De Rossi stakanovista

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TEDESCHI
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IL TEMPO (E. MENGHI) – De Rossi non vuole fermarsi. Dovrebbe, ma non vuole. È quasi un mese che avverte fastidio all’alluce, ma continua a giocarci sopra e non può certo fargli bene. Dopo la partita con il Sassuolo il dolore era tanto e non gli aveva permesso di scendere in campo con la maglia azzurra, poi contro il Cagliari si è scontrato con Castan e contro l’Atalanta ha preso una nuova botta poco dopo il fischio d’inizio, costringendolo ad uscire a metà gara. Ma più che i contrasti a provocargli dolore è il semplice appoggio del piede sul terreno, perciò in questi giorni sta cercando di non forzare e ieri ha saltato la partitella finale.
Le sue condizioni non preoccupano e con la Fiorentina ci sarà. Sarebbe meglio se stesse fermo, ma fa orecchie da mercante. Daniele ha il minutaggio più alto della rosa romanista (portiere escluso) e ai 1226 minuti giocati con la Roma vanno aggiunti i 90 con la nazionale, il tutto corredato da una Confederations Cup vissuta da protagonista cinque mesi fa. Un turno di tregua sarebbe logico, ma lui preferisce pensare col cuore. Non potrebbe mai saltare la sfida contro i viola di Montella, che pure se si gioca all’ora di pranzo è uno di quei big match che attirano le attenzioni di un pubblico vasto e internazionale.
Non a caso la conferenza stampa di Garcia si terrà domani, alla vigilia della partita, come la tradizione vuole e le televisioni impongono, e non due giorni prima, come preferisce il francese, che vuole occhi più lontani nel giorno della rifinitura. Uno strappo alla regola si può anche fare. Almeno fuori dal campo, perché invece dentro ci sono meccanismi che funzionano troppo bene e se togli un pezzo l’equilibrio sparisce. È successo a Bergamo, con l’esclusione di Pjanic dall’undici titolare. Il bosniaco è pronto a rientrare, anche se non sta benissimo: ha un fastidio all’adduttore della coscia sinistra, vicino al pube, ma è un problema muscolare non osseo, perciò prevale l’ottimismo. Fosse stata pubalgia, Balzaretti lo sa bene, il guaio sarebbe stato ben più grosso. Il terzino è fermo ai box da un mese per questo problema e i tempi di recupero sono ancora incerti.
ento. Dietro torna Torosidis e davanti Borriello, ma il ritorno più atteso è quello di Totti. Il capitano è tornato ieri a lavorare con il gruppo: riscaldamento e partitella con i compagni, parte atletica in solitaria. La convocazione per la sfida con la Fiorentina potrebbe anche arrivare, ma solo per motivazioni psicologiche.
Per dare forza al gruppo dalla panchina e non più dalla tribuna, ma sta di fatto che non può giocare. Non ancora. Garcia ci sta pensando, ma sa che solo contro il Milan riavrà il suo numero 10. C’è invece il pericolo di andare a San Siro senza mezza squadra: Ljajic, Maicon, De Rossi, Pjanic, Strootman e Florenzi hanno una pesante diffida sulle spalle e dovranno stare attenti ai cartellini. Le riserve hanno dimostrato di non essere all’altezza dei titolari e, soprattutto al centrocampo, una squalifica farebbe scattare lo stato di emergenza.

 

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