Conferenza Stampa – Benatia: “Sono qui per vincere. Abbiamo bisogno del sostegno...

Conferenza Stampa – Benatia: “Sono qui per vincere. Abbiamo bisogno del sostegno dei tifosi”

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Quest’oggi nel ritiro di Riscone di Brunico si è tenuta la conferenza stampa di presentazione di Mehdi Benatia. Il difensore marocchino ex Udinese è il primo acquisto della Roma 2013/’14.

Italo Zanzi ha aperto la conferenza.
“Oggi siamo molto felici di presentare un giocatore molto importante per la Roma, Mehdi Benatia. E’ un giocatore fortissimo, ha dimostrato di essere uno dei migliori difensori della Serie A, anche con molta esperienza internazionale. Quando noi abbiamo fatto il nostro plan per il mercato, la sua acquisizione è una priorità, ha avuto molto interesse dall’Italia e anche dall’estero. Ma oggi siamo onorati che lui sia qui con noi, Mehdi benvenuto alla Roma”. 

BENATIA
Cosa ti ha più colpito di questo primo approccio avuto qui a Riscone, sei venuto a Roma per quali obiettivi?
“Sono venuto a Roma per avere la possibilità di vincere, so che è un periodo un pò particolare per questa società, però sapendo che deve passare questo periodo, perché i tifosi sono un pò incazzati, si sa che è un periodo un pò complicato, ma io lo sapevo prima di venire, ho scelto lo stesso la Roma perché so che qua si può fare bene. Abbiamo un’ottima squadra, il primo impatto che ho avuto con questa squadra è buono, è un gruppo che vive bene, che lavora anche bene, siamo un gruppo molto giovane con tante qualità e quindi è un onore stare con loro”.

Che impressione ti ha fatto e cosa ti ha detto Garcia?
“Garcia non lo conoscevo direttamente, però ho sentito qualche compagno che ha lavorato con lui, in Francia ha fatto benissimo, ha vinto lo scudetto, ha vinto la coppa, io quando ho parlato con lui mi ha detto che per lui è una nuova esperienza, per lui è un onore stare in una squadra come la Roma, perché come dicevo prima la Roma in Francia è una squadra molto importante e anche se da qualche stagione non così bene, la Roma è sempre la Roma, lui è arrivato qua con tanta voglia, anche lui ha voglia di superare questo periodo, è sicuro che si può fare bene, se i risultati vengono subito possiamo cercare di vincere qualcosa”.

A Udine hai giocato sempre a 3, in Francia giocavi a 4, in quale sistema difensivo ti trovi meglio? Con chi, tra i vari Marquinhos, Burdisso, Castan e Jedvaj, pensi di poter giocare in coppia?
“Ho sempre giocato a 4, quando sono arrivato a Udine ho dovuto imparare in fretta perché con il mister Guidolin giocavamo sempre a 3, quindi ho imparato e ho fatto anche delle belle cose, però se ho la possibilità di giocare a 4 per me è qualcosa di importante, con questo schema io do il meglio. Non posso fare nomi di un compagno, sono tutti di qualità e giocatori di esperienza, anche se Marquinhos è giovane, ma ha fatto anche lui benissimo, io sono qua per lavorare e per fare il meglio e per guadagnarmi il posto e basta”.

Hai avuto altre offerte in altri grandi club europei?
“Sì, come ho detto avevo la possibilità di giocare la Champions League, potevo anche guadagnare di più non in Italia ma all’estero, per rispetto non mi sembra una cosa bella dire le squadre interessate, sì avevo delle possibilità, ma come detto una squadra come la Roma, con un gruppo così giovane con tanta qualità, da fuori so che la Roma è una squadra difficile in cui giocare e per me quando ho avuto il primo contatto col direttore ho detto subito di si, prima di fare le trattative io ero già convinto di venire a Roma, per me venire qua è un passo avanti per la mia carriera, sono orgoglioso di avere questa possibilità”.

Udine è la piazza ideale per lavorare e senza pressioni, Roma è il contrario, sarà un problema, ti spaventa?
“Udine è la piazza ideale per i giovani, per crescere per imparare e anche per giocare, ogni persona ha bisogno di un po’ di calma per lavorare. Quando sono venuto a Roma sapevo quello che mi aspettava, in questo periodo è vero che c’è solo un piccolo gruppo di persone che sono incazzate e che si fanno sentire, però ci sono tante persone che sono qua con i bambini e che si vede che tifano la Roma e che sono sempre dietro di noi, questo è anche un grande motivo, anche con la sconfitta della finale, con la scorsa stagione che non è andata benissimo ci sono sempre tante persone dietro questa squadra, vuol dire che, come dicevo prima, la Roma sarà sempre la Roma. Se volevo stare a Udine potevo rimanere fino alla fine della mia carriera, sicuramente senza pressioni e con più possibilità di giocare ogni partita, ma a 26 anni avevo bisogno di altre motivazioni, avevo bisogno di cambiare aria, posso solo ringraziare l’Udinese e tutta la società perché mi hanno fatto stare 3 anni alla grande, sicuramente lì le persone mi mancano un po’ perché è l’inizio, ma non posso dire che perché se un piccolo gruppo di persone può fare un po’ di casino, io sono triste o è una difficoltà, per me bisogna tornare sul campo e vincendo le partite sono sicuro che le cose possono cambiare”.

Ti sei dato una risposta per i mancati risultati di questi ultimi 2 anni, se hai capito cosa non ha funzionato e dove c’è da lavorare per prendersi questi risultati?
“Io ho giocato qualche volta con la Roma, è sempre stata una squadra tecnica di grande qualità, quest’anno saremo forti, però ogni squadra ha bisogno di trovare un equilibrio, perché ci sono partite dove la Roma vinceva 2 a 0 e ha perso 3 a 2 per dire, questo una grande squadra non se lo può permettere, quindi dobbiamo lavorare su queste cose, sono sicuro che il mister avrà studiato questa società e questa squadra, quindi ho grande fiducia in lui, so che sa già tutti i piccoli i punti dove possiamo crescere e migliorare. E’ vero che è una società che ha cambiato spesso allenatore e non è perfetto per il gruppo, perché cambiare ogni anno, ogni 6 mesi è difficile, io mi auguro che Rudi Garcia farà bene così possiamo andare con lui avanti e con un po’ più di calma”.

Quale è la tua qualità migliore e dove pensi di dover migliorare?
“Sono un difensore, bisogna chiedere a Garcia, a me piace l’uno contro uno, mi piace aiutare la mia squadra su una giocata magari difficile, con un’intercettazione, sono un difensore, metto sempre il massimo impegno per la mia squadra e poi i difetti ci sono sempre e bisogna sempre lavorare”.

Con quale giocatore hai stretto di più?
“In questi giorni ho parlato un po’ con tutti, ma soprattutto con Pjanic, perché lui parla anche francese e abbiamo parlato un po’ insieme. L’ambiente è buono tranne che è un po’ triste venire qua e fare allenamento e sento che i compagni vengono insultati, mi dispiace un po’ per loro, ovviamente per i giocatori che hanno giocato la finale non è finita, loro pensano che hanno sbagliato,sono tutti tristi e perdere la finale soprattutto con la Lazio, non è niente, loro questo lo sanno, però giustamente dobbiamo ripartire e dobbiamo pensare a lavorare, per fare un’altra stagione, quindi abbiamo bisogno dell’aiuto dei tifosi perchè sappiamo che a Roma è molto importante e loro posso aiutare a lavorare in un periodo un poi difficile, non è che parliamo solo di cose negative, ci sono tanti bambini e tutti i giocatori siamo contenti di vedere che c’è sempre un sostegno”.

Quali sono gli attaccanti più forti del campionato italiano che hai affrontato e che affronterai?
“Quello che mi ha messo più in difficoltà è Ibrahimovic, però è andato via ed è una bella cosa, poi Osvaldo non è facile da affrontare, lui è un attaccante completo, Cavani ha grandi qualità, Totti, ovviamente che è capace di cambiare la partita da solo, ci sono tanti di qualità, ma se la squadra ha equilibrio ed è compatta io da difensore non ho paura di nessuno”.

Hai risolto i tuoi problemi muscolari dell’anno scorso? Ti senti in forma o un po’ in ritardo?
“Ho giocato poco l’anno, ho avuto qualche problema all’adduttore, ma ora mi sento molto meglio, ho avuto la fortuna di giocare le ultime 8 partite, quindi sto bene, magari sono un po’ in ritardo sulla preparazione vista la trattativa lunga, non potevo allenarmi prima, ma adesso devo lavorare per recuperare la forma, ma abbiamo un po’ di tempo quindi tranquilli”.

Come nasce la tua simpatia per la Roma, hai effettivamente coronato un sogno vestendo questa maglia?
“La Roma in Francia ha una grande reputazione, ha giocato qualche francesi qua, come Candela e Mexes, Dacourt, parecchi francesi, quindi io in Francia ho sempre seguito questa squadra, quando sono arrivato in Italia ovviamente era un po’ speciale quando giocavo contro la Roma, per tutti questi motivi quando ho parlato a fine maggio col direttore non ci ho neanche pensato io ero sicuro di venire a Roma”.

Com’è Rudi Garcia fuori dal campo, nel gruppo?
“Lo conosco da pochi giorni, bisogna aspettare un po’ per poter giudicare, mi sembra molto vicino ai giocatori, ha fatto sapere subito che se qualcuno ha bisogno di parlarci la porta dello spogliatoio è sempre aperta, però è uno che crede molto al lavoro e che quindi sono 2 ore di allenamento al mattino, un’ora e mezza la sera in cui lui ci tiene, bisogna essere seri e non bisogna scherzare durante l’allenamento, gli piacciono le cose fatte bene”.

Analogie e differenze tra Totti e Di Natale?
“Differenze ci sono, penso che Totò è più una punta, Totti è più mezza punta, trequartista, ma sono due campioni, per me è un orgoglio avere la possibilità di giocare con tutti e due, fanno parte dei giocatori che lasceranno sempre un ricordo importante per il calcio italiano, devo dire che sono stato un po’ stupito a vedere uno come Totti, lavora molto e ogni giorno gli vedo fare gli allenamenti come gli altri, gli ho detto: “Ma quando ti fermi a 36 anni?”. No no si vede che sta bene è in forma, si vede che è un campione che ha qualcosa più degli altri”.

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