CIFRE E STATISTICHE. Osvaldo, una stagione tra alti e bassi

CIFRE E STATISTICHE. Osvaldo, una stagione tra alti e bassi

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Mancano 90 minuti al termine di questa stagione, che ormai non ha più nulla da dire per la Roma. I giallorossi sono fuori dalle competizioni europee, nonostante il campionato abbia cercato in tutti i modi di aspettarli, Luis Enrique già ha comunicato alla società ed alla squadra che il suo futuro sarà lontano da Roma. Con mille dubbi la squadra si prepara per l’ultima, inutile, trasferta di Cesena, contro una formazione retrocessa da tempo, che non è mai sembrata realmente in corsa per la salvezza. Si chiuderà una stagione di poche luci e molte ombre; Osvaldo è sicuramente il maggior rappresentate di questa altalenanza di prestazioni. Arrivato tra mille dubbi, dovuti soprattutto al costo elevato del suo cartellino (15 milioni di euro più bonus), sembrava aver convinto tutti fino a poco tempo fa, ma ora è di nuovo in bilico, più per motivi disciplinari che per i suoi numeri.

Numeri positivi quelli che hanno caratterizzato la stagione dell’attaccante italo-argentino, alla seconda esperienza italiana, dopo la parentesi iberica all’Espanyol, capace di realizzare 11 reti in 26 partite, di cui 24 da titolare. Tutti i suoi goal sono stati realizzati dall’interno dell’area di rigore; di questi 5 sono stati insaccati di destro, 3 di sinistro e 3 di testa, statistiche che dimostrano la completezza tecnica del numero 9. L’altruismo è un’altra dote importante dell’ex nazionale under 21, capace anche di realizzare 5 assist vincenti. Inoltre ha una percentule di passaggi riusciti pari al 74% nella metà campo avversaria, che sale al 77.9% se si considerano tutte le zone del campo, dimostrando la sua importanza anche nell’impostazione del gioco del tecnico asturiano. In fase difensiva si è fatto apprezzare recuperando in totale 60 palloni (2.3 a partita), e vincendo il 60% dei contrasti; dati considerevoli per una punta. Purtroppo il tasto dolente delle sua stagione è rappresentato dalle 2 espulsioni ricevute, nessuna per doppia ammonizione o falli di gioco, che gli sono costate 5 giornate di squalifica, troppe per una punta. Migliorasse questo aspetto, potrebbe diventare una delle colonne della nuova Roma.

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