato ai rigori ricevuti in campionato dai giallorossi: «Non ho capito bene se lui e Sarri si riferissero ai pochi rigori per loro o ai troppi per noi. Io so per certo che nelle 19 partite dello scorso anno ne abbiamo avuto solo uno e nessuno qui si è permesso di dire mezza parola. Poi se chiedono qualcosa e vogliono usare noi…Parlando invece dell’Inter ha una rosa forte. Non so quanto ci sia di Pioli nella crescita della squadra. So che loro sono un gruppo di qualità e che lui è sicuramente un allenatore molto bravo e capace. Se non cambierà qualcosa, sarà un duello uomo contro uomo a tutto campo perché giocheremo a specchio».

FUTURO INCERTO – E tra i duelli, ci sarà soprattutto quello tra Icardi e Dzeko: «Uno scambio? gli viene chiesto – No, io mi tengo i miei. Edin è il giocatore più importante per numero di gol segnati e azioni nel nostro gioco offensivo, per cui me lo tengo stretto». Anche la Roma vorrebbe fare altrettanto con lui. Ma nemmeno la schiarita sullo stadio («È un traguardo importante, la Roma sarà una squadra ancor più ambita in futuro») scalfisce Lucio: «L’ho detto più di una volta, senza contraddizioni. C’è da fare’ risultati, senza cambia tutta la prospettiva. Sono importanti i giocatori, contano loro, quelli forti, che vanno tenuti perché sono quelli poi che vanno ad affrontare le squadre forti di questo campionato. Una correlazione tra il mio futuro e la notizia sul nuovo stadio? Ci può essere ma in quanto tempo verrà fatto lo stadio? Tre, quattro, cinque anni? Io non sono ferratissimo in questo. Se mi aiutate poi, vi dico se sono morto oppure no in quegli anni lì…».

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