Eurnova diffida il Comune e minaccia causa alla Roma

Eurnova diffida il Comune e minaccia causa alla Roma

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IL TEMPO (F. MAGLIARO) – Eurnova non ci sta, diffida il Comune e minaccia causa alla As Roma: il progetto Stadio di Tor di Valle deve andare avanti. Venerdì scorso, dopo un lungo CdA, la Roma aveva annunciato la decisione di abbandonare il progetto considerato non più sostenibile. E ieri pomeriggio la società di Luca Parnasi, partner della Roma sin dal 2012 nel progetto Stadio e presentatrice del progetto, ha spedito una missiva in Campidoglio e alla stessa As Roma. Per conoscenza la lettera è stata spedita anche alla CPI Tor di Valle, la società che l’immobiliarista ceco, Radovan Vitek, ha creato proprio in vista della chiusura dell’accordo di compravendita con Parnasi di terreni e progetto Stadio. Intanto Eurnova annuncia una causa contro la As Roma («Ferma la riserva di agire nei confronti della As Roma per gli enormi danni che sta provocando») e poi obietta punto per punto alle motivazioni che hanno spinto la Roma al grande addio. Intanto, Eurnova sottolinea come la Roma sia solo l’utilizzatrice finale dell’impianto e non la presentatrice del progetto. Quindi non può essere la Roma a rinunciare al progetto. E da qui la diffida rivolta al Campidoglio a non accettare la decisione della società giallorossa.

Secondo: Eurnova contesta la validità della decisione di sciogliere il contratto che, appunto, vede la Roma utilizzatrice dello Stadio. L’esistenza di questo vincolo è essenziale per rispettare la più importante previsione della legge Stadi, quella, appunto, di avere un legame giuridico fra una società sportiva e il presentatore. Secondo Eurnova questo è un contratto e quindi non si può sciogliere perché una delle due parti semplicemente cambia idea. Nella lettera, poi, si affronta la questione dei pignoramenti e della annunciata compravendita di terreni e progetto fra Parnasi e Vitek. I legali di Parnasi ribadiscono l’imminenza della compravendita «prevedibilmente già entro il corrente mese di marzo» e soprattutto la condivisione di tutti i passaggi sia con il Campidoglio che con la stessa società giallorossa. Dalla Roma un secco no comment.

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