Virtus Roma, salda la panchina di Corbani. Piena fiducia dalla società

Virtus Roma, salda la panchina di Corbani. Piena fiducia dalla società

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Fabio Corbani è e resterà il coach della Virtus Roma. Nella mattinata di oggi si sono diffuse voci riguardo un suo addio anticipato alla panchina di Roma, con tanto di sostituti già pronti a subentrargli. Sia Cesare Pancotto che Giampiero Ticchi restano dunque solo lontane ipotesi, peraltro ampiamente smentite dalla società. Le tre sconfitte in altrettante gare di inizio di stagione non possono e non devono indurre la dirigenza a prendere decisioni avventate. In primo luogo perché con il tecnico milanese si è intrapreso un percorso che già nel passato campionato ha dato alcuni frutti, forse anche inaspettati. La partecipazione alla Final Eight di Coppa Italia ed il raggiungimento dei playoff sono quelli più visibili in termini di almanacco, ma ce n’è uno probabilmente più importante. La crescita di alcuni giocatori, soprattutto gli italiani, che ancora in questa annata fanno parte del nucleo Virtus. C’è la “scommessa” Baldasso, al quale è stato affidato il ruolo di playmaker titolare dopo un anno dietro Tony Raffa, che il classe ’98 sta tentando di vincere nonostante lo scotto inevitabile da pagare all’inesperienza nel gestire le tante responsabilità. Bisogna fare i conti anche con un mercato partito tardi, con l’addio a Simone Giofrè e l’arrivo di Ronci, in aggiunta al fatto che i due americani, Thomas e soprattuto Roberts, siano arrivati in ritardo, con quest’ultimo ad avere il compito non facile di sostituire John Brown, uno dei migliori cinque giocatori della scorsa serie A2. L’infortunio nel precampionato di Chessa non ha certo semplificato le cose, così come quello di De Nicolao, preso come alternativa in regia e fuori dai giochi ancora per qualche tempo, sostituito in extremis da Basile.

Insomma, Corbani ha già dimostrato di poter essere decisivo nelle sorti di una squadra che certamente qualche errore lo ha commesso, ma che deve anche maledire qualche episodio sfortunato e che almeno una vittoria avrebbe potuto portare a casa. In un momento di relativo “down” morale, allontanare una delle poche certezze di una difficile risalita sarebbe mossa quantomeno azzardata, soprattutto se il roster è compatto e vicino al proprio coach, al quale basterà solo un po’ di tempo e lavoro per ripartire di slancio verso tempi e risultati migliori.  

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