Al centro del mirino:Fabio Borini. Il diavolo della Tasmania

Al centro del mirino:Fabio Borini. Il diavolo della Tasmania

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Se la Roma finora ha giocato un campionato altalenante, di certo può essere contenta per le prestazioni del gioliellino Borini, arrivato ieri al 7° centro stagionale, il secondo consecutivo. C’ha visto lungo Sabatini, che l’ha strappato al Parma nonostante fosse arrivato in Emilia da pochissimo: prestito con diritto di riscatto la prima formula di acquisizione, comproprietà la scelta di Gennaio, e con tutta possibilità il riscatto la scelta definitiva a Giugno. Il diavolo della Tasmania, come soprannominato da Zampa, ha mosso i primi passi da calciatore nel Bologna; visionato dal Chelsea, venne poi preso dal club londinese, dove per due anni, fino al 2009, ha giocato nelle giovanili. Dal 2009 al 2011 ha giocato 4 partite con i blues, poi è stato prestato nelMarzo dello scorso anno allo Swansea, dove ha segnato i primo gol da Pro, precisamente 6 in 12 presenze. In scadenza di contratto con il Chelsea, il 30 Giugno ha firmato con il Parma un contratto quinquennale. Con i ducali ha disputato un solo match, in Coppa Italia, per poi essere ceduto con la formula del prestito oneroso alla Roma allo scadere del calciomercato estivo.

C’è chi lo paragona a Chiesa, come Giorgio Porrà di Sky, chi spara somiglianze con Delvecchio, per le movenze, o con Montella, per le sue doti finalizzative. Resta ovvio che ultimamente le sorti del club giallorosso sono in mano al diavolo della Tasmania. Ha quell’esultanza che è tutta un’energia, che esprime la sua voglia di aggredire il campo, di ammazzare la partita. Ha un carattere forte, è determinato, sia in allenamento che in partita ci mette il 300%; per certi versi è l’opposto di Vucinic, che si è un talento, ma si fa anche ricordare per la sua indolenza, per le sue qualità spesso inespresse.

Ciò che pare ovvio è che, con un Borini così e per di più in crescita, si fa difficile un riscatto del prestito di Bojan, altro talentino, proveniente dalla cantera blaugrana del Barça che ha dimostrato che lontano da Messi & co non rende come sperato.

Quello che lega Fabio ai tifosi è proprio l’attaccamento alla maglia, la voglia di sudarla e fare di tutto e anche di più per i suoi colori. Ha già legato con la Curva Sud, dopo ogni gol corre, mordendosi la mano sinistra e la destra aperta, sotto la curva, dai suoi tifosi, ed esprime aggressività, quella necessaria sotto porta. E’ come il morso di un cobra, velenoso e letale, che da Totti sta imparando la tecnica, da Osvaldo l’aggressività.

Dai tempi del Chelsea, anzi, da quelli di Bologna, gli addetti ai lavori erano rimasti basiti dalle qualità e dal talento che Fabietto trasudava, eppure, dopo il caso di Giuseppe Rossi, un altro talento stava per sbarcare oltremanica. Per fortuna il Parma c’ha visto giusto, intravedendo in Borini forse qualcosa addirittura in più al Pepito nazionale. E c’ha visto giusto anche Sabatini, già pronto a gennaio ad assicurarsi almeno la metà di Taz, simbolo di questa Roma giovane, simbolo di una Curva attaccata alla squadra e passionale come poche.

 

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