Zico: “La Roma mi voleva ma il Flamengo non mi lasciò partire”

Zico: “La Roma mi voleva ma il Flamengo non mi lasciò partire”

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Intervenuto ai microfoni di “Radio Radio” l’ex fuoriclasse brasiliano Zico ha ricordato la sua esperienza in Italia, parlando del calcio attuale e raccontando come anche la Roma fosse interessata a lui quando era al Flamengo:

Cosa fa Zico oggi?
“Adesso sono in Brasile e lavoro per la mia scuola di calcio. Sono un po stanco perchè veniamo dal carnevale di Rio e aspetto l’occasione di tornare come allenatore in Europa”

Il tuo ricordo dell’Italia?
“Sono sempre vicino all’Italia anche perchè non ho perso le amicizie che ho in Italia. Torno sempre appena ne ho la possibilità. Ho l’Italia nel cuore anche perchè la gente mi ha trattato sempre bene, con gioia e con simpatia. E poi mangiare e bere un buon vino in Italia è una cosa stupenda”

Come è cambiato il calcio dagli anni 80?
“Oggi credo che la preferenza sia nella tattica di gioco più che nel giocatore. Forse tempo fa, chi aveva i grandi giocatori costruiva la tattica intorno a loro. Ora c’è solo la tattica e si inseriscono i giocatori al loro intorno”

E allora qual’è il suo giudizio da allenatore sul calcio di oggi?

“Vedo grandi squadre e allentori di alto livello. In giro per il mondo ci sono grandi tecnici: in Italia, in Brasile o in Inghilterra. Il problema sono gli allenatori giovani che devono privilegiare i giocatori e non la tattica. Questo è un problema anche in Brasile perchè tante volte hai tanti giocatori giovani di qualità e talento ma la preferenza ricade sempre su quelli alti, forti, che fanno fallo e si mettono bene all’interno della tattica del tecnico. Non si promuovono i talenti. E questo in Brasile è un problema. Credo che oggi quando scegli un giocatori non lo fai per il talento ma per l’altezza”

Udine e l’Udinese?
“Adesso vive un bel momento e la seguo sempre. Ha giocatori di grande qualità e sta facendo una grande stagione. Sono molto contento di questo. Credo che negli ultimi anni l’Udinese ha sempre dato gioie ai tifosi dimostrando di puntare alla Champions o all’Europa. Purtroppo negli ultimi anni ha avuto una squadra fortissima ma per necessità di vendita è stata un po smantellata, ma forse con qualche anno di fiducia in più avrebbe potuto lottare per lo scudetto”

Di Natale?
“E’ un vero fuoriclasse, un giocatore di grande qualità. E’ diverso da me, è attaccanbte puro. Sta li in area ad aspettare l’occasione giusta. Anche su punizione è forte, deve continuare così in allenamento perchè le punizioni sono importanti e vanno provate in allenamento.Fanno il bene della squadra e possono aiutare anche la Nazionale”

C’è attualmente un numero 10 vero che ricordi quelli dei vostri tempi?
“E’ diverso perchè la tattica è diversa. Quei dieci che giocavano dietro le due punte oggi non ci sono più. Nel senso che le squadre giocano sempre 4-4-2. A me piace tante Ozil del Real Madrid: è un giocatore che gira e gioca nel mezzo e che gioca non tanto per segnare ma per far segnarei compagni”

Come mai finì con l’Udinese?
“Ho avuto un problema con il presidente. Un problema di natura fiscale che mi ha costretto a tornare in Brasile perchè ero stato denunciato per una cosa che non avevo fatto. Il presidente non mi ha detto nulla e ha lasciato stare un problema che poteva essere risolto prima. Io mi sono arrabiato e sono tornato in Brasile dopo che è stato dimostrato che avevo ragione”

Prima dell’acquisto di Falcao la Roma era stata vicina a Zico. E’ vero?
“Si è vero. Il Flamengo, proprietaria del mio cartellino, voleva solo una cifra e non c’è stato nulla da fare. Io sono stato a Roma a pranzo a casa di Viola e mi volevano prendere. Ma in quel periodo il Flamengo non voleva nemmeno parlare del mio addio al club. Anche dopo che io avevo firmato con l’Udinese, Falcao mi ha chiamò per vedere se c’era la possibilità di prendermi, ma io avevo già firmato con una squadra italiana che lui credeva fosse la Juventus. A quel punto lui ha preferito seguire Cerezo a Roma”

E’ vero che provavi le punizioni mettendo sotto il sette una maglietta?
“E’ vero, quando non potevo allenarmi con il portiere lo facevo mettendo la maglia sotto il sette cercando di centrarla. Credo che questo sia stato molto importante per me ai miei tempi”

Zico potrebbe giocare nell’Udinese attuale con Di Natale e Sanchez?

“Credo di si non vedo problemi. Quando ho iniziato ho giocato un po ovunque a centrocampo. Credo che questo sia stato importante perchè mi sono abituato a giocare in ogni zona del campo. Il problema semmai starebbe nella fiducia dell’allenatore di giocare con tre attaccanti decisivi”

C’è un nuovo Zico nel calcio di oggi?
“Non mi piace fare paragoni. Per me è stato difficile all’inizio perchè mi paragonavano ai grandi. Attualmente ci sono due giocatori fenomenali in Brasile: Neimar del Santos e Lucas nel San Paolo. Credo che a breve saranno titolare della Nazionale brasiliana”

Hernanes?
“E’ un giocatore che mi piace molto e sarebbe dovuto essere parte della Nazionale del 2010. Un giocatore di grande qualità e di gran movimento e intelligenza in campo, ha un tiro molto forte e grande abilità nel passaggio per i compagni. Forse è stato il più importante per il San Paolo nella conquista del campionato. Deve trovare continuità in Nazionale, è stato sfortunato per l’espulsione nell’ultima partita con la Francia. E’ un giocatore che pensa solo a giocare a calcio. Gli consiglio di rimanere così, non deve innervosirsi quando viene marcato più stretto. Ha qualità come pochi per far girare la squadra intorno a lui”

Il tuo modulo preferito è il 4-1-4-1
“Mi piace perchè se tu hai giocatori che ti danno la possibilità di fare questo schema  lo puoi cambiare in corsa, facendo il 4-4-2 o il 4-1-3-2 prendendo un giocatore del centrocampo e spostandolo più avanti”.

C’è ai stata la possibilità di vederti da allenatore in Italia?
“C’è stata la possibilità di venire in Italia ma non siamo riusciti a trovare un accordo”

Italia e Giappone: due stati che stanno vivendo momenti opposti. Qui si festeggiano i 150 dell’unità d’Italia mentre in Giappone c’è una Nazione in ginocchio
“Come dicevo prima è sempre bello tornare in Italia. La gente mi riconosce e mi dimostra grande affetto. Il mio cuore però oggi è malato per quello che sta succedendo in Giappone. Parlo ogni giorno con i miei amici e sono molto preoccupato. Il pericolo delle radiazioni non spaventa solo per oggi ma anche per il futuro. Dovranno fare un altro miracolo per risorgere da quello che è successo. Seppur preparati per il terremoto, lo Tsunami ha distrutto tutto e sono già 6.000 i morti. Per me che ho vissuto in Giappone 15 anni è una cosa terribile. Spero abbiano la forza di superare questi problemi, devono lottare e spero che risuciranno a riprendersi”

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