VERETOUT: “La Roma è un grande club. Mi ha convinto Fonseca, mi...

VERETOUT: “La Roma è un grande club. Mi ha convinto Fonseca, mi vede regista. Obiettivo Champions League” (FOTO)

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Un altro dei nuovi acquisti del mercato estivo si presenta. Jordan Veretout, centrocampista arrivato dalla Fiorentina, risponde alle domande dei giornalisti nella sala Champions del “Fulvio Bernardini” di Trigoria. Accanto a lui, Morgan De Sanctis. Queste le sue parole:

De Sanctis: “Conoscete già il giocatore, che si è affermato ovunque pè stato, in tre campionati diversi. Ha caratteristiche complete, ci aspettiamo molto da lui, che alla Roma colei il suo percorso esordendo in Champions Leaye ed in Nazionale”.

Hai giocato in tutti i ruoli del centrocampo. In cosa sei migliorato?

“E’ vero ho ricoperto tutti i ruoli del centrocampo, davanti la difesa è un ruolo nuovo per me, in cui occorre maggiore riflessione rispetto ad una posizione più offensiva, ma devo continuare a migliorare giorno dopo giorno”.

Conteso da tante squadre. Perché hai scelto la Roma?

“La Roma l’ho scelta perché è un grande club. Ho parlato al telefono col mister e mi ha convinto, disputeremo l’Europa League e per me la Roma è un passo avanti nella mia carriera”.

Perchè ti aspetti di esordire in Champions e quante possibilità ha la Roma di qualificarsi?

“La Roma è un grande club e tutti gli anni deve ambire a giocarla, due anni fa ha raggiunto le semifinali e l’obiettivo e quello di tornarci. Sta a noi impegnarci al massimo per qualificarci di nuovo”.

La permanenza di Dzeko può aiutarvi a qualificarvi? Sei un po’ in ritardo con la lingua italiana dopo tre anni?

“Posso parlare in italiano, ma è meglio farlo dalla prossima volta (ride). Dzeko ha una grande prestanza fisica, segna tanti gol, può sicuramente aiutarci”.

C’è differenza nel giocare a centrocampo a tre o a due?

“E’ diverso giocare a tre o a due a centrocampo. In uno a tre sarei una mezzala, in quello a due bisogna trovare equilibrio tra i calciatori a centrocampo, con propensione offensiva ma tanto equilibrio”.

Se stato in trattativa col Milan, cosa ha influito per scegliere la Roma? Ti senti di fare una promessa ai tifosi?

“Oggi sono qui e sono felice di esserci, è la mia scelta nel venire in un grande club e una grande città, con compagni davvero molto forti. Ha influito il mio discorso col mister e quello che ci siamo detti mi ha convinto. E’ una tifoseria straordinaria, quando ho giocato qui ho sempre visto un ambiente super. Daremo il massimo”.

Telefonata con Fonseca, anche altri hanno fatto riferimento a queste chiamate del mister. Cosa vi ha convinto?

“Una telefonata in cui mi ha manifestato il fatto che gli piacessi come calciatore e che voleva me per le mie caratteristiche. Parole di fiducia che mi hanno convinto subito”.

Durante la trattativa hai parlato con Montella? Che numero di maglia hai scelto?

“I numeri che preferivo sono già presi, prenderò del tempo per sceglierne uno. Con mister Montella non ho parlato molto della Roma, volevo fare un passo avanti nella mia carriera”.

De Rossi-Strootman-Nainggolan, a quale senti di assomigliare di più? Ha parlato col capitano della Roma?

“Sono tre grandi giocatori, io semplicemente mi impegnerò a fare sempre il massimo in campo, durante gli allenamenti, sperando di fare una bella stagione. No, devo parlarci ancora col capitano, ma al mio arrivo mi ha mandato un messaggio molto gentile e caloroso che mi ha fatto piacere, avremo modo di parlare nei prossimi giorni”.

Cosa ti manca per esordire con la Nazionale maggiore? Alla Fiorentina tiravi rigori e punizioni, ne hai parlato con Fonseca?

“Ho vinto il Mondiale Under 20 con Pogba, ho fatto tutta la trafila delle Nazionali giovanili, uno dei miei obiettivi è la Nazionale maggiore ed essendo in un grande club come la Roma verrò monitorato con più attenzione in Francia. Qui alla Roma ci sono già dei giocatori che le calciano, continuerò a preparami e poi ne discuteremo con l’allenatore”.

Fonseca ti ha chiesto un lavoro più di costruzione o di distruzione del gioco avversario?

“Al mister piace un calcio propositivo, mi ha preso per fare il ruolo di regista. In quel ruolo occorre comunque anche una buona base difensiva”.

Il messaggio era di Florenzi?

“Si si era il suo”.

 

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