Virtus Roma, non c’è soluzione: sconfitta (88-95 d.t.s.) con Cagliari

Virtus Roma, non c’è soluzione: sconfitta (88-95 d.t.s.) con Cagliari

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Virtus Roma-Pasta Cellino Cagliari 88-95 d.t.s (26-29, 43-44, 66-64, 81-81)

Virtus Roma: Basile ne, Maresca 5, Chessa 5, Baldasso 7, Lucarelli ne, Landi 11, Filloy 2, Roberts 27, Thomas 20, Taddeo ne, Parente 11. All: Bucchi

Pasta Cellino Cagliari: Keene 16, Allegretti 8, Turel 9, Rullo 28, Ebeling, Matrone, Bucarelli, Stephens 25, Rovatti 9, Angius ne. All: Paolini

Si apre con una sconfitta la seconda avventura di Piero Bucchi sulla panchina della Virtus Roma. In un clima diviso tra il sostegno ai ragazzi in campo e la contestazione di un gruppo di tifosi al presidente Toti, accompagnata dagli applausi del Palazzetto, si consuma l’ennesima brutta esibizione di una stagione disgraziata, che vedrà con ormai assoluta certezza la squadra dover affrontare la gogna del playout. Parlare dei singoli in questo momento è esercizio assai difficile perchè ad esempio, oltre le cifre personali, Roberts e soprattutto Thomas sembrano avulsi dal contesto di squadra, cercando spesso soluzioni personali a discapito di un gioco collettivo davvero troppo latitante. Gli 11 punti di Landi e Parente non servono per portare a casa una vittoria che magari avrebbe dato uno slancio diverso a questo finale di stagione, con comunque l’ultima azione, gestita in maniera scriteriata da Thomas e compagni, che avrebbe potuto valere per lo meno un po’ di ottimismo. Dopo il grande primo quarto, De’shawn Stephens risulta comunque un fattore anche se paga un certo calo fisico, chiudendo con 25 e 9 rimbalzi, ma è Rullo (40 di valutazione) a fare il mattatore, con 28 punti, 14 falli subiti, 9 rimbalzi, 1 assist e 5 assist. Cagliari domina anche a ribalzo (34-42 il conto totale), tirando decisamente meglio da 2 (69% contro il 46% romano). Roma adesso è attesa da un’altra sfida casalinga, contro Agrigento, ma al momento non si vede luce in fondo ad un tunnel imboccato da ottobre, con colpe chiare di una società in totale confusione che mette toppe peggiori del buco creato.

La partita. Gara che viaggia inizialmente sui binari dell’equilibrio, attacchi decisamente migliori delle difese e Stephens caldo come una stufa. Dal 19-20 del 7′, Cagliari piazza un parzialino buono per il 23-29, prima che Parente batta la sirena da tre per il 26-29 della prima pausa. Nel secondo quarto ci sono davvero pochi spunti di pallacanestro, brutte difese e attacchi asfittici, con gli ospiti che calano e la Virtus che, seppur con tanta fatica, prova a ridurre lo strappo, mettendo anche la testa avanti (37-34) al 16′, grazie alla tripla di Landi. Parziale di 3-10 ospite per il 40-44 del 19′, con Baldasso da tre per il 43-44 alla pausa lunga.

Al rientro dagli spogliatoi Roma è più pronta, andando avanti sul 52-48 con 6 punti in fila di Thomas. Ancora parità al 25′ a quota 54, ma è ancora la Virtus a prendersi un piccolo vantaggio per il 66-60 del 29′. Non mollano i sardi che riescono ancora ad accorciare, grazie al tiro in sospensione di Keane sulla sirena per il 66-64 della penultima pausa. Nel quarto quarto si viaggia con tanta intensità, anche se la lucidità scarseggia. Il momento buono sembra al 34′, quando Chessa dalla lunga distanza trova il +5 (75-70). La squadra di coach Paolini però, nonostante non sia nel miglior momento della stagione, ha il merito di crederci e, aggrappandosi alle proprie certezze, trova i punti del vantaggio (78-80) ad 1 minuto e mezzo dalla fine. Antisportivo fischiato a favore di Parente che fa 2/2 dalla lunetta (80-80) ma fa fallo in attacco sul possesso successivo. Nella penultima azione dei regolamentare Cagliari ha ben tre tentativi per segnare ma sbaglia, ma la Virtus non ne approfitta tenendo con Thomas palla per 12 secondi e sparando la tripla forzata che si spegne sul ferro per il supplementare. Nell’overtime Bucchi deve fare a meno, causa 5 falli, di Roberts dall’inizio e di Thomas sull’81-85, così praticamente non c’è storia e i sardi portano a casa i 2 punti meritati, lasciando Roma piena di interrogativi e con un futuro immediato e forse a più lunga gittata, davvero nebuloso. Si dovrà necessariamente trovare qualche spunto di ottimismo, perchè vedere solo nero sarebbe una condanna definitiva.

Fonte foto: Federico De Angelis

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