Tosel colpisce ancora, ma Garcia può tornare in panchina col Milan. Ecco...

Tosel colpisce ancora, ma Garcia può tornare in panchina col Milan. Ecco perchè

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Calcio: aggressione a steward, due giornate a GarciaNuovo tsunami della giustizia sportiva, nuovo intervento folkloristico di Gianpaolo Tosel contro la Roma, nuovo caso che rischia di creare un pericoloso precedente.

Dopo la chiusura delle curve per presunti cori di discriminazione territoriale (dove si arrivò addirittura a confondere un coro sugli spalti dello Stadio di S.Siro per squalificare la curva Sud giallorossa, nonostante ad emettere tale coro fossero stati circa 200 persone di cui la maggior parte residenti al Nord Italia); dopo la squalifica di Destro per il gesto di Cagliari, indotta volontariamente dalle Tv nazionali e satellitari, con Tosel che impose all’arbitro Massa di cambiare il suo referto, nel quale originariamente aveva trascritto di aver visto il fatto e di averlo giudicato involontario; dopo la reiterata ammenda nei confronti della società di Trigoria per l’utilizzo della ricetrasmittente tra tribuna e campo, nonostante la società stessa abbia chiesto più volte dei pareri interpretativi su una norma, che non sono mai stati emessi, ecco che nuovamente la Roma torna a fare giurisprudenza nel calcio

La casualità vuole, che ciò accada proprio nell’anno e mezzo in cui la squadra giallorossa è tornata a giocarsi lo Scudetto da protagonista assoluta, visto che la Roma di Garcia dalla prima giornata dello scorso campionato, alla 15° di quello in corso – 53 partite consecutive – non è mai scesa sotto il secondo posto.

Tosel colpisce ancora e lo fa andando al di là del dettato delle norme del codice di giustizia sportiva, riuscendo ad interpretare a suo piacimento un regolamento che dopo decenni di discussioni e vuoti normativi, non è stato ancora cancellato e riscritto.

Dal comunicato del giudice sportivo si apprendono la squalifica per Perotti (3 giornate per “condotta violenta” ai danni di Holebas, un calcio da tergo non visto dall’arbitro e corretta applicazione della prova tv); per Holebas (1 giornata a causa del “gesto insultante” anch’esso non refertato dall’arbitro, ma proprio per questo motivo risulta anomalo l’utilizzo della prova tv a partita conclusa, rispetto a ciò che non è stato trascritto effettivamente dagli ufficiali di gara al termine della partita) e poi per Garcia: sanzione di 2 giornate dovute alla testimonianza del coordinatore degli stewards in servizio al Marassi che ha accusato il tecnico francese dichiarando quanto segue: “al termine della gara mentre insieme ai miei collaboratori tiravo fuori il tunnel di protezione dell’ingresso spogliatoi, venivo aggredito dal tecnico della Roma Rudi Garcia il quale strattonandomi provava a tirarmi uno schiaffo verso il viso, che schivavo senza essere colpito. Subito dopo il sig. Garcia veniva allontanato da persone li presenti.”

Furiosa la reazione della società giallorossa, con il direttore generale Mauro Baldissoni che ha affermato di voler ricorrere d’urgenza dichiarandosi pronto addirittura, insieme a Garcia, a denunciare lo steward per calunnia e/o diffamazione: “Siamo stanchi di fare sempre giurisprudenza, di essere presi di mira con una continuità insostenibile”.

L’errore di Tosel questa volta è marchiano, e denuncia una evidente mancanza di serenità di giudizio nei confronti della Roma. Se sul tema della discriminazione territoriale c’erano evidenti crismi di anticostituzionalità a più livelli (norma che infatti è stata riformata e sostanzialmente derubricata), se sulla questione Destro c’era stata una chiara forzatura nei confronti dell’arbitro Massa e un caso eccezionale di riscrittura del referto a 48 ore dal termine dell’incontro di Cagliari, questa volta il giudice sportivo si è superato, arrivando addirittura ad inventare a suo piacimento regole che non esistono.

HolebasQuali sono gli unici elementi di prova che il giudice suddetto può ricevere ed utilizzare per emettere la sua decisione? A sancirlo chiaramente è l’art. 35 n.1 comma 1 del codice di giustizia sportiva dove, al titolo “Mezzi di prova e formalità procedurali”, si afferma quanto segue: Procedimenti in ordine alle infrazioni connesse allo svolgimento delle gare: “1.1. I rapporti dell’arbitro, degli assistenti, del quarto ufficiale e i relativi eventuali supplementi fanno piena prova circa il comportamento di tesserati in occasione dello svolgimento delle gare. Gli organi di giustizia sportiva possono utilizzare altresì ai fini di prova gli atti di indagine della Procura federale.”

Dunque gli unici rapporti validi per comprovare il comportamento scorretto di un tesserato in campo e fuori dal campo, in occasione di una gara ufficiale, sono quelli emessi dall’arbitro, dai suoi assistenti, dal quarto uomo e dagli ispettori federali.

Non si fa alcun accenno al ruolo degli steward nè tanto meno si identifica una rilevanza funzionale di tali soggetti in ordine ad eventuali segnalazioni di comportamenti da sanzionare, in quanto non si tratta di tesserati. La testimonianza del coordinatore degli Stewards dello stadio Marassi – confermat,a dice il comunicato del giudice sportivo, da altri due stewards – non ha dunque alcun valore probatorio e Tosel non poteva neanche prenderla in considerazione ai fini istruttori per emettere il provvedimento sanzionatorio.

Per questi motivi la Roma ricorrerà in secondo grado e presumibilmente con una buona memoria difensiva, otterrà una sospensione della sanzione da parte della Corte d’Appello Federale, che richiederà un supplemento di indagine al procuratore federale e permetterà a Rudi Garcia nel frattempo di sedere in panchina contro il Milan.

Oltre all’evidente violazione del dettato normativo, Tosel con questa decisione assurda creerebbe un precedente pericolosissimo: perchè banalmente ora qualunque soggetto addetto all’attività di steward, magari anche tifoso della squadra di casa, potrebbe provocare un tesserato della squadra avversaria o addirittura rischiare di farlo condannare dalla giustizia sportiva con semplici dichiarazioni, non confermate da filmati televisivi o comunque comprovate da referti degli ispettori di gara e Federali.

Inoltre nel caso di specie ci si chiede giustamente perchè questo steward prima di segnalare a chi di dovere il presunto gesto violento di Garcia, non si è recato presso il primo pronto soccorso per far refertare ai medici l’eventuale danno subito dalla presunta aggressione subita dal tecnico francese?

Insomma un nuovo bizantinismo giuridico, un nuovo caso vergognoso aperto dalla nostra giustizia sportiva, che come accade ormai costantemente rischia di incidere e condizionare il regolare svolgimento del campionato. Questa è l’Italia, questo è il calcio italiano.

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