Forza Capitano, tocca a te

Forza Capitano, tocca a te

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Il Romanista – La nottata è passata. Il sereno potrebbe essere dietro l’angolo. Dopo la grande tristezza, i dubbi, i pensieri di una svolta alla carriera, Francesco Totti ha voglia di ricominciare a sorridere. E’ ora che una bella brezza marina spazzi via le nubi più scure. I tifosi l’aspettano. Così come aspettano la svolta nella stagione del capitano. Che ancora non c’è stata, ma alla quale sembra mancare poco. Qualche motivo per sperarci c’è già stato. Prima il confronto chiarificatore avuto con il tecnico dopo i 4 minuti di Genova, poi la gioia per il derby vinto (anche se Totti l’ha dovuto vivere da spettatore) in Coppa Italia. Una gioia condivisa a cena con i compagni di squadra. Di sicuro, ad avergli restituito un piccolo sorriso è stato quel coro interminabile dei tifosi che a Cesena continuavano a gridare: “Un capitano, c’è solo un capitano”. Il popolo giallorosso si è stretto nuovamente attorno alla sua bandiera, all’uomo che da due decenni tiene la Roma lassù dove merita. Lo ha fatto stavolta, lo aveva fatto anche 8 mesi fa. Era il 9 maggio, giorno della penultima di campionato. Quando da una parte c’era la voglia di restare aggrappati al sogno scudetto e dall’altra la rabbia per la finale di Coppa Italia persa. Ma soprattutto c’era un Olimpico che non vedeva l’ora di dimostrare il suo amore per Totti, contro il quale la critica si era divertita ad infierire dopo il calcione a Balotelli. Di quel gesto avevano parlato tutti, perfino il presidente della Repubblica. Ma a far più male non erano state le critiche al giocatore (alle quali è sempre stato abituato), ma quelle all’uomo. Quel 9 maggio lo stadio fu tutto per lui: migliaia di magliette con il numero dieci. E tanti striscioni, due dei quali recitavano: “Onore al capitano” e “Totti per mille anni”. Dopo la partita Francesco scrisse sul suo sito: «L’Olimpico era davvero magnifico. Così tanto affetto nei miei confronti in un momento per me davvero difficile… Grazie di cuore. Grazie a coloro che mi sono stati sempre vicino». Prima, in campo, lui aveva ringraziato a modo suo, con la doppietta che permise di battere il Cagliari e di far sudare lo scudetto all’Inter fino all’ultimo minuto. Otto mesi dopo rieccolo il Cagliari, l’occasione buona per scacciare definitivamente via i cattivi pensieri. Ieri si è allenato regolarmente, segno che il fastidio alla coscia sinistra accusato giovedì era roba da poco. Nulla che possa frenare la sua voglia di giocare. E allora oggi sarà lì, per vincere, per ricominciare a segnare come lui sa fare. Dietro l’angolo c’è sempre il gol numero 250 da celebrare adeguatamente, con una successo che rilancerebbe ulteriormente le ambizioni tricolori di questa Roma. «Passo dopo passo, sempre col massimo impegno», come ha detto lui dopo i tre punti di Cesena. Altri tre punti e le nubi si allontanerebbero ancora di più. Il sole di Roma può tornare a splendere.

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