Vittoria amara. In gol Florenzi e Dzeko ma la Roma resta sesta

Vittoria amara. In gol Florenzi e Dzeko ma la Roma resta sesta

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LAREPUBBLICA (F. FERRAZZA) – Se si pensa che, fino al gol di Florenzi, uno dei momenti più entusiasmanti della serata per i tifosi giallorossi era stato il palleggio sotto la Sud di Cafu prima della gara, si capisce come Roma- Juventus, dal punto di vista emotivo, sia stata molto più vicina a una kermesse di fine stagione piuttosto che a una gara dai tre punti in palio. Colpa di un campionato sfinente, che però regala in extremis una vittoria insperata (2-0), a due giornate dalla fine, contro i campioni d’Italia, davanti a quasi 51 mila presenti all’Olimpico. Cornice di fine anno, appunto, con tantissimi juventini e tanti appassionati accorsi per vedere Cristiano Ronaldo, mentre lo zoccolo duro, i “sempre presenti” del tifo romanista, si ritrovano a fare i conti con una classifica che vede ancora inchiodato lì, il quinto posto insieme al Milan (quindi sesto per gli scontri diretti). Felice Florenzi, alla ricerca della scintilla giusta per ricostruire un rapporto complicato con i tifosi: segna e corre verso la Sud, arrampicandosi sulla vetrata, cercando il contatto diretto con chi a volte fatica a capirne gli atteggiamenti. Felice Dzeko, autore del secondo gol, pronto a salutare la capitale a fine stagione. Ma, simbolo del bilancio stagionale negativo, è la presenza in panchina, contro la Juve, di circa 150 milioni di investimenti fatti sul mercato da Monchi (Karsdorp, Cristante, Schick, Pastore, Coric), per una bocciatura che viene solamente confermata anche nel finale di stagione. E pure se in panchina non ci sta più Di Francesco. Ci sta, per altre due gare, Ranieri, pronto a congedarsi dopo le ultime (Sassuolo e Parma), mentre la Roma è alla ricerca del prossimo allenatore. «Sarà una squadra forte e ambiziosa, a prescindere da chi sarà il tecnico», prova a rassicurare i tifosi Massara, chissà quanto riuscendo nell’intento. Perché Massara è il ds pro tempore, visto che del mercato dovrà occuparsi Petrachi appena si libererà dal Torino. E perché di certezze al momento ce ne sono davvero poche. È Gasperini l’uomo giusto, quello che dentro (e fuori) Trigoria sembrano aver indicato come il mister dal quale ripartire. Il corteggiamento è partito forte non appena il club giallorosso ha incassato il no di Conte, ma le chance di poter portare nella capitale l’attuale allenatore dell’Atalanta quarta in classifica, non sono moltissime. Eppure tutti gli sforzi sono indirizzati verso quella direzione, mentre in casa Roma, in queste settimane, andrà affrontata la questione De Rossi. A due gare dalla fine, si dovrà comunicare al giocatore – e a tutto l’ambiente – se quella contro il Parma sarà l’ultima da giocatore del capitano, oppure se si andrà avanti per un’altra stagione.

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