Alberto De Rossi: “Ho rifiutato io la Roma, non potevo allenare Daniele....

Alberto De Rossi: “Ho rifiutato io la Roma, non potevo allenare Daniele. Come sta? Vive un momento di malinconia”

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Alberto De Rossi, tecnico della Primavera, è intervenuto a Tele Radio Stereo: “Il portiere ha commesso un errore abbastanza grave. Avremmo preferito segnare in altre circostanze che i ragazzi avevano creato, comunque noi ci prendiamo questo pareggio”

Ieri è stata compiuta una piccola impresa, ma quella vera tra 15 giorni…
“La cosa più difficile ora è dimenticare la partita di ieri e cercare di vincere la partita. Se ci sarà da fare qualche calcolo lo faremo, ma solo alla fine”

La sensazione è che ci siano diversi giocatori molto interessanti in prospettiva…
“Confermo. Non si fanno i nomi perchè il nostro lavoro ci porta a valutare attentamente i ragazzi, ma poi loro cambiano. La valutazione riguarda l’aspetto mentale che hanno i ragazzi quando svolgono l’allenamento, è quello che ti fa arrivare”

Perchè non è stata data l’occasione di sedere sulla panchina dei grandi ad Alberto De Rossi? Solo una situazione legata a tuo figlio Daniele?
“E’ molto semplice, la società si è comportata benissimo, c’è stato un discorso personale e non si è più affrontato il discorso di prendere la squadra. Non c’erano i presupposti affinchè io potessi allenare la squadra. Non c’è stato un mio diniego. C’era stato un discorso di valutazione tra di noi, ma la mia candidatura non era una lotta tra me e Vincenzo”

Un giorno vedremo Alberto De Rossi allenare Daniele?
“Forse l’estate, in una partita di amici. Io ho un pensiero mio personale, penso che parecchie persone possano accettare. E’ una cosa che non sta nè in cielo nè in terra. Non dimentichiamoci che il mio volere è questo, voglio fare quello che sto facendo, mi piace tantissimo e qualche risultato viene…”

La Roma è anche sotto età, per avvalorare il vostro ottimo lavoro
“E’ un programma all’avanguardia, noi cerchiamo di abbassare l’età della Primavera, anche i vertici federali lo vorrebbero fare per far maturare prima i nostri giovani che si trovano male quando giocano con altre squadre. I ’91 da noi fanno la primavera e in altre nazioni fanno la serie A”.

E’ un limite delle nostre società che i ragazzi non vengono lanciati?
“Bisogna mettere delle regole. I discorsi che stanno affrontando in questi giorni, Sacchi ha proposto dei voleri che hanno loro, cioè abbassare l’età della Primavera, come fanno in Spagna e non come in Inghilterra. In Spagna è diverso, partecipano ai campionati di serie B. Si può discutere e metterci attorno ad un tavolo. Noi siamo degli ottimi ragazzi. Ad esempio io vedo Scardina che deve essere completato, è un ’92, ma non sta giocando per niente. Anche lo stesso Malomo. E’ un peccato. Questi ragazzi alle prime difficoltà vengono messi fuori perchè vengono ritenuti giovani. Bisognerebbe prendere esempio dalle altre nazioni. Abbiamo D’Alessandro, Crescenzi, Sini, Pettinari. Ne abbiamo tantissimi, ora qualcuno mi sfugge. Poi si possono inserire quelli della prima squadra. Questo discorso della mentalità di giocare sotto età la Roma già ce l’ha. A parte Seculin che ieri ha avuto questo infortunio, potrebbe essere un terzo portiere in serie A, ci sono dei ’91 che sono ottimi giocatori”

Perchè i ragazzi si perdono?
“Non tutti possiamo avere la fortuna o la bravura di passare dalla Primavera in prima squadra. E’ questo il segreto. Quando finisce l’età della Primavera, non si riesce a gestire questo passaggio che può essere da una Primavera ad una serie C. Se il ragazzo ha i piedi per terra, gestiscono bene questo passaggio. Se non lo fanno, ci si trova a giocare in altre realtà e parecchi ragazzi si perdono, si fanno prendere dallo sconforto e si perdono. Le aspettative sue e degli altri vengono disattese”

Un caso?
“Ci sono diversi giocatori. Si chiamava Landolina, ho perso i contatti, non l’ho più sentito ma era un giocatore straordinario, era come Rivaldo, forte e prorompente. Io avrei messo la mano sul fuoco per lui. Quando è uscito è andato al Chievo, al Prato e poi si è perso. Ci chiamano anche direttamente e ci chiedono informazioni sul ragazzo, io dissi ai dirigenti di prenderlo immediatamente”

Come sta Daniele in questo momento?
“Lui l’ha detto, non l’ha mandato a dire. Vive questa situazione con malinconia ma il suo contributo non mancherà mai. Lui è tifoso è legato alla squadra e alla società, sembra a volte che il suo lavoro non venga apprezzato e viene criticato eccessivamente. Deve lavorare con professionalità come ha sempre fatto. Credo che sono momenti, speriamo che siano momenti che passeranno”

Passeranno davvero?
“Penso che l’abbia detto tante volte, più che altro lui non vorrebbe mai andarsene. Se c’è stato questo sfogo qualcosa si è creato. Anche a me rimane difficile vedere Daniele da un’altra parte. E’ importante che faccia quello che sta facendo”

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