FOCUS CGR – Una Champions quasi epica, un campionato migliorabile, una Coppa Italia da dimenticare. La Roma ha chiuso al Mapei Stadium con una vittoria la propria stagione, tra qualche rimpianto e l’orgoglio di un percorso europeo che l’ha nuovamente proiettata tra le migliori d’Europa. Nel classico bilancio di fine stagione, è inevitabile sottolineare ciò che di buono è stato costruito e ciò, che invece, andrà necessariamente modificato sul mercato.
Queste le pagelle stagionali di Corrieregiallorosso.com:
ALISSON 9 – Da secondo a miglior portiere del mondo nel giro di 12 mesi. L’exploit del brasiliano è clamoroso: 18 clean sheet stagionali, imbattuto in Champions per 5 gare consecutive, una serie di parate decisive che lo hanno proiettato sul podio dei top player nel ruolo – FENOMENO
FLORENZI 6,5 – Incontenibile e a tratti entusiasmante al ritorno dal doppio infortunio al crociato. Poi una lenta, ma visibile, involuzione. Pesa sul rendimento dell’esterno giallorosso l’equivoco del ruolo e forse il pensiero di un rinnovo che fatica ad arrivare – INTRICATO
MANOLAS 7 – Una testata per abbattere il Barcellona lo consegna alla storia giallorossa. In allungo è il numero uno d’Italia, in marcatura ogni tanto paga qualche disattenzione evitabile – MARATONETA
FAZIO 7,5 – In sospensione è un gigante, a 3 o 4 non fa differenza: il comandante è uno degli intoccabili di Di Fra, una sicurezza impensabile 18 mesi fa per la retroguardia giallorossa – BALUARDO
KOLAROV 8,5 – Leader instancabile, regista offensivo camuffato da terzino, un affare a 5 milioni, capace di spazzare via nel giro di poche settimane la diffidenza del pubblico romanista, che gli vedeva addosso ancora la maglia biancoceleste – STAKANOVISTA
DE ROSSI 6,5 – Nella prima stagione da ‘primo’ capitano, appare un gigante al cospetto dei più grandi d’Europa. Quella macchia di Genova e l’usura del tempo ne condizionano in parte il rendimento – CAPITAN DDR
NAINGGOLAN 6,5 – Più assistman che goleador rispetto allo scorso anno. La furia da extraterrestre del “vero” ninja si è però vista a tratti – TURBOLENTO
STROOTMAN 6,5 – Tanta corsa, tanto carisma e alcune prestazioni (soprattutto europee) che rievocano la ‘lavatrice’ di un tempo. Poca qualità in zona offensiva e in affanno nel ruolo di mezzala in più di un’occasione – ME(RI)DIANO
EL SHAARAWY 6,5 – Inarrestabile in alcune serate magiche, tecnica in corsa a tratti sublime, ma cade nel consueto e inspiegabile letargo invernale – DISCONTINUO
DZEKO 8,5 – Trascinatore a suon di goal, classe sopraffina e giocate da ‘Champions’, peccato per quel black out natalizio coinciso però con l’instabilità derivata dal mercato – FUORICLASSE
PEROTTI 7 – Imprescindibile fino a febbraio, con Kolarov costituisce la catena offensiva più efficace per il primo semestre. Frenato dai soliti guai muscolari nella parte decisiva della stagione – TANGO ARGENTINO
DI FRANCESCO 8,5 – Eleganza, resilienza, senso d’appartenenza: la sua Roma in Europa è un sogno, spezzato a pochi metri, in Italia dopo una grande partenza le sabbie mobili sembrano inghiottirlo, ma il terzo posto alla fine viene comunque centrato. Pone le basi per l’apertura di un ciclo finalmente vincente – CONDOTTIERO
BRUNO PERES 6 – Il ‘piedone’ di Charkiv gli consegna la sufficienza, ma non ha mai strappato il pass per la titolarità e dopo due anni di Roma sembra arrivato al capolinea – DELUSIONE
PELLEGRINI 6 – Le qualità tecniche e fisiche sono evidenti, la troppa frenesia ne frena però l’inserimento in pianta stabile nell’undici titolare – RIMANDATO
UNDER 7 – Dopo i primi mesi di rodaggio, arriva l’esplosione dirompente a Verona che lo proietta nel calcio dei “grandi” sfoggiando un coraggio da veterano – INTUIZIONE
JUAN JESUS 6,5 – Protagonista di una rotazione costante, alterna ottime prestazioni a qualche passaggio a vuoto (tipo Anfield) – DISCRETO
GONALONS 5,5 – Trascorre quasi tutta la stagione alla ricerca affannata del vero Maxime. Poche luci, tante ombre – DISPERSO
GERSON 5,5 – Due lampi a Firenze, sembrava la rinascita. Per mesi è stato un jolly da utilizzare all’occorrenza, ma il salto di qualità non è mai arrivato – IBRIDO
SCHICK 5 – Da salvatore della patria a sfortunato oggetto misterioso: un percorso al contrario quello del ceco, pieno di insidie e passaggi a vuoto. La prossima annata sarà decisiva per prendersi l’Olimpico – INCATENATO
DEFREL 5 – Cristallizzato (quasi) al giorno della presentazione. Vittima di una serie infinita di infortuni che da novembre, di fatto, lo rendono uno spettatore non pagante della stagione giallorossa – BOCCIATO
* Karsdorp, Skorupski, Capradossi, Silva, Emerson Palmieri non giudicabili poichè utilizzati per meno di 3 partite ciascuno.