Virtus Roma, playoff: sconfitta anche al PalaLottomatica (69-78) e serie compromessa (3-0)

Virtus Roma, playoff: sconfitta anche al PalaLottomatica (69-78) e serie compromessa (3-0)

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ACEA_VIRTUS_ROMA_-_MONTEPASCHI_SIENA033Acea Virtus Roma-Montepaschi Siena 69-78 (14-16, 27-28, 41-57)

Acea Virtus Roma: Goss 13, Jones 13, Reali ne, Tonolli ne, Righetti ne, D’Ercole, Hosley 13, Mayo 3, Baron 4, Moraschini 2, Mbakwe 19, Kanacevic 2. All. Dalmonte

Montepaschi Siena: Viggiano 5, Hunter 8, Cournooh ne, Haynes 12, Carter 5, Janning 11, Ress 8, Ortner 2, Nelson 12, Udom ne, Bucarelli ne, Green 15. All. Crespi

Al di la della sconfitta, è l’atteggiamento di alcune presunte star in campo che fa imbufalire il pubblico del PalaLottomatica, accorso numeroso nella serata del ritorno all’Eur della Virtus per cercare di riaprire una semifinale che aveva sin qui visto Roma soccombere per due volte a Siena. E invece, eccezion fatta per i primi due quarti, nei quali comunque in casa Acea ha regnato la disorganizzazione offensiva, ma quantomeno gli uomini inseriti nelle rotazioni hanno garantito impegno e voglia, i presenti hanno assistito ad un rovescio che è spiegabile tecnicamente ma non umanamente. Le partite si possono perdere, ma se lo spirito con il quale si affronta una semifinale scudetto è quello di gara 2 e di stasera, allora la società avrà molto su cui riflettere ed altrettanto da lavorare, per riuscire a costruire per il futuro una squdra che sia composta prima ancora che da giocatori di livello, da uomini intelligenti ed affidabili. Gli unici che hanno dimostrato di voler portare qualcosa alla causa virtussina, come quasi sempre del resto, sono stati Goss e Mbakwe. Il primo, al rientro dallo stop dovuto ad uno stiramento, ha provato a trascinare i suoi per quello che il fisico consentiva ed ha chiuso la gara con 13 punti, 5 rimbalzi e 4 assist. Il centro nigeriano, costante positiva della stagione, ha sfoderato una prestazione maiuscola, fatta di 19 punti e 18 rimbalzi, chiudendo con un 35 di valutazione. Per il resto, tranne lo sforzo apprezzabilissimo di D’Ercole, che ha giocato in condizioni più che precarie, il nulla assoluto. Baron vaga per il campo in cerca di una scossa che non arriva mai. Hosley sembra partir forte, poi si spegne inseguendo chissà quali fantasmi e Jones mette tanta energia ma mal distribuita nei minuti nei quali ha giocato. In casa senese c’è poco da analizzare, è una squadra che funziona in tutti i suoi effettivi, capaci di ritagliarsi ogni volta un ruolo diverso ma garantendo ognuno quella giocata di qualità utile alla causa per essere con un piede in mezzo in finale, nonostante venerdì si attenda la sentenza del tribunale di Siena che dovrebbe dichiarare ufficialmente fallita la società Menssana.

La gara. Roma parte bene, sembra beneficiare dal ritorno nella propria casa dell’Eur, e dopo 6′ è avanti di 7 (12-5). Siena però non si fa trovare impreparata, piazza un contro break di 2-11 nei restanti 4′ e chiude il periodo in vantaggio 14-16. La seconda frazione viaggia sugli stessi binari della prima, piccole fughe che vengono subito stoppate per l’equlibrio costante, ed il 27-28 del 18′ è anche il punteggio con il quale si andrà al riposo lungo, segno che la gara è sentita e tesa.

Alla ripresa, è Roma che deve provare ad accelerare per imporre il proprio ritmo al match. Sembra riuscirci nei primissimi minuti (35-31 al 22′). Dal 39-38 del 25′ però, la Virtus smette di segnare e di giocare, Siena ha gioco facile con un’ottima circolazione di palla e lo 0-11 di parziale (39-49) taglia le gambe ai padroni di casa. La tripla di Jenning a fil di sirena serve alla Menssana per allungare ancora in chiusura (41-57). In 5′, 2-19 il parziale… Nell’ultimo quarto, timidi accenni di ripresa romana, Goss mette la tripla del 49-57, ma basta un timeout a coach Crespi per far riordinare le idee ai suoi che riallungano subito (51-64 al 35′). Hosley passa tutto il quarto in panchina, Roma si trascina stancamente verso la sirena finale, provando a far rientrare in termini più accetabili lo scarto finale. Ora servirà un miracolo per riaprire una serie che sembra già esser decisa definitivamente. E forse ne servirà uno ancora più grande per vedere un po’ di pubblico venerdì sera al PalaEur, per una gara 4 che potrebbe essere l’ultima della stagione virtussina.

Queste le parole di coach Dalmonte al termine dell’incontro: «A differenza di tanti altri post partita, stasera sono dispiaciuto per la sconfitta, perché è arrivata al ritorno della Virtus al PalaLottomatica e davanti a tanti tanti tifosi. Faccio però fatica a trovare qualcosa da dire alla squadra sotto il profilo dell’impegno, i ragazzi hanno dato il massimo. Abbiamo commesso errori per mancanza di concentrazione, sbagliando delle letture in attacco contro la zona di Siena: eravamo riusciti a giocarci contro, ma non abbiamo avuto la costanza mentale di andare nella direzione in cui avevamo dei vantaggi. Comunque si tratta di errori di gioco, non posso rimproverare nulla alla squadra.
Adesso ci aspetta la partita dell’orgoglio, nella quale serviranno tutte le forze residue. Orgoglio deve essere la parola d’ordine, per onorare il ritorno al PalaLottomatica e il cammino che abbiamo compiuto in questo campionato»
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