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VIDEO – De Rossi lascia il calcio: “E’ una decisione definitiva. Devo riavvicinarmi alla mia famiglia. Voglio fare l’allenatore. Non so se a Roma o in altre città”

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Daniele De Rossi è apparso in conferenza stampa, al fianco del presidente del Boca Juniors Ameal, per annunciare il suo addio al calcio giocato e al club argentino:

“Non è vero che ho dei problemi personali, non è vero che mia figlia ha dei problemi. Ho semplicemente la necessità di riavvicinarmi alla mia famiglia. Ho avuto un buonissimo rapporto qui con la vecchia dirigenza e ho conosciuto i nuovi dirigenti. Tutti hanno cercato di farmi restare, ma la mia decisione è definitiva. Anche Riquelme ha cercato di trattenermi qui, ma la mia decisione è definitiva. Ho detto dal primo giorno che la decisione era questa, mi hanno chiesto tempo, credo di essere il primo giocatore a ritirarsi dopo le visite mediche (ride, ndr), ma mi sono allenato con i compagni e il nuovo staff, non ho avuto alcun problema con loro. Torno in Italia principalmente per mia figlia maggiore, è l’unica rimasta in Italia, ha bisogno di avere suo padre vicino. Non c’è nessun pericolo, devo solo starle vicino. Sicuramente continuerò a lavorare nel calcio, in Italia, non so con quale ruolo”

Ho 36 anni e ho deciso anche di lasciare il calcio. Sono triste, lascio un club che mi è entrato nel cuore e lascio il mio lavoro, il mio sport e la mia passione. Ma ho 36 anni, non avrei potuto giocare per 10 anni. Non so in quale ruolo, ma continuerò a lavorare nel mondo del calcio. Potrei lavorare a Roma o in città vicine a Roma. Roma e la Roma sono il mio cuore, ma il Boca mi è entrato dentro, per come si vive il calcio qui, per come si gioca, per quello che significa giocare nello stadio del Boca. Auguro tutto il meglio a questa squadra. Una fortuna per me aver indossato questa maglia. Burdisso ha avuto un ruolo speciale per me. Chissà se il nostro destino possa ricongiungersi di nuovo. La gente che ho incontrato qui ha trasformato in qualcosa di magico la mia esperienza in Argentina. Mi hanno trattato come un fratello, compresa la mia famiglia. Devo ancora scoprire il mio futuro, devo capire come cambierà la mia vita dopo il calcio giocato. Nella mia testa ho il desiderio di fare l’allenatore, ora vedrò cosa succederà in questa nuova carriera. Vivrò qualche mese di vacanza, stando però sempre concentrato sul campo e sul calcio. Voglio studiare, apprendere questo mestiere. Non voglio allontanarmi dal calcio, se non sarà l’allenatore, sarò un dirigente, ma il calcio è la mia vita. Avrei continuato a giocare fino a 50 anni, ma non è possibile. Ringrazio i miei compagni che mi sono sempre stati vicini, anche coloro che hanno saputo prima la mia decisione. In Italia avranno in me un fratello per sempre. Ho avuto dalla mia carriera tutte le soddisfazioni, ho giocato con due maglie speciali. La Roma che è stata tutta la mia vita e il Boca che mi è entrato nel cuore”.

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