Burdisso: “Totale fiducia in Luis”

Burdisso: “Totale fiducia in Luis”

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IL ROMANISTA – B. DE VECCHI – «Luis Enrique? Ci ha conquistato col lavoro quotidiano, è impossibile non stargli dietro». Parola di Nicolas Burdisso. Il bandito torna a parlare e lo fa dalle pagine de La Roma, la rivista ufficiale del club giallorosso che sarà in edicola oggi. E lo fa a modo suo, senza paura di dire ciò che pensa. Il grave infortunio di novembre, quello terribile con la maglia dell’Argentina con il ginocchio che si piega in modo innaturale, non lo ha indebolito nel carattere. Nico non vede l’ora di tornare in campo per dare una mano ad una Roma che vede modellarsi lentamente ma che ha ancora bisogno di fare il salto di qualità sia dal punto di vista tecnico sia da quello mentale.

Purtroppo per lui e per la squadra di tempo ne dovrà passare ancora un po’. Il rientro non è dietro l’angolo anche se Nicolas pochi giorni dopo l’intervento si era già fatto vedere con tanto di stampelle insieme ai compagni nel corso di una delle cene che i giocatori hanno fatto insieme per compattare il gruppo. Perché per questo gruppo, come per qualsiasi altro, uno come Burdisso è fondamentale. Lo rivedremo in campo con gli altri a partire dal ritiro del prossimo campionato. O per lo meno questo è l’obiettivo che lui si è posto: «Sono contento del lavoro di riabilitazione che sto facendo, spero di essere con i miei compagni in ritiro la prossima estate per la preparazione». Poi la precisazione, o meglio la rassicurazione, sulle sue condizioni a dispetto delle voci su una sua presunta nuova operazione chirurgica: «Ho letto di un altro intervento a cui mi sarei dovuto sottoporre, ma era una notizia sbagliata. Non serve nulla, il recupero procede nel migliore dei modi». Insomma, il peggio è passato, è alle spalle, e adesso che si vede la luce in fondo al tunnel Nico non si dimentica di chi gli è stato di conforto nei momenti peggiori: «Chi mi è stato più vicino in questi mesi? Oltre la mia famiglia, Silvano Cotti, il mio terapista-psicologo, i dipendenti di Trigoria. Ma voglio ringraziare anche alcuni allenatori per avermi chiamato nel momento più difficile: Mourinho, Villas Boas, Ranieri, Carlos Bianchi e Antonio Conte della Juventus».

In attesa di rientrare Burdisso non lesina complimenti sulla nuova proprietà e su Luis Enrique: «L’idea dei dirigenti è forte e seria. I tifosi hanno sposato questo progetto con il giusto spirito, esponendo uno striscione maturo: “Mai schiavi del risultato”. Da anni la gente invocava un cambio e qualcosa di diverso si sta vedendo. Siamo sulla buona strada, ma il prossimo anno dovremo fare qualcosa di più. Il tecnico? Ci ha conquistato col lavoro quotidiano, è impossibile non stargli dietro». Le ultime battute sono su un compagno di squadra, un compagno di reparto, il giocatore più bersagliato dalla critica: Simon Kjaer. «Credo in lui – dice senza mezzi termini Nicolas -. Ci scommetterei qualsiasi cosa. E’ un ragazzo fortissimo. Deve solo emergere. Rispetto a Mexes, che ha avuto un’esperienza simile a Roma (male all’inizio, idolo successivamente), Simon è più serio di Philippe. Più metodico nel modo di giocare».

 

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