Il punto del preparatore. Manca poco alla prima, analizziamo la condizione generale

Il punto del preparatore. Manca poco alla prima, analizziamo la condizione generale

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E’ stata l’ultima amichevole di questo precampionato che ha visto la Roma compiere passi importanti già rispetto alla scorsa stagione, quando l’undici più che sperimentale di Luis Enrique vinceva amichevoli a stento, e subiva l’eliminazione in Europa League per mano dello Slovan Bratislava. E’ stata la presentazioni di chi mancava all’Open Day, ma soprattutto il giorno di Daniele De Rossi, che caccia ancora una volta le streghe, nella speranza che lo si lasci lavorare finalmente in pace, e che Mancini cancelli definitivamente il suo numero di telefono. Tra una settimana inizia il campionato, quindi è stato il test più importante, contro avversari discreti, per valutare la condizione di chi è sceso in campo, anche di chi è entrato solo per pochi minuti.

Partita gradevole, in cui la Roma può vantare la supremazia territoriale, ma i giocatori dell’Aris non danno l’impressione di essere venuti a Roma in vacanza: anche per loro è un match importante e prestigioso. Nel corso dei 90 minuti coloro che appaiono più indietro come stato di forma sono i componenti della terna arbitrale: il direttore di gara non è sempre vicino all’azione, mentre i suoi assistenti faticano a valutare con precisione le situazioni di fuorigioco. Ma si tratta di un’amichevole anche per loro, anche per loro è preparazione atletica, e la speranza è che cresca la condizione dei giudici di gara italiani, considerando anche la Supercoppa Italiana tra Napoli e Juventus, durante la quale non si sono distinti per l’ottima direzione.

Così l’amichevole di ieri ci dà, appunto, l’opportunità di fare le ultime valutazioni dal punto di vista atletico, dal momento che durante questa settimana, che precede l’esordio in campionato, si lavorerà molto sulla parte tattica, oltre che sulla parte atletica, mai snobbata dal tecnico Boemo e dal suo staff durante l’intera stagione.

STEKELENBURG: il portierone olandese sta bene, nonostante le critiche ed i dubbi piovuti in queste settimane su di lui. Impegnato poco, sbroglia una situazione difficile con una tempestiva uscita. E’ rapido e reattivo. LOBONT: più lento di Stek, lo ha dimostrato più volte in questo precampionato. La reattività non è la sua dote migliore, ma trasmette sicurezza, nonostante tutto, ai compagni di reparto.

PIRIS: il ragazzo esprime il meglio di sè in fase difensiva. Sempre pronto nei ripiegamenti e nei raddoppi, deve crescere in fase offensiva. La sua condizione deve crescere, lo dimostrano i suoi inserimenti non sempre puntuali, come crescerà la sua intesa con i compagni di squadra. TADDEI: jolly giallorosso, atleta esemplare, colui che tutti i giovani devono seguire. Massima dedizione e disponibilità, come sempre è uno dei più positivi durante la preparazione atletica. Di solito ha un calo di condizione verso gennaio, vedremo come la cura Zeman lo aiuterà nella stagione che sta per iniziare.

BURDISSO: Nico è tornato, e questo non farà piacere agli attaccanti avversari. Sta bene, non ha paura di contrastare chi gli si presenta di fronte, si vede che dall’infortunio ad oggi ha lavorato duramente per tornare al massimo della forma. CASTAN: imponente fisicamente, ha dimostrato di avere un buon tempismo che gli permette di rischiare l’anticipo spesso e volentieri. Con Burdisso forma un’ottima coppia. Poco impegnato ieri sera, ci aveva mostrato contro il Liverpool le sue grandi capacità; buono stato di forma nonostante le ferie prolungate. ROMAGNOLI: classe 95′, fisico e modo di interpretare il calcio da veterano. Un ragazzo così giovane poteva risentire degli importanti carichi di lavoro, avendo disputato al massimo la preparazione con gli Allievi Nazionali. Lui no, in silenzio ha lavorato e imparato, crescendo molto fisicamente, e guadagnandosi conferme su conferme dallo stasso Zeman. Il ragazzo ha la stoffa per diventare un Calciatore ed un grande atleta.

BALZARETTI: verrebbe da chiedersi quanti polmoni abbia questo terzino. Consuma la fascia di competenza, arriva al cross con una lucidità imbarazzante, sbagliandone pochissimi. Oltre tutto bisogna considerare la grande intesa che ha già trovato con Francesco Totti: il Capitano si capisce solo con i grandi calciatori. DODO’: in campo meno di 5′, ma per dare un calcio ai gufi. Il giovane brasiliano rientra da un infortunio grave al ginocchio, ma per allenarsi col gruppo da subito, forzando un po’, ha rischiato di compromettere il suo recupero. Infatti anche l’altro ginocchio si era gonfiato, visto il modo sbagliato di distribuire il carico durante gli allenamenti; ma lo staff romanista si è accorto in tempo del problema, e lo sta risolvendo con calma, come si deve risolvere un problema del genere. I minuti di ieri danno fiducia al ragazzo, che ha grande qualità, ed un calcio morale a tutti coloro che lo volevano lontano dai campi di gioco fino a novembre.

DE ROSSI: è già in forma, come sempre i passaggi che sbaglia sono pochissimi. Anche lui dà un calcio alle voci di mercato, è pronto per iniziare, speriamo senza i fastidiosi infortuni, che nè hanno compromesso il rendimento negli ultimi anni in alcune apparizioni. BRADLEY: l’americano appare un po’ in ritardo rispetto agli altri compagni di reparto, complice anche il problema muscolare che lo ha costretto a numerose sedute di fisioterapia e a sedute di allenamento differenziato. Cresce con il passare dei minuti, Zeman lo tiene in campo per tutta la gara, perchè sa che ha bisogno di minuti da mettere nelle gambe. PJANIC: questa sarà la sua stagione, visto il suo attuale stato di forma, non potrà che crescere, regalandoci numeri degni di un giocatore con quei mezzi tecnici e fisici. FLORENZI: in questa rubrica lo si è scritto più volte durante il precampionato: ricorda Damiano Tommasi, ma con un piede più educato. Generoso, potrà essere l’arma in più del centrocampo romanista. Sta crescendo fisicamente, sta diventando più ‘uomo’, con qualche muscolo in più.

TOTTI: il Capitano ha preso la macchina del tempo, è tornato a 15 anni fa. Copre zone di campo infinite, si capisce perfettamente con Pjanic e Balzaretti. Ci si chiedeva quante partite potrà giocare, ora che ha 36 anni: se la sua condizione è questa ne potrà giocare tante, più di quel che ci si aspetta, e per molti anni ancora. BOJAN: aveva iniziato benissimo il ritiro, poi un principio di pubalgia lo ha frenato. Sta recuperando con calma, tanto di fronte a sè ha un certo Francesco Totti.

OSVALDO: Zeman ha parlato di lui descrivendolo come l’atleta perfetto, quello che ogni allenatore vorrebbe nel suo gruppo. Lui sta dimostrando che il tecnico non sbaglia, mostrando una condizione invidiabile. Dovrebbe diventare più cattivo sotto rete, ma magari lo sarà quando le partite avranno i 3 punti in palio. DESTRO: anche lui si sta mettendo alla prova con un nuovo metodo. Zeman stravede anche per lui, lo vede in grado di ricoprire più ruoli nel tridente. La sua condizione migliora a vista d’occhio se si pensa alla prima apparizione in maglia romanista, quando sì segnò, ma apparve decisamente appesantito, per via dei carichi di lavoro.

NICO LOPEZ: la velocità c’è, gli spunti pure. Il ragazzo è pronto a diventare grande, a mettersi alla prova in questo calcio. Anche lui si sta ‘ingrossando’, sta mettendo su quei pochi chili che gli permetteranno di essere più resistente, senza perdere la rapidità nello stretto che lo rende unico a suo modo. A qualcuno ricorda il primo Sanchez, appena arrivato ad Udine, esile e forte tecnicamente; noi speriamo possa diventare il Nino del Barcellona. LAMELA: pochi minuti ieri per via di una contrattura muscolare rimediata negli ultimi giorni. Tutti sanno che durante il ritiro è stato uno dei migliori dell’intera rosa della Roma, sta crescendo anche tatticamente, sotto la cura-Zeman.

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