Juve-Roma è incrocio di giganti. Ricarica Totti: “Io in Nazionale? A maggio...

Juve-Roma è incrocio di giganti. Ricarica Totti: “Io in Nazionale? A maggio decido”

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GAZZETTA DELLO SPORT – M. CECCHINI – «Spero che il governo Monti possa voltare pagina e cambiare tante cose in questo Paese. Siamo tutti dalla parte sua, be’… più o meno tutti». Parole di Alfano, di Bersani, di Casini? Macché, il simbolo dell’Italia nazional-popolare a vocazione calcistica — è solo uno. Si chiama Francesco Totti, votato come il più conosciuto d’Europa («sono rimasto sorpreso e felice») e pronto stasera a sbarcare a Torino sull’onda della caccia (alla Coppa Italia) e del ritorno (in Nazionale). Come meravigliarsi, perciò, che Prandelli stia pensando di richiamarlo in Nazionale? «Fa piacere che mi prenda in considerazione — dice Totti al TG1 —. Con lui ho avuto un bellissimo rapporto anche se l’ho avuto solo per pochi giorni come tecnico. Ha fatto grandi cose con la Nazionale. Mai dire mai. Se sto così anche a maggio valuterò. Spero di arrivarci in queste condizioni. A quasi 35 anni di solito un giocatore è un po’ in discesa, io invece sono in salita…». E Osvaldo chiosa così: «Sarebbe un sogno giocare insieme all’Europeo». E il fixing azzurro al momento lo dà proprio a questo livello: sogno.
Lui&Del Piero Del Piero, invece, non sogna più neppure di chiudere la carriera nella Juve. «Mi dispiacerebbe che questa fosse l’ultima sfida tra di noi. Ale ha fatto la differenza in Italia e in Europa per anni. La Juve lo deve trattare con i guanti bianchi. E mi auguro di non vederlo in altri club, ma che resti sempre bianconero». Difficile, mentre è impossibile che Totti divorzi dalla Roma. Merito anche di Luis Enrique? «Ho avuto un grande rapporto con lui dall’inizio. Quando non giocavo è ovvio che mi dispiaceva, ma mi sono messo a disposizione. Poi le cose sono andate sempre meglio. Ci voleva tempo. Luis Enrique veniva da un altro calcio. Anche lui ha capito e sono arrivati i risultati. Lui è uno che dice sempre le cose in faccia. Tutti abbiamo pregi e difetti, ma può portare una nuova mentalità. Inizialmente non ero contento di giocare in quella posizione, invece ha avuto ragione lui. Mi diverto io e si diverte la gente: siamo una squadra divertente e che vuole vincere. Siamo la novità del campionato. Possiamo dire la nostra».
Fino a 40 Impressioni? È un Totti sereno. «Sono contento di tutto quello che ho fatto, come vestire un’unica maglia in carriera, vale più di un Pallone d’Oro. È una doppia vittoria. Ho sempre voluto questo. Ho avuto tante possibilità di andar via, ma ha prevalso l’amore. Spero di rimanere a lungo una bandiera della squadra. Ho ancora due anni di contratto. Spero di arrivare a giocare sino a 40 anni. Vedremo quali saranno le mie condizioni, se no sarò il primo a gettare la spugna. A fare il dirigente ancora non penso. Quando non avrò più stimoli smetterò». E il 3° figlio? «Per ora nessuna novità, ma vi avvertirò io. Dieci giorni fa mi davano separato in casa…». E adesso invece nell’abitazione ha voglia di mettere un nuovo soprammobile: la Coppa Italia. Anche a costo di fare uno sgarbo a Del Piero.

 

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