E alla fine scoprire che il portale olandese è…del procuratore

E alla fine scoprire che il portale olandese è…del procuratore

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datecezemanStekelenburg accusa, Stekelenburg chiede scusa a Goicoechea ma non ritratta il succo della questione. Stekelenburg vuole partire, ma chi sta spingendo affinché il giocatore vada via? Come è giusto che sia, il procuratore. Quando però riesci a pizzicare un dettaglio in partiolare, allora cominci a storcere il naso e a vederci leggermente più chiaro, anche se pare impossibile. Tutto, quindi, porta a una persona: Rob Jansen. L’agente del giocatore, difatti, gestisce la Sport Promotion, agenzia da lui fondata che cura gli interessi dei giocatori sotto procura, e guarda caso l’intervista del portiere olandese è proprio sport-promotion.nl. Tutto ha un filo conduttore, tutto porta a trarre delle conclusioni a questo punto lampanti: Stek vuole andare via, il procuratore si adopera e mette in campo tutti gli attrezzi necessari, che tutti, lettori, giornalisti, giornalai, ma anche un neofita del pallone, possono giudicare semplicemente un mezzuccio, tra l’altro irrispettoso. Piccola nota: si può difendere anche un indifendibile, purché dimostri di tenere alla maglia che si indossa e abnegazione, in allenamento come in partita. In 18 mesi una parola in italiano si potrà pure imparare, oppure Marquinhos è un fenomeno anche in questo?

La terra di nessuno, come molti arrivano a dire; come dargli torto se nessuno interviene a porre un limite a ragazzi che pensano più all’acconciatura e allo stipendio piuttosto che al sudore della maglia? Roma e la Roma non possono diventare la terra del bengodi, parafrasando Boccaccio ed il suo Decamerone. Zeman ribadisce che in guerra non si va con le miccette, come dicono da queste parti, e oggi il messaggio in conferenza stampa l’ha lanciato, alcuni diranno anche finalmente, e non hanno del tutto torto, anzi. Un allenatore che gestisce tutte le dinamiche societario non si è mai visto, un allenatore parafulmine, tantomeno. “Ci manca il regolamento scritto per il comportamento e quindi per me non è un problema, io cerco di fare il mio e fare il meglio anche per loro, non faccio l’allenatore per me”, ha detto il boemo quest’oggi in conferenza stampa. Messaggio chiaro: basta attacchi diretti, che la società intervenga e la tifoseria continui a sostenere la maglia, senza cadere in tentazione fischiereccia. Pazienza, progetto, resistenza. Parole chiave per un futuro roseo. Ma con due regola precise, valide per tutti: rispetto e onore.

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