Derby Champions, piatto da 20 milioni

Derby Champions, piatto da 20 milioni

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CORRIERE DELLO SPORT – L’ultimo treno per la Champions League. Sarà anche questo il derby di doma­ni per una Roma che da settimane ha chiuso nel cassetto le parole corsa scudetto e, pure, da qualche giorno ha detto addio all’attuale Champions, incassando la secondo sconfitta contro lo Shakhtar, una brutta figura nel ri­sultato e nei comportamenti.

CONTI – Non resta che la qualifi­cazione Champions. Che, ap­punto, passa per il derby, anzi per una vittoria nella stracitta­dina che sarebbe pure la quinta consecutiva dei giallorossi, vi­sto che la Lazio è attualmente al quarto posto, cinque punti avanti alla squadra di Vincenzo Montella. Per i disastrati conti romanisti, una mancata partecipazione alla coppa più remu­nerativa che c’è al mondo, vorrebbe dire ri­schiare un ulteriore meno nel bilancio che prevede, per quest’anno, un saldo negativo tra i trentacinque e i quaranta milioni di eu­ro. E questo, nel momento in cui sta per en­trare in vigore il fair-play finanziario, quello che ci hanno detto che a Trigoria avevano an­ticipato rispetto pure a Michel Platini, sareb­be un danno sì per il presente, ma soprattut­to per il futuro. Perché un passivo di quaran­ta milioni in pratica esaurirebbe il bonus con­cesso alle società ( meno qua­rantacinque in tre anni), con­sentito da qui al varo definitivo del fair-play. Sarebbe stato be­ne che di tutto questo se ne fos­sero resi conto con un po’ di an­ticipo e invece pare che siano stati un po’distrattie ci fermia­mo qui.

FUTURO – Per questa Roma che sta vivendo una stagione che in pochi avevano immagina­to potesse accadere, proprio per queste ra­gioni il derby di domani è uno dei più impor­tanti di sempre. La qualificazione alla pros­sima Champions League (sempre che si pas­sino i preliminari, perché al momento imma­ginare più del quarto posto ci pare un eserci­zio di ottimismo esagerato), garantirebbe infatti quei venti milioni (comprendendo l’in­casso al botteghino delle partite casalinghe), che potrebbero ridare, prima dell’arrivo del­la nuova proprietà, una sistematina ai conti societari. Che, oltretutto, hanno anche la spa­da di Damocle di una serie di vertenze in tribunale con ex di­pendenti e fornitori che potreb­bero peggiorare ulteriormente la situazione. Senza contare che, chi deve comprare, ha pu­re il sospetto che nel momento che si materializzerà il nuovo proprietario, ci saranno molti altri (Villa Stuart per esempio) che si presenteranno per riscuotere il loro credito che non è mai stato saldato. Ormai, però, la frittata è stata fatta, adesso c’è que­sto derby che, tralasciando la doppia semifi­nale di coppa Italia che i giallorossi dovran­no giocare contro l’Inter, è una sfida in cui Totti e compagni devono pensare che soltan­to un successo potrà garantire ancora una chance per tornare ad ambire a una Cham­pions League da venti milioni. Che rappre­sentano anche un pezzo di futuro.

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