Juan: “Grazie Roma, mi fai felice”

Juan: “Grazie Roma, mi fai felice”

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Corriere dello Sport (G. D’Ubaldo) – Ultimi giorni a Rio de Janei­ro, ultimi giorni di una vacanza. Vento, temperatura intorno ai 20 gradi. Nien­te a che vedere con il solleone di Roma. Juan si prepara a cominciare la quinta stagione con la maglia giallorossa. Sa­rà a Roma tra una decina di giorni: «Dopo tanti anni di calcio per la prima volta posso fermarmi così a lungo. Ho potuto riposare con la mia famiglia, abbiamo viaggiato e ho fatto un po’ di fisioterapia per un problema al ginoc­chio che mi trascino dalla scorsa sta­gione e che spesso mi ha condizionato» .

Che effetto fa essere rimasto fuori dalla Seleçao per la Coppa America?
«Mi dispiace perchè per nove anni ho fatto parte della nazionale, la Coppa America è un appuntamento prestigio­so. Chi mi conosce sa quanto ci tengo alla Seleçao. Spero di giocare ad alti li­velli per tornare a vestire la maglia verdeoro. Per me qualsiasi calciatore di prima fascia deve ambire alla nazio­nale. La Seleçao deve essere la natura­le conseguenza di un percorso di un certo livello. Non ho mai considerato chiuso il discorso, rispetto le scelte del­l’allenatore, fatte anche per una que­stione di età».

A proposito di età. Alla Roma è arri­vato un allenatore giovane, Luis Enri­que.
«Da qui seguo poco, sto cercando di riposare, ho tante cose da fare. Quan­do posso vado su internet per vedere cosa succede. Nel prossimo campiona­to ci saranno tanti giovani allenatori come Luis Enrique. Ha fatto un gran­de lavoro come tecnico, speriamo che possa continuare a farlo anche a Ro­ma ».

I nuovi dirigenti le hanno assicurato di considerarla un punto fermo…
« Per me è un motivo di orgoglio. Quando c’è un cambiamento così radi­cale possono essere riviste tante cose. Sapere che puntano su di me è una grande soddisfazione, mi viene voglia di fare bene, di ripagare sul campo questa fiducia».

Che Roma sta nascendo?
«Ho sempre detto che la squadra è forte, arriveranno calciatori nuovi, al­tri andranno via, è normale nel mondo del calcio. Sicuramente sarà una squa­dra più giovane».

Sarà una Roma offensiva, da difen­sore che ne pensa?
«Sono abituato. Ho giocato per tanti anni nel Brasile, non c’è calcio più of­fensivo di quello. La Roma deve cerca­re sempre di fare gol, ma anche con il calcio offensivo ci vuole equilibrio».

Per la prima volta la Roma avrà una proprietà straniera.
«Speriamo che faccia bene e che metta la stessa passione che ha messo la famiglia Sensi e che continuerà a mantenere la Roma ai vertici del calcio italiano. Se ne parlava da anni, questa situazione ha creato tante discussioni, ora possiamo avere tranquillità. Spero che facciano una grande Roma, che ar­rivino giocatori forti. Anche se con la partenza di Mexes la Roma perde tan­tissimo, ma io e Burdisso siamo una coppia affiatata».

Da martedì la famiglia Sensi non è più alla guida della Roma…
«Va ringraziata per quello che ha fat­to per la Roma. Sono stati anni impor­tantissimi, abbiamo sfiorato due scu­detti negli ultimi anni, ci è mancato un pizzico di fortuna».

Montella allenerà il Catania.
«Spero che faccia buone cose, il pe­riodo che è stato con noi non è stato fa­cile, abbiamo provato a raggiungere la Champions ma non ce l’abbiamo fatta. Abbiamo buttato via qualche vittoria. Auguro a Vincenzo grandi successi, è una brava persona».

Quali sono i suoi obiettivi per la nuova stagione?
«Sempre quelli di fare un bel cam­pionato e di cercare di vincere. Quello italiano è sempre molto difficile, c’è anche l’Europa League che è una com­petizione importante. Dovremo lavora­re bene tutti insieme per arrivare in al­to. La stagione scorsa era cominciata con grandi aspettative e poi non è an­data come volevamo. Non abbiamo avuto la continuità, abbiamo cercato di rimboccarci le maniche ma era già tar­di ».

Nel momento più difficile Ranieri ha rassegnato le dimissioni…
«Con lui il primo anno siamo arriva­ti vicinissimi allo scudetto. Ha fatto grandi cose, ma sappiamo quali sono le aspettative intorno alla Roma, quan­do i risultati non arrivavano ha prefe­rito andarsene, ma nel complesso ha fatto un bel lavoro, ha rilanciato la squadra. Con lui ho avuto un buon rap­porto, ringraziando Dio non ho mai avuto problemi con nessun allenatore».

Cosa le riserverà il futuro?
«Mi piace parlare di cose concrete. Ho un contratto di altri due anni con la Roma e voglio stare qui. Poi vedremo cosa accadrà, se prolungherò o andrò via. In Brasile hanno parlato tantissimo di me, di un mio ritorno al Flamengo, quando non si sapeva quale fosse la si­tuazione alla Roma. Ma quando ho sa­puto che la nuova società punta su di me non ho avuto dubbi. Il Flamengo re­sta la mia squadra del cuore, magari più avanti ci sarà la possibilità di torna­re. Ma oggi quello che conta è che farò altri due anni nella Roma».

Che stagione sarà?
«In Italia le favorite sono sempre le stesse. Noi, Milan, Juve e Inter. Ma i valori sulla carta vanno confermati sul campo. Io torno con grande entusia­smo. Le novità mi incuriosiscono e pos­sono essere uno stimolo».

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