Desideri: “De Rossi è un giocatore imprescindibile, Florenzi ha ampi margini di...

Desideri: “De Rossi è un giocatore imprescindibile, Florenzi ha ampi margini di miglioramento”

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Stefano Desideri, campione d’Italia con la Roma Primavera  nel 1983-84 e vincitore di due Coppe Italia con i “grandi”, è intervenuto a La Mia Roma, trasmissione in onda su Radio Audax 107.65. Ecco le sue parole:

Hai segnato diverse volte alla Juve. Sei stato un mito per ogni singolo romano. Che ricordi hai?

Grande gioia, ma vi racconto un aneddoto: mi chiamò il Presidente Viola la mattina dopo il famoso gol al Flaminio: mi disse che era successo qualcosa di grave, un tifoso aveva avuto un infarto, e il giorno dopo sono andato a trovarlo al San Camillo, impaurito che gli prendesse un’altra bottarella (ride, ndr).

Due coppe italia in un anno sfortunato, quello di Roma Lecce

Dopo quella partita stregata ci furono molti giocatori che andarono a giocare in nazionale, mettemmo su una bella squadra guidata da Eriksson, senza avere un soldo di fiducia intorno, e abbiamo fatto quell’impresa.

Sei rimasto nel cuore di tutti i tifosi: era una roma con un’anima capitolina, come Giannini

Non erano grandi squadre, ma dal cuore enorme. Per batterci doveva arrivare una squadra che doveva sconfiggerci sotto il profilo della determinazione, e non era semplice.

Cosa pensi della proprietà? Dove la vedi?

Essendo tifoso della Roma, vorrei guardare a vicino, spero in successi. La cordata americana? La vedo un po’ distante da come eravamo noi, da come era guidata da Viola, era una situazione familiare, il Presidente era come un padre, ma i tempi sono cambiati.

Pjanic e De Rossi da centrali o intermedi?

Secondo me Pjanic è intermedio, bravo tecnicamente e si muove senza palla, inserendosi per fare gol. Daniele De Rossi? Stiamo parlando di uno dei più forti centrocampisti del mondo, lo conosco bene, da quand’era piccolo, e credo che possa fare tutti i ruoli del centrocampo e possa essere anche un grande difensore centrale: bisogna metterlo in campo e poi far girare tutti intorno a lui. La polemica con Zeman ha alzato un polverone: non credo che Zeman sia uno sprovveduto e si voglia far male da solo, troverà una sistemazione per quest’immenso giocatore.

E’ difficile affermarsi da romano e romanista

E’ difficile quando le cose non vanno bene perchè sei additato come responsabile diretto. Al di là della passione c’è anche un pizzico di invidia, ma dall’altra parte quando le cose vanno bene, il romano romanista è al settimo cielo.

Fai parte della Fiorentina, di Pizarro, Pradè, Montella. Come va?

Ho lavorato a Roma come osservatore quando c’era Pradè, quindi essendomi trovato bene, quando mi ha offerto di seguirlo non ho esitato e l’ho raggiunto a Firenze. C’è su una squadra di 18 giocatori nuovi, solo un grande allenatore poteva fare amalgamare il gruppo così bene: e Montella lo è.

Da quest’anno c’è Florenzi. Anche tu sei andato al Piacenza prima di affermarti  a Roma. Può migliorare ancora?

Alessandro può migliorare ancora tanto, ed è già un gran centrocampista, fisico e di corsa, si butta nello spazio, e questo per un centrocampista moderno è fondamentale: tecnicamente è bravo e la sua grande prerogativa è essere umile e bravo. E’ un predestinato.

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