Che Roma! Luis Enrique “Voglio tanta personalità”

Che Roma! Luis Enrique “Voglio tanta personalità”

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Foto KeyPressMedia

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GAZZETTA DELLO SPORT – «Andale, andale. Y mucha cabeza, en todas las situaciones de juego» . Luis Enrique ieri si è presentato così, anche se poi ha lasciato spazio al suo italiano, già fluente in virtù di un corso accelerato. E pazienza se qualche volta è dovuto ricorrere all’aiuto di Ivan De La Peña, il messaggio ai giocatori è arrivato lo stesso: testa, concentrazione e compattezza. Ecco perché, anche quando si mangia, niente più divisioni, ma una tavolata unica per tutti.

GRUPPO Ieri il primo ad arrivare è stato Leandro Greco, seguito da Francesco Totti e da un Borriello Formentera-style (abbronzatissimo). Fuori un centinaio di tifosi, in campo 21 giocatori alle dipendenze di un maxi-staff (tra spagnoli e italiani 9 persone, compreso Franco Tancredi, di ritorno 7 anni dopo), con Cicinho in permesso, Brighi e Juan a fare differenziato e Pizarro in campo con 15 minuti di ritardo, tanto da prendersi gli applausi ironici della truppa. Luis Enrique, occhiali da running e cappelletto, ha gesticolato (molto), illustrato gli esercizi di persona, insistendo sempre sulla questione della testa. L’input è ragionare sempre. «È fondamentale trasmettere personalità, questo è un nuovo inizio per tutti— ha detto il tecnico—. Totti è unico, è un piacere contare su giocatori come lui, De Rossi e Perrotta. Vucinic? Mi piacciono i giocatori forti e Mirko è uno di questi» .

PROBLEMI Il fatto è che se Brighi deve ancora recuperare e Julio Sergio ha alzato già bandiera bianca per un problema alla caviglia, preoccupa un po’ Juan (problemi al tendine rotuleo). «Quest’anno voglio fare bene e vincere finalmente qualcosa — ha detto il difensore brasiliano— Ho dentro tanta voglia, come un po’ tutti» . Anche Pizarro? A vedere la faccia e a seguire i rumours che non lo vogliono felicissimo, si fatica a crederci. Il cileno ha lavorato a parte con Cabanellas, alle prese con la solita condrite. Lo scorso anno curò il ginocchio con i fattori della crescita (Juan li ha fatti in Brasile lo scorso 7 giugno) da Castellacci, cosa che quest’anno sarà un po’ più difficile, visti i rapporti (non ottimi) tra il professore di Lucca e Gemignani, il nuovo medico giallorosso.

ASPETTATIVE Se Tancredi mancava da Trigoria da 7 anni, Gianluca Curci ci è tornato dopo tre stagioni. «Spero di convincere l’allenatore a farmi restare — dice — Voglio dimostrare di essere da Roma, il mio impegno sarà massimo, poi decideranno società e tecnico» . Il portiere dei Castelli si è allenato con Julio Sergio, Pigliacelli Già ai box Juan: «Ma quest’anno voglio vincere» Pizarro alle prese con la condrite e Lobont. In teoria, nessuno è nei programmi giallorossi. «Ma io resto sicuro, ho altri due anni di contratto — chiarisce Lobont — Sto bene, speriamo sia una stagione migliore di quella scorsa. E che la Roma arrivi in alto, dove è abituata a stare» . Per ora, in alto è solo nei cuori di Bertolacci e Crescenzi, di ritorno alla base dopo le esperienze con Lecce e Crotone. «Io spero di restare, mi sento più maturo e punto a migliorare rispetto allo scorso anno» , dice Bertolacci. «Anche io punto a rimanere — chiude Crescenzi — ma so che è difficile, visto che ci sono grandi campioni» . Sicuro? Rosi e Cassetti ringraziano lo stesso per il complimento.

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