Un’Italia in stile Trigoria

Un’Italia in stile Trigoria

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IL MESSAGGERO (U. TRANI) – Non c’è più niente da nascondere, dietro le siepi e i teloni del centro sportivo Bernard Gasset nel demaine de Grammont: è la Federcalcio, all’ora di pranzo, a comunicare l’imprevisto che non ti aspetti e che complica il percorso della Nazionale in questo Europeo. Candreva, nel pieno dello sforzo per tornare a disposizione già domani pomeriggio contro la Spagna, esce definitivamente di scena: ricaduta all’adduttore della coscia destra (con probabile lesione muscolare), cioè lo stesso infortunio che lo ha costretto a fermarsi dopo la seconda partita del torneo contro la Svezia. Fatale, dunque, il problema emerso negli spogliatoi di Tolosa e probabilmente sottovalutato. La Figc fa sapere che l’esterno offensivo è out per la partita di Parigi. Ma, a quanto pare, rischia di aver chiuso qui l’avventura in Francia, anche nel caso in cui l’Italia andasse avanti. Adesso Conte deve scegliere il sostituto del laziale per la gara del Saint Denis: il primo candidato è Florenzi. La mossa a sorpresa, invece, sarebbe El Shaarawy, per il ballottaggio tra romanisti.

GIOCO D’AZZARDO – Il caldo non è stato d’aiuto: 31 gradi il picco durante l’allenamento dell’Italia. Candreva non lo ha nemmeno finito. Si è fatto male durante la partitella. Quando ha provato a forzare, su consiglio del ct e dei suoi collaboratori, soddisfatti e ottimisti per il test fatto venerdì pomeriggio. Gli hanno detto di spingere, per capire, una volta per tutte, se il guaio era stato davvero superato. E’ il metodo Conte: o la va o la spacca. Spesso, però, è andata male. Anche a Coverciano, durante questo biennio. Il laziale si è subito arreso. Imprecando. Avrebbe preferito aspettare la seduta di questa mattina per la prova decisiva. Al suo posto, nel 3-5-2, è stato schierato Florenzi, con De Sciglio (o Darmian) a sinistra.

ASSENZA PESANTE – Conte, insomma, è senza tre dei suoi cinque centrocampisti titolari: Candreva si aggiunge a Marchisio e Verratti che, ancora convalescenti, sono rimasti a casa. A Parigi, contando sulla freschezza degli otto giocatori risparmiati contro l’Irlanda, avrebbe voluto replicare la formazione scelta per il debutto contro il Belgio il 13 giugno a Lione. Ora, se non cambierà idea, sarà confermata per nove/dieci-undicesimi (se gioca Darmian, solo un cambio). Il laziale, però, è sempre stato interprete fondamentale nel sistema di gioco del ct. L’unico giocatore capace di interpretare le due fasi senza far perdere l’equilibrio all’Italia: ordinato e presente quando si abbassa sulla linea dei tre difensori, tecnico e potente quando ribalta l’azione. E, come se non bastasse, prezioso nel gioco e sulle palle inattive. Il laziale calcia le punizioni e, ultimamente, è stato promosso rigorista: nell’attuale gestione tecnica si è alternato con De Rossi (uno lo ha calciato anche Marchisio). Il romanista non si tirerà certo indietro se sarà chiamato di nuovo in causa, Eder e Bonucci sono gli altri specialisti.

POSSIBILE TENTAZIONE – Florenzi, abituato a fare il terzino nella Roma, si adatta bene nel 3-5-2 di Conte. A sinistra De Sciglio sfida Darmian e sembra in vantaggio. Conte, spostando uno dei due terzini a destra, potrebbe dare la prima chance dall’inizio, nell’Europeo, a El Shaarawy. E, se passerà in corsa al 3-4-3, ecco Insigne. Il ct, nell’addestramento al mattino e nella videolezione del pomeriggio, ha insistito su alcuni concetti: il possesso palla solo in difesa, la compattezza di squadra e la verticalizzazione improvvisa.

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