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Domenica è il 5° anniversario della morte di Gabriele Sandri, Lazio e Roma lo ricorderanno

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Domenica 11 novembre si disputerà il derby tra Lazio e Roma, ma sarà anche il quinto anniversario della morte del tifoso laziale Gabriele Sandri, morto a soli 26 anni dopo essere stato colpito da un proiettile sparato da un agente di Polizia nell’autogrill di Badia al Pino, lungo l’autostrada A1 in direzione Firenze. Come riportato da Romanews.eu il padre di Gabriele, Giorgio, a Rete Sport ha rivelato che le due squadre lo ricorderanno prima dell’inizio della partita.

“Credo che la morte di Gabriele in quel tragico 11 novembre del 2007 – ha detto – abbia segnato un punto importante quantomeno nella storia del calcio della città di Roma. Perché la famiglia si è trovata insieme a tutta la città, alle due tifoserie, sorretta e sostenuta con affetto e con amore. Sia da parte dei tifosi della Lazio che della Roma. Porto ancora nel cuore il derby del 2008 quando fui ospitato nella Curva Sud e fu un’emozione fortissima, quanto quando vidi Totti portare i fiori sotto l’immagine di Gabriele in Curva Nord. Tutto ciò ha lasciato qualcosa di incancellabile”.

Giorgio Sandri ha poi parlato della fondazione intitolata a suo figlio Gabriele: “Abbiamo delle iniziative da portare avanti: una di queste, che ritengo molto importante a livello nazionale, riguarda domenica. Stiamo collaborando insieme a Lazio e Roma per fare in modo che qualcosa di importante possa avvenire tramite la fondazione. Per ora lo teniamo ancora segreto, nella giornata del derby si saprà tutto. Il bilancio è positivo. La fondazione senza l’intervento della Figc non sarebbe mai nata: tutto ciò è potuto accadere proprio grazie ad Abete. Più di tanto il mondo del calcio non poteva fare. La vicinanza della Roma e della Lazio,a 5 anni di distanza, è importante: è una presenza costante. Sicuramente quanto in maniera costante e quotidiana abbiamo avuto momenti di solidarietà da parte della gente comune. Io in questi anni sono andato ogni domenica a trovare Gabriele, e ho sempre avuto modo di vedere che c’erano ogni volta oggetti nuovi da parte delle persone che vanno a trovare Gabriele. Parlo di sciarpe, fiori, bigliettini, foto. Ancora oggi accade, e credo sia la cosa più importante e una grande spinta ad andare avanti malgrado un dolore che ci porteremo dentro per tutta la vita”.

Il padre di Gabriele ha infine sottolineato la vicinanza e il sostegno ricevuto dalle varie tifoseria in giro per l’Italia: “Ho girato in tutta italia e ho avuto modo di conoscere i ragazzi dell’Inter, del Milan, del Catania, del Lecce. Di tante squadre differenti. Credo ci sia un punto di comunione tra questi ragazzi: amore e rispetto. Va sottolineato, perché purtroppo tante volte si parla dei tifosi come cittadini di Serie B. Non è così. Sono il futuro dell’Italia, perché sono giovani e devono essere considerati come cittadini. E questo non va dimenticato. Ho sempre fatto queste battaglie. Ogni tanto vedo e leggo accuse verso le tifoserie, e mi viene voglia di urlare. Perché basterebbe soltanto poter avere un po’ più di attenzione per capire tante cose, comprenderne meglio tante altre”.

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