La Roma dei tifosi

La Roma dei tifosi

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Perso il derby d’andata. Perso il derby di ritorno. 2-1 e 1-2, risultato identico pro-biancocelesti. Kjaer espulso all’andata, Stek al ritorno: Lucho non riesce a giocare un derby 11 vs 11. Certo sarebbe più tranquillizzante sapere che l’espulsione c’era ed era netta..ma purtroppo da regolamento questo è previsto, nonostante la regola del buon senso dica che in una partita così delicata, già stai concedendo un rigore dopo 6 minuti e rotti, non metti il dito nella piaga e dai una doppia penalità. Ma vabbè. I giorni post-derby stanno impazzando di notizie di mercato, che coinvolgono giocatori e allenatori. Partiamo dalla panchina: la società continua a ribadire la fiducia piena in Luis Enrique. Il problema è che i tifosi cominciano a non credere più alla “PROPOSTA”, non riescono più ad aspettare. La piazza è esigente, come è giusto e normale che sia, e la pazienza dei tifosi è agli sgoccioli. Tanti di loro, tra l’altro, hanno manifestato rabbia per il sistema di vendita dei biglietti, una prelazione che pare non essere stata solo per coloro che dispongono della Tessera del Tifoso-anche se non riesco proprio a capirla…se non ti tesseri non sei tifoso?- e una squadra che non riesce a trovare un filo conduttore per andare avanti. La pecca è quella di non aver ancora un’ossatura principale, un modulo certo, basti pensare che la formazione pensata da tutti per il derby prevedeva una difesa a 3 mentre Lucho ci ha smentiti schierando una difesa a 4. Ma procediamo con ordine:

-La Roma si trova a 10 punti di distanza dalla Lazio e dal terzo posto, obiettivo alla portata della squadra giallorossa ad inizio stagione, che però ha la scusante del progetto, dell’età media e dell’esperienza.

-La Roma non ha un modulo prescelto. Non si capisce se il modulo di riferimento preveda la difesa a 3 o a 4. Non si capisce se l’attacco preveda Osvaldo punta centrale o Totti.

-Bojan pare passato dall’etichetta di “giovane stella” a “flop”. Borini di fatto gli ha rubato il posto da titolare, Lamela è un talento a parere di molti imprescindibile per questa Roma, Totti è Totti, Osvaldo un buon attaccante. Pare quindi molto possibile che la società non confermi il giovane spagnolo, vista anche la cifra tutt’altro che irrisoria di riscatto e contro-riscatto. Staremo a vedere come si evolverà la situazione.

-Luis Enrique pare sostenuto solo dalla società. La gente non ha più pazienza: prima per la giovane età, poi per il progetto, poi per la dirigenza, ora per i risultati. Davvero tanto da ingoiare per il popolo giallorosso. Girano voci di interessamento per Andrè Villas Boas, appena licenziato dal Chelsea: si dice che Baldini l’abbia incontrato proprio a Chelsea, discutendo di un possibile approdo del giovane tecnico lusitano nella capitale, sponda giallorossa. Smentito oggi l’interesse di AVB, “Al momento sono a Londra con Andrè, e non abbiamo avuto contatti con la Roma”; queste le parole di Carlos Goncalves, agente del tecnico portoghese. Chissà se sono i classici giochi dei ruoli. Può starci tirare in ballo anche Gasperini, più che altro perchè in Italia è il maestro del 3-4-3, e la Roma pare intenzionata a proporre questo tipo di modulo. Staremo a vedere.

-Acquisti. Alla Roma servono acquisti di qualità, perchè è giusto puntare sulla gioventù, ma questa deve essere bilanciata da classe, forza ed esperienza, non per forza ultratrentenne. Si fanno nomi importanti, come il solito Bastos, che viste le difficoltà economiche del suo club, potrebbe raggiungere la Capitale; si parla di Jovetic, anche se si tratterebbe dell’ennesimo trequartista/fantasista; si parla di Astori per la difesa, arcigno, sicuro, solido.

-Rivalutazione. La parola chiave della Roma deve essere questa. Kjaer, da giovane di bellissime speranze, è diventato un bollito, cosa alquanto improbabile. Il problema è lo schema di gioco: a Palermo, dove era al centro del progetto e della difesa, era una roccia: qualche errore l’ha fatto, come l’hanno fatto tutti, ma giocava molto più corto, più vicino al portiere. Può essere proprio questo il problema della difesa romanista: gioca troppo alta, lo schema di rimessa dal fondo prevede di cercare il centro, e se la palla viene persa, è un gioco da ragazzi superare la mediana capitolina e riversarsi in attacco (vedi Atalanta-Roma).

-Fiducia. L’ultima parola chiave. Per andare avanti, per la convinzione e il morale, ci vuole fiducia. Tra i tifosi, in società, verso i giocatori. Kjaer torna titolare contro il Palermo, nella sua Palermo. Sosteniamolo, sosteniamo la squadra, sosteniamo la ROMA, che per diventare di nuovo grande ha bisogno del suo nome allo specchio: AMOR!

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