Giannini: “Il caso De Rossi può minare il gruppo. La vittoria nel...

Giannini: “Il caso De Rossi può minare il gruppo. La vittoria nel derby è importante per entrambe le squadre”

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Il derby si avvicina e anche Giuseppe Giannini ha voluto dire la sua in merito alla stracittadina. “Il Principe” è stato intervistato da RadioCalciomercato.it, dove ha analizzato le sue opinioni.

Sul derby.

“Il derby fino ad ora non è molto sentito: forse la tensione salirà a partire da domani. E’ importante per entrambe, perchè c’è di mezzo la classifica, il terzo posto. Le tante assenze non pregiudicheranno una partita tirata, come d’altronde è il derby di Roma. Una vittoria per salvare la stagione? Vincerlo è importante, ma per fare il benedetto salto di qualità obiettivi e ambizioni devono essere più grandi. Le ambizioni dei tifosi vorrebbero i giallorossi in vetta al campionato italiano, con un ruolo elitario anche in Europa. Pronostico? Per scaramanzia evitiamolo”.

Sul caso De Rossi.

“Quando la squadra vede un giocatore importante escluso per un piccolo ritardo è chiaro che possa subire ripercussioni psicologiche, anche se questa non deve essere una scusa: la Roma ha meritato ampiamente di perdere contro l’Atalanta. Questi casi però possono minare la tranquillità del gruppo”.

Su Totti.

“I numeri parlano chiaro per Totti: con lui si è perso pochissime volte rispetto ai derby in cui non ha giocato, e questo la dice lunga su quanto sia un punto di riferimento anche quando non gioca bene. Serve all’ambiente, ai giovani, ai tifosi, ma anche a Luis Enrique”.

Il gioco di Luis Enrique.

“Mi piace che sia stato riportato il calcio offensivo che era venuto a mancare con gli ultimi allenatori, anche se già con Liedholm la Roma giocava di possesso palla, senza lanci lunghi, in maniera propositiva. Non mi piace che, quando la Roma perde il possesso palla, rischi costantemente di subire gol. Non c’è equilibrio, ci sono troppi uomini oltre la linea della palla”.

Su Lamela.

“Il paragone con Zidane è importante, c’è troppa differenza tra loro. Giocano nello stesso ruolo ma hanno diverse caratteristiche: forse li accosterei per struttura fisica, ma non saprei, perchè non ho visto da vicino l’argentino. Ma a livello tecnico sono diversi”.

Su Italia-Usa.

“Credo che la sconfitta di ieri sia servita per l’immagine, per lanciare negli Stati Uniti ancor di più il loro calcio. Per noi è stata puramente un’amichevole, chiusa lì”.

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