Le pagelle del mercato in entrata e in uscita secondo Kansas City...

Le pagelle del mercato in entrata e in uscita secondo Kansas City 1927

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Da qualche tempo, su Facebook, sta acquisendo una certa popolarità, tra i sostenitori giallorossi e non solo, una pagina molto curiosa e, indubbiamente, geniale. Kansas City 1927: questo il nome della pagina, gestita da un tifoso dotato di grande intelligenza e comicità (indirizzo: http://www.facebook.com/pages/Kansas-City-1927/221245937926757).
Dopo un resoconto (fin troppo spietato e sincero) sullo stato d’animo del tifoso prima e dopo la gara dello Slovan, l’admin di Kansas City 1927 ha anche pubblicato la registrazione di un tifoso medio un po’ “boro” che, all’uscita dalla Tribuna Tevere, si lamentava in maniera del tutto ingenerosa della presenza dei giovani Verre e Caprari.
Infine, ecco arrivato “Er Paggellone”: i voti, giocatore per giocatore, al mercato in entrata e in uscita. Vale davvero la pena leggerli.

MERCATO IN ENTRATA – E’ andata, ma non solo. E’ andata bene, potenzialmente da paura. Walterino nostro alla fine s’è ricordato che lavoro fa, e rabbrividendo all’idea de quante sigarette se pò esse fumato nelle ultime 72 ore, lo ringraziamo e gli consigliamo di fare tutti i controlli del caso, che ce serve in forma. Era na vita che non passavamo un’estate così, nel bene e nel male e mò c’è venuta una fregola de vedelli giocà che ce se porta via. Inganniamo l’attesa con una panoramica sulla revoluciòn.

Marteen Stekelenburg Nce sente da na recchia, sarà per questo che strilla che è na meraviglia, sarà per questo che quando janno detto che la Roma quest’anno non avrebbe fatto la Champions lui è venuto lo stesso. Dovrebbe esse la volta bona che un portiere dà sicurezza alla difesa e non ce fa chiude gli occhi a ogni retropassaggio. Menomato nell’udito ma reattivo in tutto il resto, il nostro Pistorius è uno dei pochi acquisti che non sia na scommessa, questo è forte.
Voto: 8

Lloic Nego Un nome un destino. Fra i primi ad arrivare, tutti negano de  avello mai visto. Dovrebbe esse un terzino, ma nessuno se la sente de  esclude un futuro da kebabaro pe lui. Doveva esse girato alla Samp per fare esperienza, ma la Samp dopo l’esperienza dell’anno scorso avrebbe detto no grazie, famo da soli. Potenzialmente il nuovo Barusso.
Voto: ng

Gabriel Heinze Il suo arrivo, affiancato alla presenza di Burdisso, porta il  T.A.N.G.O. (Tasso Argentini Nati Già Ostili) a livelli esorbitanti. Si narra che Vucinic abbia definitivamente deciso di andarsene dopo il primo allenamento del biondo pampero crucco, che per socializzare gli aveva scritto “piacere di conoscerti, sei un grande campione” con i tacchetti sui polpacci. Pare sia già arrivato un fax a Trigoria da parte dell’Onu per chiedere che  vengano comunque salvaguardati i diritti dell’uomo (avversario) nelle giornate in cui i due saranno schierati assieme. Ammesso e non concesso che ciò accadrà mai. Voto: 6

 

Simon Kjaer Se ne parlava da un pezzo, era una fissa de Sabatini. Molto bene a Palermo, molto male in Germania: pò esse tutto e pò esse niente. Noi, affettuosamente, dopo il macello che ha fatto nell’esordio in Bundesliga lo chiamiamo il Loria biondo, ma se fa il bravo diventerà il nostro Thor. O il figlio nerd di Mexes.
Voto: 6,5

 

Josè Angel Unica nota positiva del disastro bratislavino. Sì, se n’è  magnato uno pure lui, però c’ha fatto vedè che la gamba c’è, che il giocatore lo punta, mò c’è solo da vedè se difende pure, elemento non secondario quando se parla de un difensore. Nel ruolo, nell’infinita rosa giallorossa, c’è solo lui, quindi tocca fasselo piacé pe forza. Raccoglie l’eredità del pupazzone norvegese, vediamo se non ce lo fa rimpiange.
Voto: 6,5

Fernando Gago Non s’è capito bene che deve fa, ndo deve giocà, al posto de chi. Titolare? Riserva? I precedenti acquisti dal Real Madrid fanno tremà i polsi, ma c’è un elemento che fa ben sperare. Con la chiusura di calciomercato che c’abbiamo avuto, non c’era bisogno de un nome tanto per tenè buona la piazza, se l’hanno preso vordì che può servire. E poi s’è tagliato quei capelli osceni, damoje fiducia. E sticazzi se lo chiameranno Lady Gago, magari porta bene. Voto: 6

Miralem Pjanic Fino a na settimana fa nsapevamo manco chi era ndo stava. Poi ce l’hanno fatto conosce, c’hanno fatto venì l’acquolina, poi la fame proprio. Dopo nestate all’insegna del sudamerica, de Fernandi e Casemiri, la stellina è arrivata dai balcani via Lione. Anche perché è ormai appurato che un nome che finisce per ic è molto più affidabile di uno che finisce per ao. E’ assai probabile che er fio der cantante dei Green Day sia il vero botto de mercato.
Voto: 7,5

Pablo Osvaldo Ce piacerebbe dì che è un oggetto misterioso, ma non è così. L’oggetto se conosce, e non sarà un anno bono in Spagna a facce cambià opinione e neanche il look da fricchettone che manco Zigoni è arivato mai a tanto. Rimane na macchia costosissima in un mercato da paura. Nelle formazioni lo mettono in competizione co Borriello, ma l’unica gara che potranno fà è a chi lascerà più figli nella capitale.
Voto: 4,5

Erik Lamela Il campioncino che ha visto già na retrocessione della squadra meno retrocessa del mondo, è quello che non giocando contro lo Slovan ha rimediato il boato più forte dai 50mila dell’Olimpico che ancora non sapevano a cosa sarebbero andati incontro di lì a 90 minuti. Per nostra fortuna non ha vinto il mondiale under20, ma s’è sfonnato lo stesso na caviglia per colpa di un egiziano amante di Windows. Ha colpi, numeri, talento, corsa, gioventù e futuro. Speriamo abbia anche salute, sennò tutto il resto non ce serve a gnente.
Voto: 7

Bojan Krkic Il campioncino che ha già vinto 5 o 6 champion’s league s’è presentato come manco Mido, sbagliando tutto lo sbagliabile con molta meno personalità di quanta ne metteva, comunque sbagliando, Martin Dahlin, passando pure per mezzo raccomandato cocco di Luigi Enrico. Insomma, agli occhi del tifoso di Tribuna Tevere, ma pure a quelli del tifoso degli altri settori, può solo migliorare. Può farlo, deve farlo, se non altro perché Mido e Dahlin 5 o 6 Champion’s League non solo non le hanno vinte, ma forse non le manco mai giocate.
Voto: 6.5

Fabio Borini Il campioncino che nse sa chi cazzo sia, in parecchi abbiamo pensato sia stato preso solo per orgoglio di patria, che co tutti sti stranieri poi Totti e De Rossi te credo che se sentono emarginati. Più o meno mentre Okaka rimbalzava tra Fulham e Bari per tornare inesorabilmente a Roma, lui portava il Swanswea in Premier league e frequentava lo spogliatoio del Chelsea. Certo, poi è finito inesorabilmente a Parma, e questo non depone a suo favore. Potrebbe essere l’Okaka bianco, ma su Youtube pare forte (del resto, chi non) e quando segna se mette na mano in bocca, come a mozzicassela. Quando segna. Quindi è uno che segna. Nella speranza che Okaka diventi il Borini nero.
Voto: n.g.

Marco Borriello Sì vabbè non è proprio un acquisto, ma ormai lo davamo per perso, e a quest’ora già doveva sta sotto alla Tour Eiffel. E invece l’astuto asturiano, scaltro come una faina, a Bratislava ha fatto l’unica vera mossa geniale fin qui espressa, mandandolo in campo e togliendolo di fatto dal mercato. Noi siamo contenti, ma no poco eh, proprio contenti contenti. Che qualcosa ce dice che tempo du mesi Marcone nostro sarà tutt’altro che ai margini della rosa, e la tigna già dimostrata se rivelerà fondamentale in quello che poi è il fine ultimo de tutto sto balletto: buttalla dentro, con o senza ciuffo, che poi senza, mo,  dovrebbe esse pure più facile.
Voto: 7,5

MERCATO IN USCITA – Tanto pe esse chiari, come per il paggellone degli acquisti, il voto è all’operazione e non al valore del giocatore. Quindi voto basso=ce dispiace/se poteva vende meglio, voto alto=liberazione, sufficienza=nse poteva fa altrimenti.

Doni Il nostro amico ultraman aveva smesso de volà da un pezzo, se mai aveva davvero spiccato. Ostaggio (ostaggio er cazzo, direbbe qualcuno) di un contratto principesco, pare che pe convincelo a annà via je sia stato offerta un’isoletta al largo della costa Brasiliana, lo ius primae noctis su Juliana Moreira, e l’ex presidente Lula come procuratore. Dopo l’affare Aquilani, si rinforza la partnership con gli amici del Liverpool (amici ar cazzo direbbe qualcuno). Ma se andate da quelle parti magari non lo dite che siete della Roma. Non per il mercato almeno.
Voto: 7

Julio Sergio Spalletti lo definì “il miglior terzo portiere del mondo”, una delle prese per culo più brillanti degli ultimi decenni. Nonostante la simpatica etichetta, er poro Julio c’ha sempre creduto, anche perchè se non ce credi quando c’hai davanti Doni e Arthur, quando ce devi crede? Di lui ricordiamo parate esaltanti (vedi derby) e qualche momento di appannamento, ma soprattutto il pianto dell’anno scorso a Brescia, da annoverare tra le vette emotive de un plasticoso calcio moderno. Ce lo saremmo tenuto volentieri come secondo.
Voto: 5

Mexes Sarebbe na bucìa dì che non c’è dispiaciuto. E’ vero, a momenti alterni tutti lo abbiamo mandato a quel paese (provincia di Fan Culo, a rischio accorpamento con la vicina Vattena): le sue altalene tra prestazioni sontuose e gravidanze isteriche erano sfiancanti, ma il ricordo rimane sostanzialmente quello de un giocatore che faceva parecchio comodo. Non se pò accusà de tradimenti o infamità accessorie, toccava faje er contratto quando era il momento, passato il momento, er Biondo Tevere s’è trasformato nel Grigio Naviglio. Non deve succede mai più de perde un giocatore così senza facce un euro. E che er fio se chiami Enzo non è consolazione che ce possa svortà i prossimi campionati.
Voto: 4

Loria Ebbene sì, lo ammettiamo. Quando uno degli ultimi giocatori rimasti a non essere candidabile per un casting del Grande Fratello ha segnato in casa con la Juve, abbiamo esultato. Quando ha segnato a San Siro con l’Inter dando il via all’improbabile rimonta che infatti, in quanto improbabile, non si realizzò, abbiamo esultato. Però, la statistica dice che ogni volta che il difensore di Neanderthal ha ufficialmente messo la nostra casacca, hanno esultato gli altri. Motivo per cui, anche se non sta bene dirlo, quando abbiamo saputo che se l’era preso il Bologna, cor core in mano e mpo de vergogna, abbiamo esultato.
Voto: 7

Riise Un pezzetto de core, quello più freddo e glaciale di ognuno di noi, s’era sciolto pe lui. A noi, gente mediterranea e caciarona, nce pareva vero de senticce socialdemocrazia scandinava ogni volta che lo speaker scambiava il suo nome per quello di un amico di Hitler obbligandoci a urlarlo come fossimo in pieno passo dell’oca. Il primo a entrà in campo e l’ultimo a uscì, randellate e corse a perdifiato, missili su punizione e gol all’ultimo minuto, uno degli uomini più determinanti delle ultime gestioni. La capocciata che a Torino schienò la Juve ce ne fece definitivamente innamorare, la progressione di 150 metri con la quale attraversò il prato dell’Olimpico contro l’Inter precedendo il gol di Vucinic dell’anno scorso, ci fece mettere like sulla sua pagina Facebook. Ma la capocciata lo aveva già cambiato, quella maledetta capocciata rimediata in nazionale ne aveva cambiato i già precari equilibri. Per Riise, tornare l’inaffidabile pupazzone scomposto del primo anno incapace di difendere e caciarone nell’attaccare fu naturale. E noi siamo rimasti così, senza sapere se prima di diventare il nostro roscio preferito ne avesse presa un’altra di capocciata di cui le cronache non avevano parlato. Ma je volevamo bene. E je ne vorremo ancora. Non vorremmo volergliene troppo per colpa di José Angel.
Voto: 6

Menez Er primo anno se doveva ambientà, er secondo pativa il rapporto co Ranieri, er terzo nse sentiva valorizzato da Montella, quest’anno probabilmente avrebbe accusato er clima de instabilità economica e lo spread dei Btp. L’abbiamo aspettato, l’abbiamo coccolato, abbiamo considerato una media gol incoraggiante quella de 12 gol in 3 anni (negli stessi 3 Perrotta ne ha fatti 15) eravamo pronti a incoraggiare ancora una volta quella faccia espressiva come un termosifone spento, quando finalmente se lo so’ ripreso a casa sua. Può pure diventà Platini, facesse er cazzo che je pare, sinceramente nsenepoteva più. Senza rimpianti: adieu.
Voto: 7

Vucinic Il concetto testè espresso pe Mexes qui è portato ai suoi massimi livelli. Croce e delizia, orgoglio e pregiudizio, guerra e pace, cacio e pepe: ognuno c’avrà il ricordo suo. Chi se riguarderà su youtube i gol piangerà lacrime di Amaro Montenegro, chi si focalizzerà su quelli sbagliati a porta vota inventerà nuove, creative, istrioniche offese, che tanto certi errori non vanno in prescrizione e se ponno sempre giudicà. Un terzo partito, le cui fila si ingrossano di giorno in giorno, conta sul fatto che co tutta la gente che è arrivata e co le gioie che ce potrebbe dà, piano piano se scorderemo pure che faccia c’ha. Se semo strappati er fegato a pensà a dove è andato e quanto poco ce l’hanno pagato, capace che se poteva fà meglio, ma evidentemente non c’era tutta sta fila de acquirenti. Comunque, tutte le considerazioni non possono prescinde dal fatto che se n’è voluto annà lui. A Mì, divertite co quer simpaticone de Conte. A proposito, occhio che te stai a stempià pure te.
Voto: 6

Brighi Qui, in via eccezionale, il voto va separato. A Matteo nessuno je pò volè male: nun ha mai rotto i coioni, ha sempre fatto er suo, e a tratti anche de più, come quando segnava in Champions e era talmente poco abituato che non sapeva come esultà. Principale azionista della Vigorsol, alcuni raccontano che co la gomma in bocca ce dormisse pure. A lui un in bocca al lupo je lo potemo pure fa’, nce costa niente. Voto: 6
Brighi/bis: ciao Vanni Puzzolo.Voto: 10

Virga Con quella nasca tanto lunga da far pensare che il nome fosse un nome d’arte leggermente storpiato per decenza, fu uno dei protagonisti della Roma che si salvò a Bergamo a due giornate dalla fine, gol di Cassano, allenatore Bruno Conti. E se fu protagonista di quella Roma e non di tutte le altre, un motivo deve pur esserci. E’ uno dei giovani che a furia di tornare a Roma e maturare altrove pare non aver ancora maturato la consapevolezza che non è a Trigoria che ce se deve allenà per forza.
Voto: 9

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