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Luis Enrique: “La squadra ha fame e voglia di vincere. Ai tifosi chiedo pazienza”

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Dopo la seduta di allenamento di questa mattina, Luis Enrique è stato intervistato da Roma Channel, che oggi festeggia undici anni di vita. Ecco l’intervista completa al tecnico asturiano:

Ci tenevamo a sentirla dopo la sua prima vittoria. Le sue prime sensazioni quali sono state?

Allegria, sono stato molto contento per i ragazzi, per la società e per i tifosi che hanno visto che possiamo vincere. Il risultato è stato giusto. Squadra che si è sciolta dopo il gol… L’aspetto mentale conta molto in questo momento? Senza nessun dubbio, è quasi come quando uno inizia a guidare la macchina che guarda come mettere le marce e poi, dopo un po’, inizia a farlo senza pensarci. Per noi è lo stesso: vogliamo fare la partita sempre, in ogni stadio, e questo non è facile. Soprattutto se il resto della squadra avversaria si copre e difende con tanti uomini sotto la linea del pallone. Stiamo percorrendo la strada giusta, mancano ancora i risultato lo so, ma spero che la vittoria contro il Parma ci serva per guadagnare fiducia e affrontare il match di sabato prossimo all’Olimpico in ottime condizioni.

Tutta la squadra si è molto impegnata e lei ha raccolto i frutti del lavoro fatto

Ti ringrazio, ma è quello che fanno tutti gli allenatori: si impegnano per far si che i calciatori li seguano. E’ bellissimo vincere, perché mandi un segnale positivo alla squadra. Ma questa squarda è diversa: ha fame e voglia di vincere. Sono contento di lavorare con loro: speriamo che arrivino altri risultati e che la fiducia cresca sempre di più. Io sono sicurissimo di cosa dobbiamo fare per crescere, ma in questo sport, che non è una scienza, a volte il lavoro non porta ai risultati e in questo caso è normale che ci sia tensione. Questo è comune a tutto il calcio e in particolar modo a quello italiano, molto legato al bisogno di fare risultato. Noi siamo sulla strada giusta per fare una cosa un po’ diversa: giochiamo a calcio, lavoriamo per avere in mano la partita e vincere in qualsiasi stadio.

Lei tiene a vincere o a non rinunciare alla sua filosofia?

Il mio italiano è brutto e a volte non mi si capisce. Noi dobbiamo vincere, punto. Pensiamo che se giochiamo controllando la partita faremo più vittorie che sconfitte. Non pensiamo a dare solo lo spettacolo, ma ad essere superiori all’avversario. Noi vogliamo vincere. Dopo il gol la squadra ha fatto un possesso palla più verticale. Una squadra quando perde palla di solito corre indietro, noi invece vogliamo correre in avanti. Non è facile cambiare, ma ho visto i calciatori che giocavano in fretta, senza pensare troppo a cosa dovevano fare. La partita mi è piaciuta moltissimo. La grande pressione sui portatori di palla avversari crea difficoltà. Ho notato un Francesco Totti in forma straordinaria… Si tanti auguri, sia a lui che a Roma Channel! Francesco è l’esempio di quel che volevo fare: è un calciatore che seguono tutti i compagni e per noi è importantissimo, è il capitano, come poi lo sono anche Daniele De Rossi e Simone Perrotta. Pjanic cerca molto il dialogo con Francesco… C’è una relazione tra tutti i calciatori, ma è normale che quelli con maggiore fantasia si cerchino di più. Noi cerchiamo di essere squadra, sia quando attacchiamo ce quando difendiamo. Credo si inizi a vedere qualcosa e sono ottimista. (Gli mostrano un’azione di gioco n.d.r.) Vedi? Sono 8-9 avversari dietro la palla, così non sarà mai facile. Noi cerchiamo di risolvere questa situazione col possesso palla, che non sia sterile. A volte non è facile, chiedo un po’ di pazienza, soprattutto all’Olimpico: i calciatori devono capire bene tutto quello che devono fare. Non chiedo pazienza per me, ma per i calciatori, che alla fine arriveranno a fare quello che vogliamo. Persino Ferguson agli inizi non ottenne risultati. Forse in Italia manca la pazienza… Eh anche in Spagna, da noi a volte si esonera prima della terza giornata! D’altronde se tutto fossero fermi gli altri che ci sarebbero a fare? Un po’ di cambio fa bene, ma uno non può andare via dopo due tre settimane, attenzione non parlo di me. Un club deve informarsi sull’allenatore, cosa fa e se gli può piacere. E deve aiutarlo se i risultati non arrivano, così credo sis una situazione un po’ più seria. Comunque conosco il calcio e tutti gli allenatori sanno come vanno le cose.

Belle emozioni (gli mostrano una clip di Parma-Roma n.d.r.). Lei dà spesso indicazioni durante la partita. Certo il possesso palla è molto bello da vedere

Noi facciamo possesso palla per andare in gol, non solo per tenere il pallone.

Sabato incontriamo la capolista praticamente

Si non è facile partire a meno 6. Ora hanno fatto 3 vittorie e un pareggio. Questo risultato col Parma però ci rinforza e pensiamo a fare la nostra partita all’Olimpico, che è casa nostra. Dobbiamo essere forti, fare una vera partita e meritare una vittoria. Cerchiamo di fare vedere il nostro impegno ai tifosi, che sono sempre con noi.

C’è una squadra che la ha impressionata finora?

No ancora no. Non ho visto nessuna squadra e credo ci sia sostanziale parità, la classifica dice così. Tutte le squadre italiane hanno giocatori di grande qualità, fanno molto bene il contropiede e i calci piazzati. Sono tutte squadre pericolose e per questo qualsiasi squadra ti può mettere in difficoltà.

Per sabato recuperiamo qualcuno?

Speriamo! Juan sta lavorando bene, ha una situazione particolare perché è stato tanto tempo senza allenarsi. Anche Steke e Gago e Greco e Lamela… La squadra è fatta da 26 giocatori + 3 portieri. Ci servono tutti per andare avanti oltre ogni problema.

Lei conosce Osvaldo molto bene. In Spagna ha fatto 22 gol in 44 partite e mantiene la media anche in Italia. Anche lui ha cambiato atteggiamento dopo essersi sbloccato?

La testa è il 100% del calciatore, se non funziona non è possibile giocare. Dobbiamo dimenticare quanto è costato il calciatore e ricordare che siamo una squadra che lavora verso un obiettivo. Sono contento per Osvaldo, ma anche per Bojan, Borini, Borriello, Lamela e Francesco. Per tutti i giocatori che hanno bisogno del gol: hanno bisogno di fiducia e di sentirsi importanti. E quando arrivano i risultati tutto è più facile.

 

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