Bene così, ma ora limitiamo i cali

Bene così, ma ora limitiamo i cali

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Parallelamente al completamento dei quadri societari, con l’arrivo a Roma di Franco Baldini, viene a completarsi anche la nuova Roma di Luis Enrique: Erik Lamela, finalmente in campo, impiega appena sette minuti a siglare il primo gol e decide la gara col Palermo. Una cosa non da poco, per un ragazzo di 19 anni arrivato da un altro continente e bloccato all’inizio della sua avventura a Roma da una fastidiosa ricaduta alla caviglia, malconcia dopo il Mondiale Under 20.
Questa è una Roma che se in palla delizia i nostri occhi e fa paura, il tasso tecnico è altissimo e la manovra è spesso spettacolare. I nuovi acquisti iniziano ad inserirsi e a diventare decisivi: il lavoro frenetico di Walter Sabatini in estate sta iniziando a superare la prova, e se Lamela decide con un gol all’esordio, Stekelenburg dimostra di essere un portiere affidabilissimo, forte sia tra i pali che in uscita.
Anche quest’oggi, però, la squadra ha sofferto tantissimo e ha rischiato più volte di subire gol. È riuscita a mantenere la porta inviolata, ma è stata durissima. C’è voluto tanto spirito di sacrificio, come ha detto De Rossi i ragazzi si sono comportati da squadra, ma non si può soffrire così tanto per larghi tratti della ripresa. La Roma ha anche sfiorato più volte il 2-0 che avrebbe chiuso il match, ma il consueto calo ha rischiato ancora una volta di compromettere gli sforzi della squadra. Resta da capire se davvero questi cali, che sembrano fisiologici, sono davvero esclusivamente mentali, come dice Luis Enrique, o se alla loro origine c’è anche un fattore di natura fisica. Bisogna ancora lavorare tanto, i cali vanno assolutamente limitati perché la Roma soffre ancora troppo e rischia tantissimo. Sarebbe un delitto vanificare ogni volta quanto creato da questa squadra tecnicamente validissima e, quando vuole, spettacolare. Avanti così, trabajo y sudor…

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