Virtus Roma, altro pessimo inizio: sconfitta (96-88) a Reggio Emilia

Virtus Roma, altro pessimo inizio: sconfitta (96-88) a Reggio Emilia

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Grissin Bon Reggio Emilia-Virtus Roma 96-88 (31-19; 58-41; 74-66)

Grissin Bon Reggio Emilia: Johnson-Odom 12, Fontecchio 5, Pardon 16, Candi 7, Poeta 3, Vojvoda 8, Infante ne, Soviero ne, Owens 11, Upshaw 19, Diouf ne, Mekel 15. All. Buscaglia.

Virtus Roma: Cusenza ne, Moore ne, Alibegovic 14, Rullo 3, Dyson 10, Baldasso 15, Pini 4, Farley ne, Spinosa ne, Jefferson 12, Buford 17, Kyzlink 13. All. Bucchi.

Con un pessimo primo tempo, nel quale arrivano 58 punti subiti, la Virtus Roma subisce la terza sconfitta consecutiva, chiudendo male un 2019 altrimenti ricco di soddisfazioni. Nonostante numeri simili nelle percentuali di tiro, ai rimbalzi (41-41) e nelle palle perse (13-13), la differenza c’è, sostanziale, dalla lunetta, con la Virtus che chiude con un 13/16, a fronte del 26/33 avversario, che incide notevolmente sul risultato. Così come la pessima prestazione di Dyson: il capitano romano, non certamente nel suo miglior periodo, mette assieme un negativo 3/11 dal campo, che non compensa i 6 assist nel tabellino. Da continuità all’ottima gara di Venezia Buford, con 17 punti e 5 rimbalzi, mentre per Jefferson arriva la doppia doppia da 12 punti e 10 rimbalzi. Positivo, su entrambi i lati del campo, Baldasso, che ai 15 punti (3/6 da tre), aggiunge 4 rimbalzi, 3 recuperi e 7 falli subiti. Coach Buscaglia, però, può contare su una squadra più profonda, con tutti i giocatori chiamati in campo capaci di fare qualcosa di buono per la causa reggiana, come testimonia il 109 finale di valutazione. Piccola nota a margine per un arbitraggio piuttosto scadente, con fischi e metodi di giudizio decisamente da due pesi e due misure. Ora per la Virtus arriva la pausa per il turno di riposo, quindi inizierà il girone di ritorno il 12 gennaio, in casa con la corazzata Virtus Bologna. Tempo dunque per ricaricare le pile, lavorare in palestra e poter inserire James White, col taglio di Mike Moore comunicato alla fine del match.

La partita. Reggio inizia fortissimo, trovando canestri facili contro una difesa imbarazzante della Virtus: 13-4 al 3′. La tripla di Fontecchio al 5′ da ai padroni di casa il +16 (22-6), col vantaggio che resta costantemente in doppia cifra, fino al 31-19 col quale si va alla prima pausa. Nel secondo quarto gli ospiti provano, con qualche buona difesa, a ricucire lo strappo, ma con troppi errori di gestione della palla vengono puntualmente ricacciati indietro, vedendosi scappare ancora di mano il punteggio, che all’intervallo lungo è 58-41.

Al rientro dagli spogliatoi, quando in altre occasioni Roma aveva ampiamente gettato la spugna, arrivano segnali di risveglio, con un parziale di 8-20, propiziato da un cambio radicale di atteggiamento, che al 27′ vale il -5 (66-61). Tripla pesante di Fontecchio, ma i blu-giallo non si perdono d’animo e riescono a chiudere il terzo quarto sotto in singola cifra (74-66). Ad inizio quarto periodo, due liberi di Pardon danno il nuovo +10 a Reggio (78-68 al 33′), ma Dyson mostra gli unici segnali di vita della sua anonima gara, propiziando uno 0-6 buono per il 78-74 del 34′. Reggio però non si lascia intimorire, la Virtus continua nella serie infinita di errori ed occasioni buttate, cosa che non le consente di arrivare al definitivo aggancio e, anzi, la fa tornare di nuovo sotto, col rimbalzo in attacco e canestro di Johnson-Odom (90-81 al 39′) buono per chiudere definitivamente i giochi.

Le parole di coach Piero Bucchi al termine della gara: “Purtroppo ci capita ogni tanto di avere queste partenze ad handicap che poi si finiscono col pagare, anche se torni a -4; è una questione di maturità, abitudine, ed è una cosa che dobbiamo evitare e qualche volta ci accade. Al di là delle percentuali in attacco, soffriamo questa specie di “sindrome da inizio”. Nel secondo tempo abbiamo lottato in modo generoso, recuperato, fatto vedere che potevamo giocarcela migliorando sia in attacco che in difesa, ma poi si finisce col pagare l’inizio nel quale non troviamo ritmo. La testa è una componente fondamentale, noi abbiamo tanti ragazzi con poca esperienza che fanno fatica a ritrovarsi in modo costante sulla seconda partita: ci siamo presentati con la testa affaticata dopo la bella partita di Venezia e in futuro dobbiamo cercare di evitarlo, dobbiamo evitare perché ci è successo tante volte. Anche se torni a -4 in modo generoso”.

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