Luis Enrique frena Totti: “Decido io chi gioca”.

Luis Enrique frena Totti: “Decido io chi gioca”.

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(Repubblica.it/M.Pinci) Si riparte. Quindici giorni dopo la vittoria a Novara, la Roma domani tornerà in campo, contro il Lecce: prima tappa di un giro d’Italia che la porterà su 4 campi, da Udine a Firenze, da Napoli a Bologna, in meno di un mese. Luis Enrique, però, non fa tabelle, preferisce il presente: “Non guardo avanti, dobbiamo vedere dove siamo, abbiamo fatto qualche partita buona, ma dobbiamo migliorare tantissimo. E penso solo ai 3 punti contro il Lecce, servirà essere bravi. Se non c’è fame di vittoria soffriremo tantissimo”. Un appuntamento che segnerà anche il rientro in campo di Francesco Totti: “Sta bene, è recuperato e domani sarà in lista. Ma sono io che decido chi gioca”.
Se il tecnico pensa al Lecce, i tifosi non dimenticano il guaio di Burdisso. Uno striscione, a Trigoria, chiede impegno particolare alla squadra proprio per il difensore infortunato (domani l’operazione a Villa Margherita, sulla Nomentana): “Uno fisso anche per Burdisso”, recita il manifesto. A cui Luis si unisce idealmente: “Mi dispiace moltissimo per lui, è un leader naturale della squadra, per il suo comportamento e il suo atteggiamento in ogni partita, mette sempre prima la squadra di se stesso e giocatori così, con le sue qualità umane, ce ne sono pochi. È un peccato per la squadra, ma siamo pronti ad affrontare la situazione”. Rimandato l’appuntamento col mercato (“la rosa è ampia”), meglio sfruttare i presenti, anche a costo di dover fare i conti con le critiche per la continua alternanza. Domani, all’Olimpico, scenderà in campo la tredicesima formazione diversa in altrettante partite stagionali. Luis respinge le critiche al riguardo: “Ci sono 4-5 giocatori che giocano sempre o quasi e altri che fanno rotazione. Non è una cosa che valuto a tavolino, non c’è una regola esatta”. Magari, potrebbe rischiare di restare fuori chi, come Heinze, nelle settimane scorse ha avuto problemi con lui? L’asturiano fa muro: “Non c’è stata nessuna discussione”, giura. Smentendo, anche, le conferme del proprio ds.

Più interessante, semmai, provare a sciogliere il ballottaggio tra Totti e Lamela. In due per una maglia da trequartista, ma anche, eventualmente, per quella da spalla di Osvaldo. Luis, però, non scioglie le proprie riserve: “Sia Totti che Lamela possono giocare da attaccante, a Novara ci ha giocato Lamela, tutti sappiamo che quello è anche il ruolo di Francesco, ma io credo lui possa essere più utile come trequartista”. Totti trequartista, quindi, sembra una possibilità concreta. Ma non dite a Luis di chiedere alla squadra come si sente: “Parlo sempre con i giocatori, ma chi gioca lo decido io”. Non certo una novità. E se a qualcuno non dovesse andare bene: “La società segue una squadra che è la stessa dell’allenatore e credo anche tutta la squadra la segua.  La strada adesso è quella giusta”. Anche di fronte a qualche malumore: “Ma io malumori della squadra non ne vedo, il mio malumore c’è sempre se non vedo quello che non voglio”. Opinione che cambia di fronte ai numeri: “Non sono mai soddisfatto, e questo è un limite. Ma le nostre statistiche non sono male: siamo tra i migliori in possesso palla, pericolosità, tiri in porta. Beh, non male. Non sono i numeri di una squadra che fa schifo. Ma c’è ancora tanto da fare”.

Anche per questo, timori non ne mancano, contro un Lecce in lenta risalita dal pantano della zona retrocessione, che con gli ex Di Francesco e Bertolacci cerca punti salvezza all’Olimpico: “Se non facciamo possesso palla, se non facciamo bene la marcatura preventiva, se non fermiamo il contropiede, sicuramente troviamo delle difficoltà. Non siamo una squadra incredibile che se lavora al 50 per cento va a vincere. Un allenatore deve pensare sempre a cosa deve fare per migliorare e superare la squadra avversaria”. Un passo indispensabile, per guardare con soddisfazione a futuro a breve termine tutt’altro che semplice: “Ma io non faccio previsioni, non sarebbe giusto pensare che andiamo a vincere 3-4 gare di seguito. Per me è irreale, vediamo la prima e come la facciamo. Ci sono squadre che stanno migliorando. Se c’è anche la Roma? Spero di sì, ma non lo so”. Domani avrà già una risposta.

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